Cristian Rodriguez, addio Parma: “Mi avevano detto che c’era un presidente ricco”

di redazione Blitz
Pubblicato il 4 Marzo 2015 - 19:14 OLTRE 6 MESI FA
Cristian Rodriguez, addio Parma: "Mi avevano detto che c'era un presidente ricco"

Rodriguez nella foto LaPresse

PARMA – Cristian Rodriguez ha lasciato l’Atletico Madrid per giocare titolare nel Parma prima della Coppa America: “Ci alleniamo, ma per cosa? Andrò in Brasile o negli States”. Riportiamo di seguito l’articolo della Gazzetta dello Sport a firma di Filippo Maria Ricci.

“Se n’è andato dall’Atletico Madrid al Parma perché voleva giocare e con Diego Simeone non aveva spazio, si ritrova senza calcio e senza stipendio. Questa la paradossale storia di Cristian ‘Cebolla’ Rodriguez, nazionale uruguayano sbarcato in Emilia nel mercato di gennaio. Una trattativa nefasta condotta da solo, perché il ‘Cebolla’ è uno dei pochi calciatori senza procuratore. Ieri il giocatore del Parma ha parlato per telefono prima con BeIn Sports e poi col Larguero della Cadena Ser. Preoccupato, sconsolato, ma disposto a lottare per migliorare la sua posizione.

“La situazione è complicatissima – ha detto Rodriguez –. Ciò che sta succedendo è incredibile, soprattutto se si pensa che il Parma è una grande squadra, che ha vinto titoli europei e attratto grandi giocatori. È tutto molto triste, ed è complesso spiegare come si sia potuti arrivare a questa situazione. I miei compagni non prendono lo stipendio da 7 mesi, ed è una vergogna. E lo stesso vale per allenatore e il suo staff, per il cuoco e tutta la gente che lavora nel club. E se i giocatori hanno mezzi per resistere, per gli impiegati è difficile. È una cosa pessima”.

“Parliamo tutti i giorni, e le risposte che riceviamo sono ogni giorno diverse. Non sappiamo se si gioca o no, se perdiamo i punti o no. Si, allenarci ci alleniamo, ma non basta, il morale è basso e si pensa ad altro non al calcio. Manca una persona che si faccia carico della situazione, che prenda l’iniziativa. Non c’è un presidente, qualcuno che si faccia carico del club, non c’è nulla. Io sapevo che le cose andavano male sul piano sportivo, che il Parma era ultimo, però non ero a conoscenza degli altri problemi. O meglio, sapevo che non si pagavano gli stipendi ma mi hanno detto che era arrivato un presidente ricco che si era impegnato a pagare tutti. Poi però questa persona se n’è andata per la porta di servizio, è arrivato un altro e questa è la situazione attuale: molto complicata. Un giorno di speranza, l’altro di depressione”.

“Io sono venuto qui con l’idea di giocare ogni domenica per preparami alla Coppa America: potevo andare altrove ma ho scelto io il Parma. E ora non ho altra opzione che andarmene via. Gli unici campionati che mi possono accogliere per giocare questi 3 mesi prima della Coppa America sono Brasile e Stati Uniti. In Uruguay il mercato è chiuso, ho parlato con l’Atletico e mi hanno offerto la possibilità di tornare e di allenarmi con loro, ma ovviamente non posso giocare. E devo farlo. Per questo il mio futuro a breve sarà in Brasile o negli Usa”.