Cellino attacca la Juventus: “Giochiamo a Parma per colpa loro”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Dicembre 2012 - 08:28 OLTRE 6 MESI FA
Cellino (LaPresse)

CAGLIARI – Massimo Cellino, presidente del Cagliari, attacca la Juve. È colpa dei bianconeri se l’anticipo di campionato Cagliari-Juve, si gioca a parma domani sera alle 20.45: “Perché non giochiamo a Cagliari? Chiedetelo alla Juve – dice Cellino a Sky Sport 24 – Se avesse dato la disponibilità si sarebbe giocato a Is Arenas. La Juve poteva rimettere in piedi una trasferta già pronta in poche ore”.

Cellino racconta la sua versione dei fatti: “C’è stata un’autorizzazione data in ritardo per giocare a Is Arenas, la Lega nel frattempo aveva scelto il campo di Parma. Per cambiare lo stadio e giocare a Is Arenas a quel punto ci voleva l’autorizzazione della Juve, che non l’ha data. Non so che vantaggio abbiano da questo. Spero abbiano la giustizia del Dio del calcio”.

Cellino poi rincara la dose e i suoi riferimenti sono chiarissimi. L’obiettivo è il club di Agnelli: “Sto provando un profondo senso di vergogna ed imbarazzo, pur avendo fatto l’impossibile per dare lo stadio alla nostra squadra, alla nostra terra. C’è stata l’autorizzazione del comune, se la Juventus avesse dato la propria disponibilità si sarebbe giocato a Cagliari. È un loro diritto, legittimo, hanno dimostrato che gli fa piacere di più giocare a Parma. Abbiamo organizzato una gara a Parma in ventiquattro ore. Gli auguriamo la giustizia del calcio, se esiste. Noi pensavamo fosse un privilegio non essere coinvolti, con giocatori o allenatori, in nessun scandalo, con i bilanci a posto nonostante il fatto che non abbiamo tutte quelle stelle sulla maglie. Siamo orgogliosi di avere una stella nel cuore noi, il difetto dei sardi è di rispettare le leggi e di non farle a nostro piacimento”.

Il presidente del Cagliari chiosa ricordano quanto avvenuto sul finire della passata stagione: “L’anno scorso con venti ore di preavviso abbiamo giocato a Trieste, rimborsando seimila biglietti e annullando voli charter senza battere ciglio. Ora ci sono state tre ore di differenza, la Juventus non ha dato l’ok ed è un suo diritto”.