Calciomercato/ I capricci di Marchionni frenano l’affare Melo. A Firenze i tifosi contestano

Pubblicato il 9 Luglio 2009 - 11:07 OLTRE 6 MESI FA

Felipe Melo e la Juventus sono divisi da 600.000 euro. A tanto, infatti, ammonta la richiesta del “ritocco” d’ingaggio chiesto dal bianconero Marchionni, per approdare alla corte di Cesare Prandelli. I viola, infatti, vorrebbero scaricare parte dell’aumento sulle spalle dei bianconeri, che, per ora nicchiano.

La sensazione generale, però, è che l’affare si farà comunque e che difficilmente 600.000 euro riusciranno a bloccare un affare da 25 milioni. Intanto, l’entourage del giocatore, e non potrebbe essere diverso, fa sapere di «non avere novità e attendere comunicazioni ufficiali».

A Firenze, però, l’inevitabile cessione i tifosi non l’hanno ancora digerita. Se qualche giorno fa l’obiettivo delle contestazioni era il calciatore – con tanto di striscioni con nome del giocatore scritto con il simbolo dell’euro, F€lip€ M€lo- adesso la contestazione si è spostata decisamente sulla società. A farne le spese, soprattutto il direttore sportivo Pantaleo Corvino, che già l’anno scorso aveva praticamente ceduto Adrian Mutu alla Roma.

«Vendi gli scarponi e non i campioni, basta rescissioni» è lo slogan che i tifosi indirizzano al dirigente. Corvino, però, rassicura: «Tutti gli euro di un’eventuale cessione saranno reinvestiti». I nomi del dopo Melo, per ora, sono sempre gli stessi: il romanista Matteo Brighi, Dzemaili, e il giocatore del Porto Fernando.