Il calciomercato di gennaio 2018 chiude al ribasso, niente soldi e zero colpi

Pubblicato il 31 Gennaio 2018 - 22:19 OLTRE 6 MESI FA
Il calciomercato di gennaio 2018 chiude al ribasso, niente soldi e zero colpi

Calciomercato gennaio 2018, Falcinelli è passato dal Sassuolo alla Fiorentina

ROMA –  Il mercato che non c’è. Può essere riassunta con poche parole la finestra invernale di trattative, ideata per permettere alle squadre di ritoccare gli organici, correggendo piccoli o grandi errori di mezza estate. Sono bastati pochi giorni per intuire che questo mercato si sarebbe trasformato in una grande fiera delle illusioni, del vorrei ma non posso più che del potrei ma non riesco.

Qualcuno l’ha definito il mercato di riparazione, qualche altro della disperazione. Alla fine tutti contenti e tutti delusi, con zero colpi messi a segno e tante trattative stroncate addirittura sul nascere. Ci si chiede a chi possa interessare il mercato di gennaio, almeno in Italia, visto che il bilancio non è da considerare positivo. La cifra spesa da tutte e 20 le squadre di Serie A non supera i 10 milioni, in altre parole circa il 5 per certo della cifra investita dal Barcellona per assicurarsi le prestazioni del brasiliano Coutinho.

In Premier, il giro d’affari invernale ha superato i 300 milioni. Già l’anno scorso si erano avute le prime avvisaglie del nulla, quest’anno solo conferme (ma in negativo) dell’andazzo di un mercato che sembra vivere solo sui prestiti (poco) onerosi. Chi ha i grandi campioni in rosa tende a non cederli e chi vuole assicurarseli cerca invece di non spendere.

Va così in Italia, ma all’estero invece gli affari non mancano: Coutinho dal Liverpool al Barcellona, per 160 milioni, Aubameyang che lascia il Borussia Dortmund per sedersi alla corte di Arsene Wenger nell’Arsenal; e poi, Alexis Sanchez che sposa la causa di Maourinho al Manchester United, Laporte che lascia l’Athletic Bilbao e vola da Guardiola, per indossare la maglia del Manchester City, club pronto a pagare una clausola rescissoria di 65 milioni, mentre il francese Giroud prende il posto di Dzeko nella strada che porta al Chelsea.

L’Italia resta a guardare, complice pure un regime fiscale che non favorisce la transazioni ma anche per bilanci abbastanza poveri. Questa sessione di mercato verrà ricordata come la più anonima degli ultimi anni. La Juve è l’unica società in grado di pianificare acquisti importanti, ma ha dimostrato di voler lavorare per il futuro, pianificando il mercato estivo. Caldara, Spinazzola, fors’anche Barella del Cagliari, sono i nomi in predicato di sposare la causa bianconera.

Nell’immediato, nulla. L’Inter si è permessa il lusso di ingaggiare Lisandro Lopez dal Benfica e Rafinha, arrivato in prestito dal Barcellona. Niente da fare per l’arrivo di Pastore, mentre Nagatomo è andato in prestito al Galatasaray.

Caceres ha rinforzato la difesa di una Lazio che vola in campionato come in Europa League, molto attiva anche la Spal con gli arrivi di Kurtic dall’Atalanta, Cionek dal Palermo e Dramé dall’Atalanta.

La Roma è riuscita a ‘salvare’ Dzeko, ma non Emerson Palmieri, perdendo uno dei punti di forza della difesa. In cambio è arrivato Johnatan Silva dallo Sporting Lisbona. Il Napoli ha dovuto invece rinunciare a Younes, bloccato all’Ajax da problemi familiari, e anche al possibile arrivo di Politano. La Fiorentina ha preso in prestito Falcinelli dal Sassuolo, coin diritto di riscatto dando in cambio Babacar, con obbligo di riscatto.

 

  • Il tabellone con gli acquisti e le cessioni delle squadre di Serie A.