Vieri “insonne e depresso” per colpa dello spionaggio Inter. Ora la consulenza dello psichiatra

Pubblicato il 30 Marzo 2011 - 19:31 OLTRE 6 MESI FA

Christian Vieri (foto LaPresse)

MILANO – Uno psichiatra e un medico legale dovranno valutare se l’ex attaccante della Nazionale Christian Vieri abbia riportato o meno danni psicologici e, in particolare, se soffra di insonnia e di una forma depressiva, a causa del presunto ‘spionaggio’ che avrebbe subito dall’Inter quando giocava nel club nerazzurro.

Lo ha deciso il Tribunale civile di Milano accogliendo la richiesta del legale dell’ex bomber, l’avvocato Danilo Buongiorno, di ammettere una consulenza tecnica d’ufficio per accertare i danni subiti. La decisione del giudice della decima sezione civile, Damiano Spera, è stata presa nell’ambito della causa civile intentata dall’ex attaccante nerazzurro contro l’Inter e Telecom per il presunto ‘spionaggio’ ai suoi danni che sarebbe avvenuto tra il 2000 e il 2001 e nel 2004.

‘Bobo’ Vieri ha chiesto un risarcimento di 12 milioni di euro a Telecom e di 9 milioni e 250 mila euro all’Inter, perché sarebbe stato controllato indebitamente. Dello spionaggio si sarebbe occupato, tra gli altri, l’ex capo della security di Telecom e Pirelli, Giuliano Tavaroli, che ha patteggiato nei mesi scorsi nel procedimento milanese sui dossier illegali. I controlli indebiti, a dire dell’ex bomber, gli avrebbero causato problemi di insonnia e depressione. Il prossimo 3 maggio davanti al giudice giureranno i periti medici che avranno poi tra i 60 e i 90 giorni di tempo per svolgere la consulenza e redigere una relazione.

Bobo Vieri sostiene di essere stato ‘spiato’ dall’Inter tramite un’acquisizione illecita dei suoi tabulati telefonici e di essere stato controllato anche per 6 o7 mesi consecutivi, 24 ore su 24, da quattro o cinque persone. Nella scorsa udienza era stato sentito come teste Tavaroli che, da quanto si è saputo, avrebbe confermato di aver ricevuto, quando il bomber indossava la maglia nerazzurra, una telefonata dalla segreteria di Marco Tronchetti Provera (anche lui sentito come teste) e di aver poi ‘girato’ la ‘pratica’ all’investigatore privato Emanuele Cipriani (a processo per la vicenda dei dossier illegali).

Cipriani, stando al racconto di Tavaroli, doveva capire quali persone frequentasse il calciatore. L’ex responsabile della security Telecom, in sostanza, avrebbe confermato la stessa versione già resa nell’indagine penale sui dossier illegali, al termine della quale ha patteggiato una pena di 4 anni e 2 mesi. Nella causa civile sono stati acquisiti anche dei verbali di Tavaroli, il quale, dopo il suo arresto, spiegò ai magistrati di aver incontrato Rinaldo Ghelfi, ”credo amministratore delegato – mise a verbale – e, brevemente, Moratti”.

In quella occasione gli sarebbe stato chiesto di ”capire quale era l’entourage e le persone che ruotavano intorno a Vieri”. L’avvocato Buongiorno, agli atti della causa, ha depositato anche un cd-rom che l’ex segretaria di Adamo Bove, già dirigente della security governance della Telecom morto suicida a Napoli, consegno’ ai magistrati. Il cd documenterebbe tutti i contatti telefonici di Vieri fino al 25 giugno 2004.