Coronavirus, Rezza risponde alla Lazio: “Era solo una battuta. Come si può pensare alla riapertura del campionato ora?”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Aprile 2020 - 20:00 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, Rezza risponde alla Lazio: "Era solo una battuta. Come si può pensare alla riapertura del campionato ora?"

Coronavirus, Rezza risponde alla Lazio: “Era solo una battuta. Come si può pensare alla riapertura del campionato ora?” (foto Ansa)

ROMA- Dopo gli attacchi della Lazio, per mano di Diaconale e De Martino, Rezza ha deciso di rispondere alla società biancoceleste nel corso di una intervista rilasciata a Radio Punto Nuovo.

Rezza aveva parlato dell’impossibilità di riprendere a giocare a calcio in queste condizioni, poi aveva aggiunto: “Da romanista spero che vada tutto a monte, in fondo siamo quasi a fine stagione…”.

Diaconale, portavoce della Lazio, gli aveva risposto dicendo:

“Invece di fare il tifoso della Roma, pensa a trovare il vaccino…”.

Poco dopo, De Martino, responsabile della comunicazione della Lazio, ha rincarato la dose:

“La battuta di Rezza è puerile e infelice. Avrebbe dovuto scusarsi…”.

Rezza ha spiegato le sue ragioni a Radio Punto Nuovo. Le dichiarazioni del dirigente di ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità sono riportate da corrieredellosport.it.

“La mia è stata una battuta per sdrammatizzare il momento drammatico che stiamo vivendo – dice a Radio Punto Nuovo – Non pensavo intervenissero Diaconale, la Lazio per dire di non fare il tifoso, ho fatto una semplice battuta.

Quella sulla ripresa del campionato era una domanda seria e ho risposto in maniera seria, oggi c’è lockdown totale, come si può pensare alla riapertura del campionato ora?

E’ chiaro che se in qualche modo si pensa di riaprire, allora verrà valutato e si applicheranno protocolli di sicurezza sanitaria.

Molto dipenderà anche da ciò che verrà deciso a livello europeo, penso alle coppe europee. Abbiamo vissuto momenti drammatici in alcune parti d’Italia.

Evitare lo scudetto per la Lazio? Ho tantissimi amici laziali, la mia è stata veramente una battuta per il momento complicato – prosegue Rezza – in questo momento non si può pensare a partite che si svolgano con assembramenti, partite a porte chiuse hanno un punto interrogativo perché c’è un lockdown.

Ovviamente si pensa ad una fase 2, quindi alla riapertura di determinate attività, come quelle produttive.

Non le decido io certe cose, ma qualora il governo decidesse di riaprire anche alcune attività ricreative, come quelle sportive, allora l’importante è che si facciano con la massima sicurezza.

La decisione spetta alla politica, grazie alla consulenza del comitato scientifico.

Il calcio è un settore sportivo tra i più ricchi e la gente è molto interessata, nel momento in cui si è chiuso il campionato, ognuno di noi si è sentito smarrito.

Però vorrei ricordare di Atalanta-Valencia che ci sono stati episodi che hanno drammatizzato la situazione, perciò parlo di massima sicurezza possibile per minimizzare i rischi.

Ripeto, la mia è stata una semplice battuta e poi ho espresso il mio parere. Se allora mi chiedessero cosa fare io al governo, direi di riprendere con sicurezza”.