Ciclismo, sabato la Milano-Sanremo: favorito Gilbert, italiani indietro

Pubblicato il 18 Marzo 2011 - 18:21 OLTRE 6 MESI FA

MILANO –  L’appuntamento è per sabato mattina alle 9:30 in piazza della Lega Lombarda a Milano. Da là partirà la Milano-Sanremo, corsa con oltre un secolo di storia  (la prima edizione risale al 1907) che è il primo vero grande appuntamento di ogni stagione.

La speranza del movimento ciclistico azzurro è che si possa interrompere il digiuno di vittorie che dura da cinque anni: l’ultimo azzurro a vincere fu infatti Filippo Pozzato nel 2006. Le indicazioni delle agenzie di scommesse (gli analisti che, statistiche alla mano, sbagliano di meno) suggeriscono però che il digiuno italico durerà ancora.

I bookmaker, infatti, indicano come principale favorito Philippe Gilbert, belga specialista delle classiche con all’attivo, solo nell’anno in corso, un primo posto nella Monte Paschi Strade Bianche e la vittoria di una tappa del Giro dell’Algarve. La vittoria di Gilbert è quotata 7,00. Principali avversari del belga sono Oscar Freire e Thor Hushovd, quotati entrambi 9,00: lo spagnolo è uno dei migliori ciclisti in attività, ha vinto questa corsa nel 2007 e nel 2010, e sempre lo scorso anno si è aggiudicato anche la Parigi-Tours. Il norvegese si presenterà alla partenza con indosso la maglia di campione del mondo conquistata a Melbourne lo scorso anno. Italiani lontani dal podio: Alessandro Petacchi (vincitore a Sanremo nel 2005) è quotato 20, Vincenzo Nibali e Filippo Pozzato sono quotati 25, Ballan, Bennati e Visconti sono quotati 40.

Sulla carta l’italiano che avrebbe potuto avere qualche chance era Alessandro Petacchi. Peccato che il corridore si presenterà alla classica in condizioni fisiche limite: alle prese con l’asma, Petacchi si è allenato poco negli ultimi giorni, la sua partecipazione è stata in dubbio fino all’ultimo e il rischio è quello di una presenza per “onor di firma”.

“Mi sento ancora così così – ha detto il velocista dopo uno degli ultimi allenamenti – però sono riuscito a fare tre ore e mezzo dietro alla moto. Io ci provo, ho la coscienza a posto perché per quanto ho potuto mi sono allenato alla perfezione. A questo punto vada come vada. Per essere al top servirebbe un miracolo”.

[gmap]