Champions League, Inter-Chelsea: Leonardo tifa Ancelotti

Pubblicato il 23 Febbraio 2010 - 15:31 OLTRE 6 MESI FA

Adriano Galliani ha sottolineato l’importanza del fatto che i rivali interisti passino il turno di Champions League contro il Chelsea per ragioni di stato. Ma Leonardo la vede un po’ diversamente. E, tra tante questioni, non dimentica le ragioni del cuore nella conferenza stampa che anticipa il recupero Fiorentina-Milan.

IO TIFO PER CARLO – “Ancelotti lo sento quasi tutti i giorni – dice Leonardo – e parliamo di tante cose, non solo di calcio. Sono molto legato a lui e ai suoi risultati. Per quello, pensando a Inter-Chelsea, io tifo per Carlo. Ma non ho niente di speciale contro l’Inter perché so che il calcio italiano ha bisogno di una grande impresa e di grandi messaggi. La Champions League può aiutare, è un’opportunità per dare un messaggio positivo. Se un’italiana va avanti dobbiamo essere tutti contenti. Magari la Fiorentina o noi. L’ironia non manca, ma non va oltre. Specie quando si tocca lo spinoso caso relativo alle manette di Mourinho: Non voglio entrare nella questione. Ma le decisioni del Giudice Sportivo sono giustissime. Quello che è certo è che chi non c’era non ha gli elementi necessari per giudicare. Noi che stiamo fuori parliamo troppo”.

BARI, UNA BELLA PARTITA E BASTA – “Abbiamo fatto delle partite molto belle quest’anno – aggiunge Leonardo – e quella di Bari è stata una prestazione di grande concretezza. Non abbiamo concesso quasi nulla e siamo stati intelligenti a colpire nel momento giusto. È stata una prestazione completa, non so se la migliore di quest’anno. Abbiamo vissuto di tutto e di più, siamo partiti in modo diverso dal solito e con tante situazioni da capire. La squadra però ha sempre dimostrato di essere umile e intelligente in ogni situazione. Se analizziamo dieci-quindici giocatori troveremo storie di miglioramenti continui. Loro sono stati i veri protagonisti”.

FIORENTINA DA GRANDI OCCASIONI – Si torna a parlare di Milan e, ovviamente, del match con la Viola, rinviato due volte. A Leonardo va bene così: “Credo che sia meglio giocare al Franchi adesso. Prima di Natale sarebbe stato strano anche per le condizioni meteo. Adesso è diverso, ma stiamo bene. Questa è la cosa più importante. Però dobbiamo stare attenti, perché la Fiorentina si esalta molto in condizioni di gala. In Champions ha fatto benissimo e fa bene con squadre che propongono gioco. Mi aspetto una squadra tosta”.

DINHO E DIDA, PROTAGONISTI AL CONTRARIO – Parlare di singoli è inevitabile: “E’ normale che un giocatore abbia degli alti e bassi in una carriera, come è successo a Ronaldinho. Nessuno ha vinto 15 Palloni d’Oro in carriera, quindi è normale avere pause. L’obiettivo non era vedere il Ronaldinho del Barcellona ma avere il massimo da quello che abbiamo. Oggi lo vedo benissimo. È coinvolto in quello che stiamo facendo. È molto bella la sua storia. Dida? La decisione sul portiere non è definitiva. Non bisogna tirare delle mazzate a chi resta fuori”.

UN PENSIERO ALLA RIMONTA – Tanti bei discorsi, ma l’obiettivo è uno. Vincendo a Firenze il Milan andrebbe a -4 dall’Inter. Una differenza di punti che dà ulteriore peso alle due sconfitte nei derby: “È normale guardare certe partite del campionato e avere del rammarico, penso anche ad altre partite rispetto al derby. Le cose potrebbero essere diverse. Ma non si deve ragionare così. Anche le sfide andate male ci hanno insegnato qualcosa. Quello che abbiamo oggi è la conferma che il nostro è stato un ottimo campionato, anche a prescindere dal risultato di Firenze”. Ma la rimonta sull’Inter è più facile rispetto a quella con il Manchester United? “Sono due cose molto diverse. Dipende tutto dalle condizioni. È la differenza tra una sfida tra centometristi e una tra maratoneti”.

Mattia Fontana-Eurosport