Calcioscommesse Bari-Lecce: derby truccato, parti civili As Bari e tifosi baresi e leccesi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Giugno 2013 - 20:23 OLTRE 6 MESI FA
Calcioscommesse Bari-Lecce: derby truccato, parti civili As Bari e tifosi baresi e leccesi

Gillet consola Andrea Masiello dopo l’autogol dello 0-2 in Bari-Lecce del 15 maggio 2011 (LaPresse)

BARI, 26 GIU – L’Associazione sportiva Bari, 200 tifosi circa del Bari e del Lecce e Confconsumatori sono stati ammessi nell’udienza odierna come parti civili nel processo sul presunto derby truccato Bari-Lecce di serie A del 15 maggio 2011, che secondo la Procura di Bari fu comprato dal club salentino per 230mila euro.

Gli ex giocatori del Bari Gigi Frisini, Mimmo Magistro, Antonio Di Gennaro, Pasquale Loseto e Raffaele Pintucci, dell’associazione “Maglia biancorossa”, non potranno, invece, chiedere i danni per quella presunta combine. Sciogliendo la riserva sulle costituzioni delle parti civili, il giudice monocratico Valeria Spagnoletti ha dichiarato inammissibile la costituzione di parte civile dei cinque ex calciatori. Rigettate anche le richieste della Confconsumatori Puglia, e dell’associazione “Sportello dei diritti”.

Sulla qualificazione dei tifosi come parti danneggiate dal reato, il pubblico ministero Ciro Angelillis ha sottolineato il danno non solo economico da questi subito. ”I tifosi – ha detto il pm – hanno subito anche un danno da passione perché il dubbio (derivante dalle indagini sulle presunte partite truccate, ndr) contamina la passione e la danneggia in modo incalcolabile”.

Nel processo sono imputati con l’accusa di frode sportiva l’ex presidente del Lecce Pierandrea Semeraro, l’imprenditore Carlo Quarta e Marcello Di Lorenzo, amico dell’ex difensore del Bari Andrea Masiello (questi ha patteggiato la pena ad un anno e 10 mesi di reclusione per quattro presunte partite truccate, tra cui il derby).

Il difensore di Semeraro, l’avvocato Andrea Sambati, si era opposto alla costituzione di parte civile dei tifosi, soprattutto di quelli del Lecce, perché ”non hanno subito nessun danno – aveva sostenuto il legale – visto che grazie a quella partita e ai 91 milioni di euro spesi dal 1994 al 2012 dai Semeraro, i tifosi salentini hanno visto sempre campionati di serie A e B, più di ogni altra squadra pugliese”.

L’avvocato si era opposto anche alla costituzione di parte civile del Bari, perché ”al momento del derby la squadra era già matematicamente retrocessa e non ha quindi subito alcun danno dalla presunta combine”. Dopo la costituzione delle parti, il processo continua sulle questioni preliminari. Il giudice deciderà in serata su un’eccezione sollevata dai difensori con riferimento alla competenza territoriale. I legali degli imputati chiedono, infatti, che il dibattimento sia trasferito a Lecce.