Conte gela la Juventus: “Io all’Inter? Mai dire mai. Sono un professionista”

Pubblicato il 30 Marzo 2013 - 10:00| Aggiornato il 30 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – “Io all‘Inter? Siamo dei professionisti e quindi mai dire mai in tutte le situazioni, anche se ribadisco un concetto chiaro: sono un tifoso e l’allenatore della Juve. Ma se dovessi allenare l’Inter, il Milan, la Lazio o la Roma ne diventerei il primo tifoso perchè sono un professionista”.

Così Antonio Conte nella conferenza stampa alla vigilia del match di campionato della Juventus in casa dell’Inter, dichiarazioni che faranno discutere molto perchè la rivalità tra i due club sfiora ‘l’odio sportivo’.

Conte ha successivamente chiarito meglio il concetto:

“Io sono il primo tifoso della squadre dove alleno, lo sono stato ad Arezzo, a Siena, all’Atalanta e al Bari. Il comportamento e il mio atteggiamento sarebbe uguale dovunque, perchè farei di tutto per far vincere la squadra che alleno”.

Conte conclude: “Chiarito questo mi piacerebbe non tornare più su questo discorso del ‘tifoso’ in panchina. Io cerco di lavorare in maniera importante, di avere la disponibilità di chi alleno cosa che qui alla Juve sta succedendo perchè ho dei ragazzi straordinari”.

“Chi mi conosce sa benissimo che la partita della vita è quella che arriva e quindi per noi la partita con la ‘P’ maiuscola è quella  contro l’Inter. Ho letto in questi giorni tante ipotesi sul fatto che la partita sarebbe quella con il Bayern, tutte sbagliate”.

“Abbiamo un obiettivo concreto che è di confermarci in campionato e non bisogna fallire determinate partite come quelle con l’Inter.

C’è tradizione – prosegue il tecnico bianconero – affrontiamo una grande squadra, noi vogliamo dare seguito a quello che stiamo facendo e cercherò di schierare la migliore formazione tenendo conto di tante situazioni: come sono arrivati i nazionali in giro per il Mondo e chi è rimasto ad allenarsi e ha dimostrato disponibilità e ottimo momento di forma”.

“Loro giocheranno per i tre punti perchè il pareggio non serve a niente, a noi lo stesso. Sarà una partita aperta – dichiara ancora Conte – dove sia la Juve che l’Inter cercheranno di vincere. Mi aspetto una partita aperta sotto tutti i punti di vista, nessuna delle due squadre cercherà di speculare”. E’ un Conte concentratissimo per questo finale di stagione:

“Ho parlato ai ragazzi e ho ribadito che siamo in un momento importante che ci siamo guadagnati. Abbiamo 6 partite in 21 giorni tutte belle e con grandi stimoli. Bellissime sfide. Siamo in ballo per giocarci qualcosa di importante, la vittoria del campionato e cullare il sogno di andare avanti in Champions. Sono situazioni ache nuove per noi, è da un anno e mezzo che lavoriamo insieme e siamo tornati a giocare su livelli molto alti e per traguardi prestigiosi”.

“Dovremo essere bravi a gestire queste situazioni. Questo non vuole dire fare calcoli particolari – ribadisce Conte – perchè  si rischia di non entrare con la giusta mentalità e si rischia di fare dei danni.

In questi casi cerco di appoggiarmi alla mia esperienza da calciatore, in cui  ho vinto con tanti punti di ritardo nelle ultime giornate ma ho anche perso con tanti punti di vantaggio sulla seconda. Perugia, se vogliamo ricordare. Fare calcoli non è nella nostra mentalità e nella nostra cultura, pensiamo di partita in partita come abbiamo fatto contro il Bologna dove avviamo disputato un’ ottima partita, vinto in maniera netta e indiscutibile”.

Parlando ancora dell’Inter, Conte sottolinea: “Sappiamo che  affrontiamo una grandissima squadra, che in una singola partita può battere chiunque. La dimostrazione sono le partite contro il Tottenham, i due derby che non ha perso e venendo a vincere in casa nostra togliendoci l’imbattibilità.

Hanno campioni in squadra, gente di grandissima qualità e spessore come il capitano Zanetti”. Sempre a proposito del campione argentino, Conte ammette: “E’ uno di quelli che se dovessi toglierne uno sarebbe lui. Mi sarebbe piaciuto allenarlo, è l’anima e il cuore della squadra”.

Un Conte comunque fiducioso: “I miei calciatori sono sereni e concentrati, io per primo sono concentrato sull’obiettivo che è quello di cercare di riconfermarci in Italia. Sarebbe già straordinario cullare il sogno Champions, sapendo però che i sogni hanno percentuali basse di realizzarsi. Ma cè sempre la speranza”.

Infine il tecnico juventino glissa sulle voci di un Galliani intenzionato a chiedere l’irregolarità del campionato per la vicenda Is Arenas. “Sono cose di dirigenti, bisognerebbe chiedere a Marotta”, conclude Conte.