De Rossi contro Delio Rossi: “Ha 60 anni e fa cose assurde, è imbarazzante”

Pubblicato il 10 Febbraio 2013 - 19:20| Aggiornato il 15 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Daniele De Rossi contro Delio Rossi: il centrocampista della Roma ritorna sull’espulsione dell’allenatore della Sampdoria e su quel dito medio mostrato dalla panchina a fine partita. Secondo De Rossi, Delio Rossi  ”è sempre sopra le righe. Ha quasi 60 anni e fa cose assurde. Tra l’altro, viene da precedenti non felicissimi (il pugno ad Adem Ljaijc, ndr) . Non mi piace chi fa queste sceneggiate, è imbarazzante, chi si erge a paladino dalla giustizia e poi esce incitando la curva”: a Daniele De Rossi non è piaciuto il finale di Samp-Roma con l’appendice litigiosa tra i suoi compagni di squadra, Totti e Burdisso su tutti, e l’allenatore blucerchiato. Intervistato da Sky e Mediaset a fine gara, il centrocampista giallorosso analizza la sconfitta di Marassi, sottolineando che il 3-1 ”e’ figlio di episodi. Certo che non c’è da festeggiare ma credo che abbiamo fatto una buona partita, abbiamo subito poco ma la Samp è stata letale nelle occasioni che ha avuto”.

De Rossi commenta anche l’episodio del rigore sbagliato in modo goffo da Osvaldo nonostante la presenza in campo del ‘titolare’ Totti. ”Anche Dani e’ un ottimo rigorista – riconosce De Rossi – anche se tutti sanno, anche i bambini che il rigorista principe e’ Francesco. Non so cosa si siano detti tra loro, io ero lontano. Non so cosa dire. Sicuramente lui voleva fare gol, veniva da un periodo in cui e’ stato criticato e voleva prendersi le sue responsabilita’. Sotto questo aspetto siamo a posto, visto che Osvaldo si e’ preso la responsabilita’ di tirare. Sicuramente adesso non possiamo abbandonare Osvaldo che per noi e’ importante. Era distrutto negli spogliatoi”.

Poca chiarezza? ”Noi giocatori di personalità –  riconosce De Rossi – siamo i primi a dovere essere responsabili della situazione e anche in questi momenti dobbiamo prenderci le responsabilita’, o tirando un rigore o consolando chi sbaglia. Non credo che il rigore di Osvaldo possa essere imputato alla societa’. Che il rigorista della Roma è Totti lo sanno anche i bambini, poi ripeto il rigore puo’ tirarlo anche Osvaldo, ne ha tirati due e li ha segnati, l’importante e’ che tra noi la cosa finisca qui. Parlare di disorganizzazione su un rigore in cui si sa chi e’ il rigorista… Non credo ci sia disorganizzazione, e’ un episodio, un ragazzo che si e’ proposto per risollevare la squadra e se stesso ed ha sbagliato, se avesse segnato parleremmo della sua grande personalita”.

Finale con l’inevitabile domanda su Zeman: ”Quando un tecnico arriva sa già chi è nei suoi piani e chi no. Il mister è partito con le migliori intenzioni visto che all’inizio ho sempre giocato. Poi dopo non lo so cosa è successo, non no perché non mi faceva giocare,è un suo diritto. Mi spiace solo molto che non ci sia stata, non la stima perché con lui non ho mai avuto problemi, ma penso che potevo essere importante per lui e lui poteva essere un allenatore importante anche per me come lo sono stati tutti gli altri che ho avuto”.