Calcioscommesse, Carobbio: “Conte ci disse che c’era un accordo per il pareggio”

Pubblicato il 29 Maggio 2012 - 17:31 OLTRE 6 MESI FA

CREMONA, 29 MAG – “In sostanza Conte si limitò a dire che avremmo pareggiato la partita e che era stato raggiunto un accordo per il pareggio”. E’ quanto ha detto ai pm di Cremona Filippo Carobbio, l’ex giocatore del Siena che con le sue dichiarazioni ha messo nei guai l’allenatore juventino. Carobbio ha dunque confermato ai magistrati quanto riferito al procuratore federale Stefano Palazzi.

Il verbale di Carobbio è contenuto nell’informativa della polizia agli atti dell’inchiesta, dedicata in buona parte al presunto coinvolgimento di dirigenti e tecnici del Siena nelle combine delle partite della squadra toscana.    Alla procura federale, il giocatore aveva riferito che in occasione di Novara-Siena ci fu un accordo per far finire la gara in parità e di questo accordo si parlò durante la riunione tecnica con l’allenatore e lo staff tecnico. “Lo stesso allenatore Antonio Conte – ha detto Carobbio a Palazzi – ci rappresentò che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l’accordo con il Novara per il pareggio”.

Parole che il calciatore ha confermato nel secondo interrogatorio davanti ai pm di Cremona. “Con riferimento a Novara-Siena – ha messo a verbale – al contrario di quanto accaduto in occasione di Albinoleffe-Siena, i giocatori hanno appreso dell’accordo in occasione della riunione tecnica che ha preceduto la partita. In sostanza Conte si limitò a dire che avremmo pareggiato la partita e che era stato raggiunto un accordo per il pareggio”.

Alla riunione tecnica, precisa Carobbio, “erano presenti gli stessi tecnici che ho indicato con riferimento alla partita Albinoleffe-Siena oltre che, naturalmente, anche i giocatori”. E cioè “l’allenatore Antonio Conte, il vice allenatore Angelo Alessio, il collaboratore tecnico Stellini, il preparatore dei portieri Savorani nonché tutta la squadra”. “Tutti – conclude Carobbio – furono d’accordo e avendone parlato con Faggiano (dirigente del Siena, ndr) desumo che anche la dirigenza ne fosse al corrente”.