Calcio, Cecenia: il presidente Kadyrov batte Maradona 5-2. In campo anche Baresi, Costacurta e Vieri

Pubblicato il 12 Maggio 2011 - 15:52 OLTRE 6 MESI FA

MOSCA – Kadyrov batte Maradona 5-2: questa volta la squadra del Presidente ceceno e’ riuscita a battere in una partita amichevole il team di star del calcio mondiale guidato da Diego Armando Maradona e formato, tra gli altri, dagli italiani Alessandro Costacurta, Franco Baresi e Christian Vieri.

L’occasione, ieri sera a Grozny, e’ stata l’inaugurazione del nuovo stadio da 30 mila posti della capitale cecena, intitolato al padre di Ramzan, Akhmad, ucciso in un attentato il 9 maggio del 2004. Prima della partita c’e’ stato un concerto con vari cantanti stranieri, tra cui Toto Cotugno ed Albano, molto popolari, ed apprezzari, in tutta la Russia. Ignoto il compenso pagato agli ospiti stranieri da Kadyrov, leader ripetutamente criticato per la violazione dei diritti umani e anche del sequestro e dell’assassinio di alcuni esponenti dell’opposizione politica. Ad aprire le marcature sono stati Ivan Zamorano e Maradona. La squadra cecena, dove c’erano solo quattro calciatori professionisti, e’ andata a segno cinque volte, due grazie ad un assist di Kadyrov. Pur giocando in attacco, e pur non trovando seria resistenza tra gli avversari, il presidente ceceno non e’ riuscito a firmare neppure una rete. Tra le star straniere in campo anche Dida, Fabien Barthez, Manuel Amoros, Luis Figo, Alain Boghossian, Jean-Pierre Papin, Robby Fowler, Enzo Francescoli e Roberto Ayala. Nell’ambito della sua nuova politica ‘panem et circenses’, l’8 marzo scorso Kadyrov aveva capitanato un analogo team ceceno, che includeva anche Ruud Gullit, attuale allenatore del Terek Grozny che gioca nel campionato russo, contro una selezione di giocatori facenti parte delle nazionali brasiliane campioni del mondo nel 1994 e 2002: era finita 6-4 per gli ospiti, con due reti segnate dal presidente ceceno, diventato pero’ la star di una amichevole scaduta nel grottesco, dove tutto e tutti sembravano volerlo compiacere ad ogni costo.

Dopo quella partita uno dei giocatori in campo, il brasiliano Rai aveva accusato duramente il regime ceceno, con una nota sul proprio sito, spiegando di ”aver fatto parte di una delle cose che piu’ condanno nella vita: ho partecipato ad un evento sfacciatamente politico, e populista, in un contesto sconosciuto, senza rendermi conto delle possibili conseguenze di tutto cio”’. ”A Grozny l’ambiente era di tipo militare – aveva spiegato ancora Rai’, ex Paris SG e campione del mondo nel 1994 -, con foto giganti sui muri delle persone che sono al potere, e pochissima gente per strada; qualcosa di decisamente strano, almeno per me. Allora mi sono reso conto di cio’ che avevo fatto e di essere stato usato: avrei voluto nascondermi”.