Ciclismo, Milano-Sanremo come una roulette: tutti contro Peter Sagan

Pubblicato il 17 Marzo 2013 - 11:04| Aggiornato il 11 Ottobre 2022 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Una Milano-Sanremo come una roulette. Mai così  incerta la ‘Classicissima’.

Duecento gli iscritti e tanti i campioni al via oggi al tradizionale ritrovo di Piazza Castello. Ad alimentare la suspense anche il meteo: le previsioni sono pessime, con pioggia e venti, e in condizioni avverse può accadere di tutto.

A esempio uno come Vincenzo Nibali col maltempo va a nozze (l’anno scorso fu terzo), ma anche Peter Sagan. E proprio sullo slovacco, quarto nel’edizione 2012, nel borsino pre-gara sembrano riversarsi i maggiori favori, anche se alla Sanremo i pronostici non vengono quasi mai rispettati.

”E’ l’avversario numero uno” dice lo svizzero Cancellara, uno che la Sanremo l’ha già vinta una volta (nel 2008) piazzandosi nelle ultime due edizioni secondo fulminato dagli sprint di Goss e Gerrans.

”Se i miei avversari pensano che io soffra la pressione si renderanno conto presto chi ha ragione e non ho paura del maltempo” dice lo slovacco la cui Cannondale puo’ contare come valida anche su Moreno Moser.

”Se tutti corrono contro di me, un altro forse vincera’… Ma mi giochero’ le mie carte fino in fondo. Non ho paura di niente”.

Il percorso calza a pennello con le sue caratteristiche: non uno scalatore puro, ma tra i più esplosivi sugli strappi brevi. Che soprattutto abbondano nel finale nervoso con Le Manie e poi la Cipressa e il Poggio (53 curve) dei quasi 300 km della 104/a edizione della Sanremo.    

Per lo slovacco la Sanremo è  la grande classica che manca al suo palmares. Ma la concorrenza per lui è  agguerritissima. A cominciare proprio da Cancellara, che lo sfida: ‘Vincere alla Tirreno-Adriatico e’ una cosa, alla Sanremo un’altra”.

Ma ci sono anche Gerrans (al via col n.1), che con il compagno di squadra Goss (vincitore nel 2011) forma una coppia temibile. Poi c’è la coppia super – specie in caso di sprint – della Omega Pharma-Quickstep formata da Cavendish (già  vittorioso nel 2009) e Boonen. Senza dimenticare Gilbert, Chavanel, Boasson Hagen, Hushovd, Greipel, Farrar, Cioleck e Renshaw.

Per l’Italia occhi puntati sugli sprinter, dall’eterno Petacchi (vincitore nel 2005) a Modolo, Chicchi, Bennati e Belletti. Ma anche su Gatto, Pozzato, sul campione d’Italia Pellizotti, su Visconti, sullo stesso Moser. Oltre naturalmente su Nibali, che dopo la vittoria-bis alla Tirreno-Adriatico punta adesso alla Classica dei fiori, anche se è più  uno da corsa a tappe.

Dopo 31 anni la Sanremo torna alla domenica. L’ultima volta fu infatti il 21 marzo 1982 quando vinse il francese Marc Gomez davanti al connazionale Alain Bondue e Moreno Argentin. Grande anche la copertura tv: collegati 160 i Paesi nei 5 Continenti.

La Classicissima è dal 2007 che non ‘parla’ più  italiano (l’ultimo a vincere fu Pozzato nel 2006). Prima o poi il tabù dovrà  finire.