Inter-Juventus 0-0: Khedira colpisce palo, poi noia

di redazione blitz
Pubblicato il 18 Ottobre 2015 - 23:29 OLTRE 6 MESI FA

MILANO, STADIO GIUSEPPE MEAZZA ‘SAN SIRO’ – INTER-JUVENTUS 0-0.

Il resoconto sulle partite del pomeriggio, spicca il successo del Napoli sulla Fiorentina (2-1).

Finisce senza gol Inter-Juventus, la partita capace di risvegliare i demoni del calcio italiano: piu’ di un derby, piu’ di una finale, riporta alla memoria una storia di rivalita’ ‘atavica’, rievoca la pagina nera di Calciopoli, la serie B, gli scudetti vinti e quelli assegnati con i conti che per qualcuno ancora non tornano.

San Siro si trasforma in un catino, in ottantamila si riversano allo stadio, tifo e sfotto’ con la Banda Bassotti che prende forma e si anima negli striscioni della Nord che fa leva sul sogno sfumato del Triplete sfuggito alla Juventus proprio l’anno scorso.

C’e’ tensione, c’e’ partecipazione, c’e’ passione: si respirano sentimenti forti per una partita che ha il sapore dell’eterna rivincita. Sono cambiati i protagonisti. Moratti non e’ piu’ presidente e forse Thohir – seduto composto in tribuna – non riesce a cogliere sfumature e significati di questo duello infinito. Al comando delle squadre due allenatori giovani e rampanti, Mancini e Allegri.

Il primo vuole lo scudetto, l’altro e’ costretto a inseguire. Entrambi hanno charme e grinta, tutti e due sono ambiziosi e vincenti. In campo, le squadre si affrontano con intensita’, senza esclusione di colpi, con cattiveria. Mancini esclude Guarin e ripesca Brozovic, Allegri lascia in panchina Dybala e si affida a Zaza. L’Inter mediocre e operaia delle risicate vittorie nelle prime cinque partite si trasforma e viene fuori alla grande guidata da Jovetic, leader vero di una squadra ancora alla ricerca del giusto equilibrio.

La Juventus non ingrana e Pogba e’ poco piu’ di un ectoplasma in campo. Nervi a fior di pelle con quattro ammoniti in un quarto d’ora (saranno otto a fine partita) e qualche buona palla gol costruita dalle due sfidanti. Al 4′ e’ Cuadrado a sprecare, al 9′ Zaza sbaglia tutto e getta alle ortiche un’altra importante chance.

Dieci minuti e iniziano a fioccare i cartellini gialli, i primi sono per Marchisio e Melo. L’Inter cresce e Jovetic sale in cattedra nel momento piu’ teso del primo tempo con Khedira e Zaza che vengono ammoniti. Al 25′ i nerazzurri protestano per un tocco con il braccio di Bonucci, un minuto dopo Jovetic arriva a tu per tu con Buffon ma e’ bravo Chiellini a chiudere. Ancora il montenegrino spaventa i bianconeri con un colpo di testa seguito da un tiro di Brozovic che si infrange sulla traversa. Tra una scaramuccia e un fallo, finisce il primo tempo con un provvidenziale recupero di Melo su cross di Evra, una punizione di Jovetic e Icardi che frana in area ma non e’ rigore. Ultimo brivido con Zaza che fatica sempre a trovare i tempi giusti per calciare in porta.

Nel secondo tempo la partita cambia faccia, l’Inter cala e avverte la fatica, la Juve cresce e si sveglia Pogba. I nerazzurri sono stanchi, Jovetic si spegne in parte, cala la tensione e subito i bianconeri cercano di approfittarne con un destro di Cuadrado che passa sotto le gambe di Handanovic senza pero’ finire in rete. Sempre il colombiano tenta con il sinistro.

La Juve torna in partita con una bella progressione di Pogba che non si concretizza. La squadra di Allegri prova a vincere con l’Inter che perde lucidita’ anche se Jovetic al 14′ costringe Buffon a parare il suo tiro in due tempi. Dieci minuti dopo la Juventus perde la piu’ grande delle occasioni con Khedira che colpisce il palo esterno. Gli allenatori cercano di rimescolare le carte: Allegri esclude Morata che si arrabbia. Al suo posto l’inconcludente Mandzukic.

C’e’ spazio anche per Dybala ma la partita sembra inchiodata sullo zero a zero Cuadrado si danna sulla destra, per lui numeri da funambolo e tanto gioco. Sono gli ultimi fuochi di una partita tirata e nervosa – affascinante comunque – con pochi tiri in porta tra due squadre che sembrano lontane dai rispettivi traguardi: l’Inter punta allo scudetto e, tuttavia, sembra al di sotto delle dirette rivali che crescono di partita in partita.

I nerazzurri vanno a 17 punti e sono secondi insieme alla Roma. La Juventus e’ relegata ai piani bassi della classifica: appena 9 punti, a dimostrazione che la crisi non e’ passata. Il titolo sembra lontanissimo e la speranza si chiama Europa.

Gli ottantamila di San Siro sono un po’ delusi, divisi tra sogni di gloria e una realta’ che appare comunque in salita. Mancini e’ soddisfatto. Eppure il suo volto dice un’altra cosa e tradisce una certa stizza: la sua Inter doveva superare l’esame di maturita’ ma per il diploma non resta che aspettare.