Calciopoli: il giorno di Luciano Moggi. La diretta del processo

Pubblicato il 13 Aprile 2010 - 10:44 OLTRE 6 MESI FA

Potrebbe essere il giorno della svolta. A Napoli ci sarà il controesame da parte dei legali di Moggi. La tesi della difesa sarà smontare il teorema accusatorio del colonnello Auricchio e portare in aula davanti al giudice Tesera Casoria altre intercettazioni che dimostrerebbero come anche altri club parlavano con gli arbitri. Se il giudice accetterà questa tesi, potrebbe decadere l’accusa di associazione a delinquere. Ecco la diretta.

Ore 14:59 E’ stata rinviata al 20 aprile l’udienza del processo su Calciopoli in corso a Napoli. In quella data sarà ascoltato come teste l’allenatore del Chelsea Carlo Ancelotti.

Ore 14:45 Tra le telefonate trascritte dalla difesa di Moggi che ne ha chiesto l’acquisizione al Tribunale di Napoli vi è anche una telefonata di condoglianze all’ex presidente dell’Inter, Giacinto Facchetti, per la morte della sorella, nonché una telefonata che Bergamo fa a un dirigente del Bologna per ottenere un numero di telefono dell’allenatore Mazzone richiestogli da un giornalista. E’ quanto ha sottolineato il pubblico ministero Giuseppe Narducci in chiusura della udienza del processo di Calciopoli. Il pm ha comunque precisato che la Procura non si oppone all’acquisizione “in modo che possono essere vivaddio trascritte fedelmente e potremo così ragionare su dati veritieri”.

Ore 14.05 Il presidente dell’Inter Massimo Moratti non ha voluto commentare le ultime vicende legate al processo di Napoli: «Non ho avuto tempo», ha detto il patro nerazzurro all’uscita dagli uffici della Saras, «ho avuto altro da fare».

Ore 13,38 Adesso in aula sta parlando l’avvocato Edda Gandossi che è l’avvocato di Meani. Da segnalare le ultime battute dell’audizione di Auricchio, ancora sotto audizione, con l’avvocato Trofino che ha lasciato per ultima la parte riguardante la griglia sulla «madre di tutte le partite», quel Milan-Juve arbitrata da Collina che decise lo scudetto vinto dalla Juve. Auricchio risponde: «La griglia erano Collina, Paparesta e Trefoloni». Trofino allora chiede: «Mi conferma che nessuno di questi era un amico della Juve?». Auricchio risponde: «Di sicuro Collina ma anche Trefoloni e Paparesta …. anche se poi Paparesta aveva chiamato andando a Canossa da Moggi dopo la partita di Reggio però non posso dire che sia amico della Juve. Trefoloni era figlioccio di Bergamo anche se sulla Juve non era venuto fuori nulla». A questo punto Trofino incalza: «Come associazione a delinquere mi sembra davvero sgangherata, più che altro perchè fa mettere nel sorteggio decisivo nemmeno un arbitro di quelli considerati ‘amici della Juve’».
Chiusura su De Santis che è anche lui considerato partecipante della cupola. Trofino chiede a Auricchio: «De Santis quell’anno affossa la Juve in almeno tre partite e lei lo sa. E me lo considera un associato? Mi dica da quali telefonate desume il fatto che poi lei lo consideri ‘sdoganato’ dal sistema Moggi». Auricchio risponde: «Le partite sono due e non tre. Le telefonate su De Santis?… Ehm…». A quel punto il computer del tenente colonnello Auricchio si blocca e Trofino afferma: «Il mio controesame può finire così».

Ore 13,25 Il consulente Nicola Penta ricostruisce un’altra circostanza di quelle divenute classiche del processo di Calciopoli del 2006: Moggi, secondo l’accusa, sapeva prima degli altri i nomi degli assistenti che, allora, venivano designati e non sorteggiati. «In realtà – dice Penta – abbiamo prodotto e incrociato con documenti già esistenti intercettazioni ed sms nei quali si evince chiaramente e spesso che Moggi arrivava addirittura terzo. C’è una volta in cui l’allora presidente dell’Inter (non ne pronuncia il nome, ndr.) chiama il videdesignatore Mazzei il giovedì alle 17.50 e ottiene i nomi che saranno resi pubblici il giorno dopo. Poi Meani incassa due sms dal segretario della Can Martino intorno alle 11.15 del venerdì. E Moggi, ormai terzo, si becca un capo di imputazione penale e sportiva perchè ottiene i nomi alle 11.53 del venerdì».

Ore 12,51 Riprende l’udienza a Napoli con le domande di uno dei difensori di Moggi, Trofino

Ore 12,10 A Napoli c’è ora un momento di pausa nell’udienza di oggi

Ore 12,00 Il consulente dell’accusa Nicola Penta è sbottato in aula: «Ci sono state grandi negligenze in questa storia: mi spiegate perchè non c’è nessuna telefonata intercettata di quando Moggi comprò Vieira? Moggi era pedinato ed intercettato e lo sapeva e quindi si proteggeva con le sim svizzere. Credo che si debba fare tutta la chiarezza del caso. Io sto per denunciare pesanti minacce nei miei confronti, arrivate da quando conduco questo lavoro di analisi che avrebbero dovuto fare altri».

Ore 11,59 Moggi appare sorridente in aula e più volte guarda Auricchio durante la sua deposizione: «Vediamo cosa decideranno di fare con lui dopo quello che ha detto oggi».

Ore 11,56 Il tenente colonnello Auricchio: «La telefonata in cui Facchetti chiede a Collina e parla della griglia con Bergamo è stata trascritta ma da noi ritenuta investigativamente non importante». In aula c’è chi si mette a ridere. A quel punto l’avvocato Trofino ribatte: «Ah, e invece avete ritenuto importanti le telefonate fatte da casa di Bergamo nelle quali le mogli parlavano del menu della cena…».

