Calciomercato Juventus, Osvaldo si tratta. Mino Raiola a Vinovo: Pogba o Mkhitaryan?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Gennaio 2015 - 14:42 OLTRE 6 MESI FA
Calciomercato Juventus, Osvaldo si tratta. Mino Raiola a Vinovo: Pogba o Mkhitaryan?

Osvaldo nella foto LaPresse

TORINO – Ore decisive per il calciomercato della Juventus. Bianconeri forti su Daniel Pablo Osvaldo, ma per l’argentino c’e’ bisogno dell’ok dell’Inter. Intanto Mino Raiola è stato a Vinovo. Da capire se era lì per il rinnovo di Pogba o per qualche suo altro assistito come Mkhitaryan o Necid. Ne parla Il Corriere dello Sport con Fabio Massimo Splendore.

“Mino Raiola a Vinovo potrebbe non fare notizia, tante sono le volte che si affaccia. Certo, la frequenza aumenta e a sospettare non si sbaglia mai: da Mkhitaryan, a Necid, come proposte per l’estate. Oppure Paul Pogba… Brividi. La visita di ieri, comunque, non ha lasciato segni tangibili. Chiudiamo prima questo mercato d’inverno. E allora, Sebastian Giovinco è davvero ad un passo dall’addio al campionato italiano per sposare con 6 mesi di anticipo il progetto canadese a Toronto. Oggi il suo manager Andrea D’Amico rientrerà in Italia con le carte pronte, andranno messe tutte le firme e l’operazione è pronta per essere definita, dopo tutti gli ok burocratici della Major Soccer League. Ora la Juventus dovrà però accelerare sul fronte dell’attaccante da consegnare ad Allegri per riequilibrare la rosa. Quel che sembra è che il club bianconero prima di dare l’ok su Giovinco vuole avere in casa il suo sostituto. E il lavoro da ieri sera, colti i primi segnali da Toronto, è entrato nel vivo.

E allora, non è più un mistero che la prima scelta della Juventus a questo punto del mercato, cada su Osvaldo. Una pista caldeggiata da un po’, da quando furono alcuni ex compagni a dirgli di aspettare prima di fare scelte a caldo, perché forse a Torino qualcosa sarebbe potuto accadere. Sono stati bravi profeti quegli ex compagni di squadra di Osvaldo, a quanto pare. Anche se tra l’italo-argentino e l’Inter è in atto una sorta di braccio di ferro silenzioso. Non si litiga apertamente (quello è già successo), ma il giocatore è ai margini e non c’è intenzione di reintegrarlo”.