Calciomercato Milan, Elisabet Spina: ecco chi è il talent scout rossonero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Ottobre 2016 - 12:48 OLTRE 6 MESI FA
Calciomercato Milan, Elisabet Spina: ecco chi è il talent scout rossonero

Calciomercato Milan, Elisabet Spina: ecco chi è il talent scout rossonero

MILANO – La storia di Elisabet Spina, ‘donna nel pallone’ e talent scout di talento del Milan. La società rossonera ha deciso di affidarle un ruolo di grande responsabilità in un settore, quello del mercato, dove a farla da padroni sono gli uomini. Dagospia cita Gaia Piccardi per il Corriere della Sera.

«Il paragone con gli uomini non mi interessa. Al corso allenatori di Coverciano sono stata accolta bene da un ambiente pronto a ricredersi sulle donne nel calcio. Il pregiudizio culturale fa parte del bagaglio degli italiani: la mia più grande soddisfazione è far cambiare idea ai maschi».

A 33 anni Elisabet Spina, ex Reggiana e Fiorentina in serie A più Rapid Lugano in Svizzera, mantiene il passo leggero della centrocampista di razza.
Dalla madre ha preso il sorriso, dal padre l’ ironia: «Lei, svedese in vacanza, si innamorò del bagnino italiano di Viareggio…».

Il cliché, in questi giorni, ha partorito una primizia assoluta: Elisabet è la prima allenatrice professionista abilitata con il massimo dei voti al corso Uefa A, che dà il patentino per guidare le giovanili e le prime squadre fino alla Lega Pro e consente di essere tesserati come tecnici in seconda nel campionati di A e B. Già laureata in Scienze motorie, dal corso è uscita con 110/110.

Meglio di Riccardo Scirea, figlio dell’ indimenticato Gaetano, e Vincenzo Iaquinta, bomber Juve negli anni Duemila.

Una piccola impresa da rivoluzionaria gentile, in un ambiente fitto di stereotipi.
La corsa di Elisabet è fluida dall’ inizio. «Ho avuto la fortuna di avere genitori che non mi hanno mai ostacolata – racconta -, e un fratello calciatore con cui condividere la passione». Sui vecchi preconcetti è passata in dribbling: «Il calcio femminile fa venire le gambe grosse, fa diventare omosessuale, è la brutta copia di quello dei maschi… Nulla di tutto ciò mi ha riguardata. L’ impegno e i sacrifici sono gli stessi dei calciatori maschi con la differenza che loro sono considerati professionisti e noi no. Brescia, Fiorentina e Verona sono realtà a parte: moltissime ragazze giocano e lavorano per riuscire a mantenersi».

Un vulnus nel buon senso, un’ assurdità normativa. In attesa della legge, tanto vale provare a svecchiare questo piccolo mondo antico dall’ interno: «Ho vinto una Coppa Italia, ho partecipato a un Europeo nell’ Under 18 del c.t. Carolina Morace, poi mi sono rotta il crociato. Allenare non è una vocazione. È una sfida.
Per una donna che gioca a calcio il sogno è incidere: non ci sono riuscita da atleta, ci provo da tecnico».

È responsabile del Centro giovanile Milan di Capezzano (Lucca). È dal vivaio della Spina, 200 ragazzi tra i 7 e i 17 anni, che la società di Montella pesca talentini in Toscana: Alessio Bianchi, classe 2000, stella degli Allievi rossoneri, è cresciuto con Elisabet: «Non è scontato affidare un ruolo di responsabilità nel settore maschile a una donna. Se tutti siamo chiamati a dimostrare le competenze, a noi è richiesto sempre un po’ di più…». Il risultato è che, oggi, coach Spina ha molta più esperienza di calcio maschile che femminile: «Nel futuro mi vedo all’ interno di uno staff: è dal connubio tra uomini e donne che nasce la ricchezza.

Spero che prima o poi un grande tecnico si renda conto che lo sguardo di una donna sul calcio potrebbe portare a qualcosa di nuovo e vincente».