Coppa Italia, con Buffon la Juve torna a vincere e batte 2-0 il Catania: ai quarti di finale

Pubblicato il 13 Gennaio 2011 - 22:58 OLTRE 6 MESI FA

Gianluigi Buffon

La Juventus ha battuto 2-0 (1-0) il Catania a Torino nella sfida a eliminazione diretta degli ottavi di finale di Coppa Italia. I bianconeri affronteranno nei quarti la vincente tra Roma e Lazio.

Il ritorno di Buffon“Resta con noi, Gigi Buffon”. Partono prima della partita i cori dalla curva Sud dell’Olimpico di Torino in onore del ritrovato portiere campione del mondo, e la Nord risponde. Tenuta verde e calzamaglia, Gigi risponde quasi subito ai saluti, dopo 243 giorni di assenza in campionato (e 213 da un campo di calcio, avendo giocato un tempo nella partita di esordio della Nazionale ai Mondiali in Sudafrica, il 14 giugno contro il Paraguay).

Prima uscita decisiva al 16′: un buco della difesa gli fa trovare davanti Martinho tutto solo e Buffon lo ipnotizza in scivolata. Poi, un lungo periodo di inoperosità, fino all’intervallo, con abbraccio all’avversario al rientro negli spogliatoi. Prime impressioni: la reattività è rimasta quella di sempre, ma occorrono altre verifiche.

Un’autentica ovazione quando riprende il proprio posto, con la classica invocazione ”salta con noi” e relativa risposta di Buffon, con un cenno della mano. ”C’è solo un numero uno”, intona ancora la curva, che lo considera un leader al pari di Del Piero. ”Non si vende Buffon”, è il messaggio seguente, forte e deciso all’indirizzo della dirigenza. Poi, la furbata simpatica: ”Se saltelli resti alla Juventus” e Buffon accenna a un movimento che significa: lo farei, ma sono convalescente alla schiena. Al quarto d’ora Buffon mostra freddezza quando triangola in area per liberarsi del pallone. Il Catania non lo impegna moltissimo e l’inoperosità per lunghi tratti potrebbe rivelarsi una insidia in più, visto che fa anche freddo. Ancora da rivedere nei rinvii, perché fino a metà ripresa non ne aveva effettuato nemmeno uno.

La difesa bianconera, perforatissima nelle ultime due giornate, sembra comunque rivitalizzata e più sicura. Ancora una parata non semplice in diagonale. Rieccolo comandare il reparto, con frequenti urla, anche da lontano, e i compagni quasi sempre lo ascoltano, modificando i piazzamenti in campo. Ancora una ”ipnosi” all’avversario nel finale, quando Delvecchio si mangia un gol da cinque metri, condizionato dalla vista di Buffon. E, poco dopo, il numero 1 si esibisce nel primo intervento davvero difficile e risolutivo: vola a deviare in corner un tiro insidioso, forte e angolato, di Pesce. E quasi allo scadere dei minuti regolamentari, Gigi riceve da Del Piero, che esce per sostituzione, la fascia di capitano. Passaggio di consegne tra due fuoriclasse e due simboli della Juventus. Dopo il fischio finale, il portierone è andato verso la curva ed ha lanciato i suoi guanti ai tifosi, che l’hanno salutato con una ‘standing ovation’. Insomma, la serata è passata e Buffon è tornato, magari non ancora a pieni voti, ma sicuro e pimpante. Sembra quasi che il lungo stop e l’intervento per niente semplice di ernia del disco, nel luglio scorso, siano scivolati senza lasciare tracce.