Diego Maradona: “Lionel Messi è come me”

Pubblicato il 24 Marzo 2012 - 13:52 OLTRE 6 MESI FA

Messi (LaPresse)

BUENOS AIRES, ARGENTINA –  Risolvere il problema delle tasse e tornare a Napoli, per fare il tifoso. Quanto a Leo Messi ”e’ come me”. Diego Armando Maradona si confessa a tutto campo nell’intervista pubblicata dalla Gazzetta dello sport: l’ex Pibe de oro, oggi tecnico del club di Dubai Al-Wasl, dice di seguire a distanza la sua vecchia squadra. ”Questo Napoli mi rende contento – afferma Maradona – Lavezzi corre a perdifiato, squilibra ogni schieramento avversario. Ma Cavani e’ diventato implacabile e Hamsik continua a piacermi. Sono bravi e giocano con il cuore: ho sofferto con loro la sera della Champions. Ora e’ importante che arrivi terzo in modo da replicare subito l’esperienza in Champions”.

Per poter rivedere dal vivo il Napoli Maradona deve pero’ risolvere il contenzioso con il fisco. ”Voglio andare da Befera – dice l’ex campione argentino – L’avvocato ha preparato le carte, ma presto saro’ io a chiedere un appuntamento al direttore, perche’ e’ ora di chiudere una storia che mi ha avvelenato la vita. Io non sono un evasore fiscale, io li odio gli evasori e dunque questa situazione e’ doppiamente amara. Non so chi ha combinato questo casino, ma a Befera chiedero’ perche’ sono l’unico perseguitato”.

Osservatore della serie A, Maradona dice che ”e’ tornata la Vecchia Signora. La rinascita della Juve e’ il fatto saliente di questa stagione. Il Milan ha un vantaggio, probabilmente e’ ancora la squadra migliore e ha avuto il coraggio di investire su un allenatore giovane in un mondo imbalsamato”. Qualche pensiero anche sull’Italia di Prandelli: ”Balotelli? Mi piace, e’ ancora un ragazzino, i suoi problemi non sono in campo ma fuori. Mancini lo sta portando sulla strada giusta. Lui determinante per la nazionale? Non esageriamo – sottolinea Maradona – ci sono altri giocatori, penso a Marchisio e Pirlo, che pare un ragazzino. Se posso fare un augurio a Prandelli, i recuperi di Cassano e Rossi trasformerebbero la vostra nazionale”.    Inevitabile il paragone con Messi: chi il piu’ forte? ”Le classifiche fanno ridere – conclude Maradona – ma c’e’ una dote che nessuno ha mai avuto come me e Leo: la velocita’ di pensiero. Allenandolo rivedevo in lui la fulminea comprensione di come l’azione si sarebbe sviluppata”.