ROMA – E’ la settimana di Lazio-Roma. Pierluigi Casiraghi, attaccante della Lazio negli anni 90, racconta così, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, il derby del 23 aprile 1995. In panchina per i biancoazzurri c’era Zdenek Zeman e la gara di andata l’avevano vinta i cugini della Roma per 3-0 dopo che, proprio il tecnico boemo aveva definito così la stracittadina: “E’ una partita come le altre”. Un pensiero molto distante da quello dei tifosi.
Il derby non è una partita come le altre, anche se spesso si dice il contrario.
“È un derby e a Roma vale di più che nelle altre città. Vale tre punti come le altre partite, ma può darti o toglierti punti in quelle successive”.
E lei in che modo ci si avvicinava?
“Mi piacevano partite che mettono adrenalina come quelle”.
E quel derby del 23 aprile 1995?
“Forse quella partita la interpretammo noi in maniera diversa. Anzi, senza forse…”.
In che senso?
“I terzini spinsero di meno e noi attaccanti giocammo più corti. Zeman l’aveva preparata come le altre partite”.
È quello il derby che ricorda con più piacere?
“Sì, ma anche i quattro vinti con Zeman alla Roma (in uno segnò, ndr). Siamo entrati nella storia, noi per averli vinti e loro per averli persi”.
Cosa le viene in mente se le dico Zeman?
“Se penso alla persona, ironia e senso dell’umorismo. Se penso all’allenatore, ho ricordi molto positivi. Nella concezione del suo calcio, gli attaccanti trovano spessissimo la via del gol. E poi i tagli che chiedeva, a me riuscivano bene. Grazie a lui, chiusi per due anni in doppia cifra e mi affermai in Nazionale”.
Si diceva che il suo calcio è cambiato.
“Assolutamente no. Sono gli interpreti che cambiano la qualità. Ci sono giocatori che si adattano e giocatori che pur essendo di qualità non trovano collocazione, vedi De Rossi. E questa non è ancora la sua Roma”.
Di Petkovic cosa pensa?
“Un uomo tenace e un buon allenatore. Nel derby può consacrarsi”.
A proposito, che vi disse Zeman dopo quel derby vinto senza seguire le sue direttive?
“In cuor suo sarà stato scontento del nostro atteggiamento. Ma vincemmo”.