Cristiano Ronaldo, l’altra faccia di CR7: fratello alcolizzato e infanzia nel quartiere povero

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Agosto 2018 - 11:22 OLTRE 6 MESI FA
Cristiano Ronaldo maglia Juve

Cristiano Ronaldo, l’altra faccia di CR7 (foto Ansa)

ROMA – “Cristiano ha visto cosa possono fare l’alcol e le droghe alle persone a lui vicine. Ed è parte del motivo per cui è diventato quello che è oggi”. A dire queste parole è Dolores, la mamma di CR7.

Cristiano Ronaldo ha visto morire il padre Jose Dinis Aveiro per alcolismo [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] quando aveva solo 20, quindi prima che si affermasse nel mondo del calcio arrivando ai livelli attuali, e ha visto il fratello soffrire dello stesso problema per anni.

Le parole della mamma racchiudono in pieno quello che Cristiano Ronaldo è oggi. Il fenomeno aquistato dalla Juventus non beve, non fa uso di droghe, si allena più del dovuto, segue una dieta rigidissima e non ha tatuaggi inquanto assiduo donatore di sangue (un tatuaggio lo costringerebbe ad attendere sei mesi prima di porter donare di nuovo il sangue).

Questa è l’altra faccia di CR7. “The Sun”, lo scorso dicembre aveva indagato sulla vita privata del fuoriclasse scoprendo che colui che oggi è baciato da fama, dal denaro e dal successo, ha avuto una vita tormentata. Su tutti il fratello Hugo Aveiro, la cui vita è stata a lungo pesantemente condizionata dall’abuso di alcol e dall’ uso di sostanze stupefacenti.

CR7, già fortemente provato dalla scomparsa del padre per problemi epatici legati ad una grave forma di alcolismo, si è speso totalmente e senza sosta affinché il fratello potesse seguire un percorso riabilitativo che lo aiutasse a superare i suoi problemi. Hugo Aveiro, 10 anni più vecchio di Cristiano, il percorso riabilitativo dopo tantissima fatica è riuscito a seguirlo.

Anche lui, una volta, era un promettente giovane calciatore. Poi, verso la fine degli anni Novanta, ha cominciato ad avere problemi di alcolismo sulla scia del defunto padre. Ora, grazie al sostegno di Cristiano, Hugo è sobrio e fuori da quel tunnel da diversi mesi.

Hugo oggi gestisce il museo CR7 del vincitore del Pallone d’Oro a Funchal, la capitale di Madeira. I due sono nati e cresciuti qui, in un quartiere povero di quest’isola portoghese che si trova non molto lontano dal Marocco e dalle Canarie.

Nella finale di Champions League del 2014, Ronaldo rubò la scena andando ad abbracciare a bordo campo il fratello. Proprio quella serata sarebbe culminata in un patto. Cristiano ricordò ad Hugo che aveva conquistato la Champions League con i Blancos come promesso. Adesso era arrivato il momento che lui ricambiasse smettendo di bere. Grazie al costante sostegno ed affetto di Cristiano, Hugo è riuscito a mantenere la promessa.

Quando CR7 ha mosso i primi passi da professionista, ha giurato a se stesso di non bere mai dopo aver visto come l’abuso di alcol abbia distrutto la sua stessa famiglia.