Calciomercato Napoli: Barella, Traoré e Almendra nel mirino per gennaio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Gennaio 2019 - 11:53 OLTRE 6 MESI FA
Calciomercato Napoli: Barella, Traoré e Almendra nel mirino per gennaio

Calciomercato Napoli: Barella, Traoré e Almendra nel mirino per gennaio
ANSA/SERENA CAMPANINI

NAPOLI – All in sul centrocampo. Carlo Ancelotti vuole rinforzi nella zona mediana del campo e i nomi concordati con la società sono quelli di Barella, Traoré e Almendra. Calciatori giovani ma già pronti e dal futuro roseo. Barella non ha bisogno di presentazioni. E’ la stella del Cagliari ed è già nel giro della Nazionale Italiana di calcio. Traoré si sta mettendo in evidenza con la maglia dell’Empoli grazie a prestazioni da urlo. Almendra ha solamente 18 anni ma vanta già 11 presenze con il Boca Juniors (9 in campionato, 1 in Libertadores e 1 nel Trofeo Gamper). L’argentino è un centrocampista completo che sa abbinare qualità a quantità e dinamismo.

Infantino: “Koulibaly? Basta violenza e razzismo”

I Mondiali di calcio del 2022 “potrebbero essere allargati da 32 a 48 squadre e svolgersi non solamente in Qatar, ma anche in atri Paesi del golfo arabo”: lo ha detto il presidente della Fifa Giani Infantino in un’intervista a Skysport, nella quale ha aggiunto: “Stiamo lavorando a questa ipotesi di ampliamento, perchè la partecipazione al Mondiale per il movimento calcistico di un Paese è molto importante”. Il numero uno della federcalcio mondiale ha precisato però che “solo in Qatar sarà difficile ampliare” il torneo, ma si “potrebbe coinvolgere qualche paese in più che ha infrastrutture che già oggi potrebbero ospitare partite, aprendo al calcio una regione del mondo, il golfo arabo, che è una parte importante per il futuro del mondo”.

“Bisogna far passare il messaggio – ha aggiunto Infantino – che nel calcio non vogliamo razzismo. Però bisogna farlo in modo continuo, non aspettare che succeda qualcosa, per poi reagire e dimenticare tutto. E poi si ricomincia sei mesi dopo quando c’è un altro incidente.

Questi incidenti vanno condannati con la massima severità, ma devono essere uno stimolo a noi dirigenti a abbassare i toni, perché questa aggressività che sfocia in violenza e razzismo è anche un po’ dovuta a dei toni non sempre adatti di alcuni dirigenti. Bisogna lavorare tutti, far vedere che calcio è molto aperto tollerante, dove per razzismo e violenza non c’è posto”.

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