Calciopoli, Bergamo chiama Galliani: “Per Kakà ho fatto cambiare il referto”

Pubblicato il 15 Aprile 2010 - 12:37 OLTRE 6 MESI FA

Adesso trema anche il Milan. Tra le 74 nuove intercettazioni depositate dalla difesa di Luciano Moggi al Tribunale di Napoli e in attesa di essere acquisite al processo Calciopoli, ce ne sarebbero ben nove che chiamano in causa il club rossonero.

Adriano Galliani

L’ad del Milan, Adriano Galliani, e il dirigente addetto agli arbitri Leonardo Meani sono stati intercettati mentre parlano con i designatori Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto e Gennaro Mazzei. Ma anche con i guardalinee Copelli e Puglisi e con l’arbitro Massimo De Santis, con quest’ultimo pochi minuti prima di un derby.

Tutte situazioni vietate dal regolamento sportivo, che già nel 2005 vietava rapporti tra arbitri e dirigenti di società.

Intercettazioni nuove, che se fossero emerse nel primo processo a Calciopoli, avrebbero portato a squalifiche e penalizzazioni diverse in casa rossonera (Milan penalizzato di 9 punti, Galliani inibito per 5 mesi, Meani squalificato per 2 anni e due mesi).

Il 17 maggio il designatore Bergamo parla con Galliani del pareggio contro la Juve e lo definisce “un trauma in famiglia”.

Poi confida un atto d’arbitrio, realizzato di fronte a un fallo intenzionale di un difensore del Lecce su Kakà: “A lei posso dirlo, con Trefoloni abbiamo riscritto il referto arbitrale. Il giudice sportivo non avrebbe capito, ci volevano i toni giusti per una squalifica esemplare”.

Si parla della partita tra Milan e Juve
B: «Non mi sono ancora ripreso dall’altra domenica, e questo è stato un trauma che in famiglia ci ha lasciato il segno… Pensavamo tutto fuori che… che quello, guardi… ».
G: «Anche noi, anche noi, anche noi…».
B: «Mi creda ma… non so, se andava proprio male male male male… potevamo pareggiare ma insomma… ».
G: «E pareggiando avremmo vinto anche a Lecce perché non avremmo mollato psicologicamente, perché se avessimo pareggiato con la Juve rimanevamo in testa alla classifica e a Lecce avremmo vinto di sicuro…».