Catania, Simeone lancia la sfida all’amico Mihajlovic

Pubblicato il 2 Marzo 2011 - 21:20 OLTRE 6 MESI FA

Diego Simeone

CATANIA – ”Chi era l’allenatore in campo tra me e lui? Almeyda”. Diego Simeone ritrova Sinisa Mihajlovic. Fiorentina-Catania è anche la sfida a distanza in panchina tra il serbo e l’argentino, compagni di squadra nella Lazio campione d’Italia 1999-2000.

”Ricordo – dice il ‘Cholo’ – la straordinaria precisione di Sinisa sulle punizioni. Calciava molto forte e all’inizio faticai a capirne la traiettoria, poi lui mi spiegò dove sistemarmi garantendomi che su cinque calci piazzati almeno tre sarebbero finiti nel punto indicato e da lì nacque un’intesa che ci regalò molte soddisfazioni”.

Domenica, però, non ci sarà spazio per la nostalgia. Il Catania, rimessosi in carreggiata con la vittoria interna sul Genoa, cerca punti per avvicinarsi al traguardo salvezza. ”Abbiamo bisogno di compiere un salto di qualità in trasferta – sottolinea Simeone – non possiamo sempre attendere di giocare al Massimino per muovere la classifica. La Fiorentina è una squadra forte, dotata di grandi campioni soprattutto dal centrocampo in poi. I viola, a questo punto della stagione, sicuramente si aspettavano una graduatoria migliore, ma il campionato italiano non è  facile per nessuno”.

”Mihajlovic qui ha fatto molto bene – continua l’allenatore rossazzurro – so che la gente ha un ottimo ricordo di quel periodo. Sinisa è stato un campione ed è un grande uomo, abbiamo un ottimo rapporto, ma ora devo concentrarmi sul Catania. Possiamo e dobbiamo crescere, la squadra sinora ha giocato bene a sprazzi, occorre maggiore continuità”. Il sigillo sulla vittoria contro il Genoa è arrivato grazie alla coppia argentina formata da Maxi Lopez e Bergessio, schierati per la prima volta insieme dal 1′ ed entrambi in gol.

”E’ presto per dire se li proporrò di nuovo titolari uno accanto all’altro – frena Simeone – di sicuro è una possibilità. L’intesa è buona, però sia Lopez che Bergessio hanno le caratteristiche per giocare da unica punta”. Gli altri due protagonisti del successo sui genoani sono stati Andujar, che ha salvato il risultato parando un rigore, e Ricchiuti, capace di trasformare la squadra con il suo ingresso in campo. ”Andujar – osserva l’allenatore degli etnei – e’ fortissimo. Mariano non e’ nel giro della Nazionale per caso, chiunque puo’ avere un calo di rendimento, ma credo molto in lui. Ricchiuti e’ importante sia da titolare che a partita in corso, ha la capacita’ di farsi trovare sempre pronto, e’ una garanzia”.