L’impero di Mino Raiola è rimasto senza il grande capo. L’eredità passerà certamente nelle mani della avvocatessa brasiliana Rafaela Pimenta, sua socia da 18 anni.
Ma Rafaela resterà sola a gestire gli affari della “One”, la società di Montecarlo che procura e gestisce le fortune di molti calciatori? Che ha in portafoglio un patrimonio tecnico stimato 800 milioni? Società che Raiola ha fondato negli Anni Novanta dopo essere diventato agente Fifa?
L’avvocatessa non sarà affiancata, per ora almeno, dai due figli ventenni di Raiola che vivono con la madre a Montecarlo e non ne vogliono sapere di fare la vita del padre.
CALCIATORI DI TUTTO IL MONDO
Sono decine i campioni della scuderia di Mino Raiola. Il primo colpo grosso è stato Ibrahimovic nel 2009, trasferito dall’Inter al Barcellona. Il colpo che gli ha dato notorietà internazionale e prestigio, specie tra le star alle quali procurava ingaggi faraonici.
Ne aveva fatti altri con la sua prima società (“Intermezzo”) ma quello messo a segno per l’amico e concittadino Ibra resta iconico. Oggi nella sua scuderia ci sono campioni di ogni parte del globo. Sudamericani, europei, africani.
Gente che grazie alla sua abilità guadagna cifre esagerate. I nomi più importanti? Anzitutto gli olandesi come De Vriij (Inter) e De Light (Juventus). Gli italiani come Donnarumma e Verratti (PSG). E Balotelli (AdanaDemirspor, Turchia). Persino l’armeno della Roma, l’attaccante Mkhitaryan (ex Arsenal).
L’AFFARE DEL SECOLO: HAALAND
Mino Raiola era un procuratore di gran fiuto. Ha visto il gigante norvegese una prima volta nel Molde (Norvegia ), lo ha portato al Salisburgo appena ventenne e l’anno dopo, estate 2020, gli ha spalancato le porte del Borussia Dortmund.
E il ragazzone di quasi due metri lo ha ripagato con 65 gol in 61 partite. Mino lo ha messo all’asta, i grandi club europei se lo contendono. In lizza sono rimasti in tre: Manchester City, Real Madrid e Bayern Monaco. Facile che vinca il City che da poche ore ha rinnovato il contratto all’allenatore Guardiola, il coach espressamente richiesto da Haaland.
E le cifre? Mino lo aveva proposto in un primo momento al Chelsea di Abramovich (che stava per accettare) ma la guerra in Ucraina ha rovinato i piani all’oligarca russo e a Raiola. È saltato tutto.
Le cifre? 50 milioni di ingaggio per il vikingo, 40 milioni di commissioni per il re dei procuratori. Ora che al timone c’è l’avvocatessa la parcella sarà più robusta. E per il gigante? Chiesti 86 mila euro. Al giorno. Prendere o lasciare. Le follie nel calcio non finiscono mai.