BOLOGNA, STADIO DALL’ARA – Bologna-Inter 0-1, gol: Mauro Icardi 67′.
L’Inter riscopre il gusto della vittoria. A un mese abbondante dall’ultimo hurra’ – l’1-0 casalingo con il Verona del 23 settembre – la squadra di Mancini, dopo i pareggi con Sampdoria, Juventus e Palermo, coglie sotto le Due Torri l’opportunità di tornare, anche solo per una notte, in testa alla classifica.
E di cancellare, con un colpo di spugna, gli strascichi di quelle quattro ‘sberle’ prese dalla Fiorentina a domicilio, quando i successi, fino ad allora, erano stati cinque in fila. Spesso ‘griffati’ Melo, questa volta costretto a uscire, per doppia ammonizione, a una mezz’oretta buona dalla fine.
Per il suo ‘Amarcord’ nello stadio in cui iniziò a calcare palcoscenici della Serie A a sedici anni o giù di lì, Mancini rimescola le carte, rinuncia a Guarin e sceglie un inedito 4-2-3-1 di Mourinhana memoria con Ranocchia – alla prima in campionato da titolare al posto dello squalificato Murillo – centrale a fianco di Miranda; Juan Jesus e Santon sulle fasce, il duo Kondogbia-Melo a mordere in mezzo al campo e i croati Brozovic e Perisic a comporre, con Ljiaijc, il tridente ‘creativo’ alle spalle di Icardi, ancora capitano.
In ‘panca’, Jovetic e Palacio. Sull’altro fronte, rincuorato dal successo in extremis con il Carpi, Rossi – sotto lo sguardo del patron canadese, Joey Saputo – va con un 4-3-3 che non contempla Destro, poco brillante in questo inizio di stagione.
L’acquisto di spicco dell’ultimo mercato rossoblù si accomoda in panchina lasciando spazio a Mancosu, al centro del tridente, a fianco di Giaccherini e Mounier. Dietro ai tre di punta, la fantasia dell’ex Taider con Rizzo e Diawara. A guidare la difesa Masina, goleador a Modena.
Onorata la memoria di Paride Tumburus, roccioso difensore del Bologna scudettato di Bernardini scomparso nei giorni scorsi, sono i rossoblù di casa a partire meglio: pronti via e Diawara sventaglia dalla tre quarti tagliando in due la difesa interista con Mounier a mancare l’aggancio di un soffio.
La Mancini-band, in completo giallo, prova a fare movimento – soprattutto con Ljaijc e Perisic a cercare lo scambio – ma non morde. Anzi. Dai piedi di Melo e Kondogbia non partono le verticalizzazioni che dovrebbero innescare la rapidità di Icardi e il Bologna, ordinato, controlla senza affanni.
Togliendosi anche lo sfizio di un paio di incursioni con Giaccherini, comunque controllate dalla retroguardia milanese, e uno slalom di Ferrari murato da Santon. Niente di che. Giusto qualche sussulto in una gara, senza troppi spunti, giocata a ritmi blandi. Che crescono, un pochetto, nella ripresa.
Con le due squadre a velocizzare il gioco, un paio di ‘sassate’ da fuori di Rizzo da una parte e Brozovic dall’altra e un’incursione di Perisic fermato, a ‘botta sicura’ da Taider. Innocue schermaglie che non sembrano cambiare l’inerzia della partita. Che muta invece, paradossalmente, con l’uscita di scena di Melo: in dieci l’Inter inizia a mordere, guadagna fette di campo.
E ‘castiga’ il Bologna con una rete di Icardi, la terza stagionale, servito da Ljaijc lanciato da Brozovic su ‘liscio’ di Ferrari.
Galvanizzati dal vantaggio, gli interisti stringono i bulloni dietro, aggrediscono i portatori di palla rossoblù – come non avevano fatto in undici – e tentano pure qualche veloce ripartenza con le forze fresche di Biabiany e Guarin. Graffi su un Bologna – al quale non serve l’innesto di Destro su cui Handanovic compie un ‘mezzo miracolo’ nel recupero – costretto a fare i conti con una classifica pesante.
Che potrebbe rimettere in discussione la panchina di Rossi. Per Mancini, espulso al 90′, la corsa al vertice riparte.
Foto Ansa.