Calcioscommesse, pentito: “Nulla è cambiato. Le società complici con i giocatori”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Febbraio 2017 - 10:18 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “E’ peggio di prima. Ora con le giocate online è tutto incontrollabile”. A parlare è un “pentito” del calcioscommesse, coinvolto nella maxi-inchiesta di Cremona e finito sul banco degli imputati dopo alcune intercettazioni. In una lunga intervista a Giulio Mola de Il Giorno rivela come “il meccanismo legato alle gare manipolate è diabolico ed è impossibile fermarlo. Troppi gli interessi in gioco, da quelli della malavita a quelli dei calciatori, o peggio ancora, delle società coinvolte”

La chiave è l’estero:

“Ci sono tanti siti stranieri con cui scommettere. In tempo reale e anche cifre importanti. Spesso si tratta di società asiatiche, molte inglesi. Chi sente odore di combine, e mi riferisco soprattutto agli addetti ai lavori, al momento giusto fa la sua puntata. E vince. Mentre su qualche campo del mondo, anche in Italia, qualcuno sta aggiustando la partita. Un’organizzazione perfetta”.

I registi sono

“gente pagata fior di quattrini, addestrata per far questo. Ci sono società di calcio in tutto il mondo che si rivolgono a tali persone, soprattutto straniere, e chiedono il servizio. Insieme decidono l’evento e poi quali calciatori, non più di 3-4 per squadra, da avvicinare e corrompere con importi che variano dai 10mila ai 50mila euro. A quel punto inizia il lavoro sporco di questa specie di agenzia del malaffare, quando la tavola è stata ben apparecchiata ci si spartisce la torta. Si scommette sulla vittoria o sulla sconfitta, sul primo e sul secondo tempo, si decide anche il risultato esatto e si vedono partite rocambolesche dai risultati più assurdi. Ci sono dei club, anche in Italia, cui basta aggiustare un paio di partite l’anno per salvare il bilancio della stagione. Ci sono presidenti e ds che sono abilissimi a far finta di sgridare i propri giocatori, salvo poi mettersi d’accordo con gli stessi…”.

Nel calcio minore

“ci sono società che non sono in grado di pagare gli stipendi e così tanti calciatori si vendono le partite”.

Il marcio però è anche nelle serie maggiori.

“Qualche anno fa anche un importantissimo presidente di una squadra straniera, che evidentemente aveva bisogno di liquidità, diede ordine ai suoi di perdere un match in casa. Finì infatti 0-4, un risultato clamoroso su cui solo i beninformati avevano scommesso. Ma di partite così ce ne sono tante, se hai gli agganci giusti puoi diventare ricco”.