Cento attacca Maroni: “Niente sicurezza a San Siro”

Daniele Galli (Il Romanista)
Pubblicato il 23 Agosto 2010 - 11:05 OLTRE 6 MESI FA

Paolo Cento

Vorrei che Maroni mi spiegasse come è stata gestita la sicurezza a San Siro“. Il giorno dopo, Paolo Cento è più arrabbiato con il Viminale che deluso dalla sconfitta. Il principe dei politici ultràromanisti, l’ex sottosegretario all’Economia che sotto giacca e cravatta nasconde una fede incrollabile gialla e rossa, accusa: «Vorrei sapere perché nel settore arancione del Meazza sono stati fatti entrare i romanisti e gli interisti».

Cosa è successo esattamente? “Si parla tanto di sicurezza e poi si resta allibiti per come è stata gestita la sicurezza a Milano. Il settore arancione di San Siro era misto“. Forse si sbaglia. Ai romanisti era stato riservato uno spazio che andava dal settore 167 al 172. “Le assicuro che sono stati venduti i biglietti di quello spicchio dello stadio a entrambe le tifoserie. Per carità, io sono favorevole all’idea che non esistano le barriere tra tifosi. Ma mi è sembrata una miccia messa lì apposta per farla esplodere. Senza contare che 80 euro per un settore paragonabile ai nostri Distinti mi sembra un prezzo esagerato, e che dal secondo anello arancione è piovuto di tutto sopra ai romanisti. Allora, pongo due domande al ministro dell’Interno, Maroni. Primo, come hanno fatto gli interisti ad avere i biglietti destinati ai romanisti? Secondo, si parla tanto di tessera del tifoso, ma non sarebbe meglio parlare di più del modo con cui viene gestita la sicurezza negli stadi?“.

Tessera che non ha riscosso grande successo nelle curve italiane… “Di fronte a un flop del genere, Maroni dovrebbe ritirarla. La tessera sta creando più problemi di quanti ne doveva risolvere. Mai come in questo momento sarebbe importante sospendere il programma e riaprire un tavolo di discussione con società, istituzioni e rappresentante del tifo organizzato. Bisogna riconoscere che la carta è stato un fallimento”.

Ritiene che il lancio dei petardi a San Siro come gli incidenti avvenuti fuori dallo stadio rappresentino una estrema forma di protesta contro la tessera? “Non lo so, il mondo delle tifoserie è complesso. Di certo, la tessera rischia di incattivire gli animi. Le trasferte potrebbero diventare un ricordo, ora. Dobbiamo trovare gli strumenti per mettere fuorigioco la violenza, ma l’introduzione della tessera non aiuta. Mi pare più il primato del commerciale che quello della sicurezza.”