Calciomercato/ Ancelotti alla Roma se non sarà allenatore Chelsea. Voleva Spalletti via e Berlusconi lo ha bocciato

di Flavio Grasselli
Pubblicato il 15 Maggio 2009 - 01:01| Aggiornato il 19 Maggio 2009 OLTRE 6 MESI FA

Carlo Ancelotti allenatore della Roma: è il momento giusto. Tutte le condizioni auspicate dall’attuale tecnico del Milan si stanno verificando come un puntuale allenamento di pianeti.

Il Milan. Il presidente Berlusconi ha scaricato su Ancelotti tutte le colpe di uno Scudetto mancato e le smentite di circostanza non hanno convinto nessuno. Ancelotti andrà via al 99%.

Il Chelsea. Troppi tentennamenti da parte di Ancelotti, uomo già ricco, che non ha mai messo i soldi al primo posto. I pro: le cifre che ballano sono molto vicine all’inverosimile per quasi tutti gli esseri umani e Ancelotti avrebbe anche a disposizione un ampio budget per fare mercato. I contro: la sfida non è delle più entusiasmanti (non più del Milan), Ancelotti non ama l’inglese, ma adora la buona cucina. Se doveste scegliere un posto per mangiare bene, nel mondo, andreste a Londra?

La Roma. Bruno Conti, direttore tecnico della Roma, è grande amico di Ancelotti e i due sono in costante contatto. Nella Capitale, da calciatore, Ancelotti ha dato (anche un ginocchio) e ricevuto moltissimo (uno Scudetto vinto, nell ’82-’83). Riprendiamo alcune affermazioni pronunciate da Ancelotti qualche mese fa: «Spalletti – scherzava Ancelotti – vinca la sua Coppa dei Campioni, perchè credo che se lo meriti, e poi si tolga dalle scatole. Roma è una piazza dove mi piacerebbe allenare, ma è un argomento che bisogna trattare con i guanti». In quel periodo Spalletti era considerato ancora un “intoccabile” ed in quella circostanza se la prese un pochino a male. Ancora Ancelotti: «Penso che, considerata la mia storia, la Roma è l’unica altra squadra che potrei allenare in Italia. Altrimenti devo andare altrove». Adesso Spalletti, sebbene confermato ufficialmente dalla Roma, società alla quale è legato contrattualmente fino al 2011, non sembra più molto convinto di rimanere. Se arrivasse un’offerta dalla Juventus potrebbe partire e questa è la condizione necessaria per l’approdo di Ancelotti, se la proprietà della Roma dovesse rimanere nelle mani dei Sensi.

Dubbi societari della Roma, ipotesi e conclusione. La Roma, controllata da Italpetroli (società della famiglia Sensi, pesantemente debitrice nei confronti di Unicredit), potrebbe cambiare proprietà: se ciò avvenisse, con capitali freschi, l’ingaggio di Ancelotti non sarebbe un problema e si potrebbe anche decidere di esonerare Spalletti, sobbarcandosi pure il suo stipendio da disoccupato, se quest’ultimo dovesse poi rimanere senza panchina. Se al timone della Roma restassero i Sensi, Ancelotti potrebbe arrivare comunque, ma Spalletti dovrebbe dare le dimissioni e trovare un’altra squadra. Liberandosi dei costi dell’attuale tecnico e proponendo ad Ancelotti un contratto simile a quello dei “top-players”, Totti e De Rossi, il gioco sarebbe fatto. Ancelotti rinuncerebbe a qualche milione, in cambio del sogno di una vita, adesso (e, forse, mai più) finalmente possibile.

Lo ha detto lui stesso: “In Italia solo Milan o Roma“. Al Milan sembra finita, l’alternativa è il Chelsea.