Ore 11,49 E’ stata letta in aula la trascrizione della chiecchierata sulle griglie avvenuta lo scorso 26 novembre 2004 tra Facchetti e Bergamo.

Ore 11,30 Sempre Auricchio parla a proposito dell’allora presidente dell’Inter: «Facchetti? Sì, mi risulta che Facchetti sia stato a Collesalvetti per incontrare Bergamo. Non mi risulta invece di Moratti»

Ore 11,15 Il tenente colonnello Auricchio, incalzato dalle domande dell’avvocato difensore di Mazzini, Claudio Botti, dichiara a proposito della Fiorentina: «Non c’è proprio una richiesta da parte del Mencucci che è frustrato per l’andamento della Fiorentina e durante un contatto si sfoga con Mazzini che a quel punto si propone».

Ore 11,08 Il tenente colonnello Auricchio dichiara in aula di non sapere se a Mazzini siano mai state fornite schede telefoniche

Ore 10,58 Il Tribunale ha invitato quindi la difesa di Moggi a produrre il materiale per la prossima udienza. In tal modo anche il pubblico ministero avrà modo di esaminare e valutare gli atti indicati dai legali. In apertura di udienza, prima di convocare in Aula il colonnello Attilio Auricchio per il controesame, il legale di Moggi, Prioreschi ha avanzato la richiesta sulle telefonate ritenute “rilevanti ai fini delle esercizio della difesa”. A giudizio del difensore dalle telefonate, diversamente da quanto ritennero i pm, si evince che “pranzi e cene li facevano tutti, incontri con i designatori li facevano tutti, di griglie parlavano tutti”.

Ore 10,55 La difesa dell’ex dg della Juve, Luciano Moggi, ha chiesto alla nona sezione del Tribunale, davanti alla quale è ripreso il processo di Calciopoli, che disponga la trascrizione di 75 telefonate che erano ‘inedite’ e che sono state esaminate dai proprio consulenti. Le telefonate si riferiscono a conversazioni con indagati, tra i quali gli ex designatori Bergamo e Pairetto da parte di diversi dirigenti di società di calcio. La questione è stata illustrata dall’avvocato Maurilio Prioreschi che insieme con l’avvocato Paolo Trofino assiste Moggi. La difesa ha chiesto altresì l’acquisizione di circa 3.000 ‘contatti’ telefonici con indagati da parte di dirigenti di società (si tratta dei contatti ricavati dai tabulati anche relativi ai centralini dei club calcistici).

Ore 10,35 Accolto dall’incoraggiamento di alcuni tifosi bianconeri, ha fatto il suo ingresso nel Palazzo di Giustizia di Napoli l’ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, principale imputato nel processo Calciopoli di cui oggi si tiene una attesa udienza. Moggi non si è fermato con i cronisti: “Non parlo – ha detto – oggi parleranno solo i miei avvocati. E poi – ha scherzato – oggi ho un po’ di raucedine e non posso sforzare la gola”. Intanto al gruppo di tifosi juventini, una ventina di persone, che sostava dinanzi all’ingresso del tribunale, è stato concesso l’ingresso. Tra gli imputati presenti ci sono l’ex designatore degli arbitri, Pierluigi Pairetto, e le ex giacchette nere De Santis e Bertini

Ore 10, 30 Comincia uno dei momenti più importanti dell’udienza di oggi. È iniziato il controesame del tenente colonnello dei carabinieri Attilio Auricchio. Sta rivolgendo le domande l’avvocato Claudio Botti, difensore dell’ex vicepresidente della Figc Innocenzo Mazzini. Poi toccherà all’avvocato Trofino, difensore di Luciano Moggi

Ore 10,26 L’avvocato Prioreschi, difensore di Luciano Moggi, ha chiesto la trascrizione di 75 telefonate che, ha detto, sono state “sottratte all’indagine”. Mentre parlava il legale è entrato Moggi in aula, accolto da un timido applauso. Gli avvocati hanno poi estratto circa3 mila contatti di tabulati telefonici di dirigenti di società e le utenze sotto inchiesta chiedendo di poter depositare un primo cd con circa 1700 contatti. I pm Giuseppe Narducci e Stefano Capuano hanno chiesto di poter prendere visione del materiale.  L’avvocato Prioreschi ha chiarito di non voler polemizzare con la Procura e ha dato atto della “correttezza” del pm Narducci. Il riferimento alle “telefonate sottratte”, ha spiegato, è da intendersi in senso oggettivo perché non trascritte. Il Tribunale si è riservato chiedendo di depositare l’elenco entro la prossima udienza

Ore 10,15 È iniziata da qualche minuto l’udienza del processo sullo scandalo Calciopoli. Il presidente della nona sezione penale del Tribunale di Napoli, Teresa Casoria, ha chiesto a fotografi e cineoperatori di uscire dall’aula e ora sta procedendo all’appello dei 23 imputati. Poi verrà data la parola alla difesa di Luciano Moggi, rappresentata dagli avvocati Paolo Trofino e Maurilio Prioreschi. Sono presenti i pm Giuseppe Narducci e Stefano Capuano.  I legali chiederanno l’acquisizione di un centinaio di telefonate fra l’ex designatore Paolo Bergamo, tra i primi ad arrivare in aula, e i dirigenti di altre società che erano state ritenute irrilevanti dalla Procura. Moggi potrebbe chiedere la parola per una dichiarazione spontanea. L’avvocato Trofino dovrà invece controinterrogare il colonnello dei carabinieri Attilio Auricchio, che ha condotto le indagini su delega della Procura di Napoli. L’aula 216 del tribunale è affollata da decine di giornalisti. Le testate accreditate sono una quarantina.