Europa League: Napoli e Fiorentina in semifinale

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Aprile 2015 - 23:44 OLTRE 6 MESI FA
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Benitez nella foto LaPresse

ROMA – Napoli e Fiorentina in semifinale di Europa League. Grande risultato per il calcio italiano che porta due squadre tra le prime 4 di questa competizione. Il Napoli ha eliminato il Wolfsburg (4-1 e 2-2), mentre la Fiorentina ha avuto la meglio della Dinamo Kievo (1-1 e 2-0).

NAPOLI-WOLFSBURG 2-2, gol: Callejon 50′,  Mertens 65′, Klose 71′ e Perisic 72′. Andata: Wolfsburg-Napoli 1-4.

La prima notizia (scontata) è che il Napoli si qualifica per la semifinale di Europa League. La seconda notizia (sorprendente) è che la squadra di Benitez, dopo la vittoria per 4-1 all’andata, in Germania, pareggia con il Wolfsburg al ritorno (2-2), ma lo fa giocando soltanto nel secondo tempo. E nel primo tempo? Azzurri non pervenuti. Se l’Uefa mettesse in palio un premio per uno spezzone di partita più brutto dell’ anno, il primo tempo di Napoli-Wolfsburg, non avrebbe avversarie nella stagione in corso. Il calcio è così: la gara d’andata aveva riservato spettacolo ed emozioni a raffica, al San Paolo, invece, nel primo tempo le due squadre fingono di giocare con il pallone. In realtà tutti, anche i tedeschi, sanno che il risultato di sette giorni fa alla Volfswagen Arena, è quasi impossibile da ribaltare. La squadra di Hecking sembra provarci seriamente soltanto per una ventina di minuti iniziali, ma una formidabile parata di Andujar al 2′ su…tentativo di autogol di Mesto, scoraggia anche gli ospiti. Benitez, a parte Mesto al posto di Maggio, schiera la stessa formazione di sette giorni fa.

Il tecnico tedesco, invece, mescola le carte anche perché è costretto a fare a meno di Schurrle e De Bruyne, entrambi infortunati. L’ex juventino Bendtner viene piazzato al centro dell’ attacco, sostenuto da Caligiuri, Arnold e Perisic. Ed in effetti il Wolfsburg riesce più di una volta a presentarsi minaccioso davanti ad Andujar, ma il risultato nel primo tempo non si sblocca. Il Napoli adotta nella prima frazione di gioco una tattica attendista che, in fondo, si può anche capire. I tedeschi per passare il turno devono vincere 4-0 e gettarsi all’attacco a testa bassa, offrendo il fianco ai contropiede veloci degli avversari, è giustamente l’ultima cosa che Benitez desidera in una serata come questa, da vivere in tranquillità e senza patemi d’animo. Il problema è che gli azzurri non hanno alcun pathos agonistico e sembra che siano scesi in campo soltanto per timbrare il cartellino della presenza.

Per vedere un tiro verso la porta di Benaglio bisogna addirittura aspettare il finale del primo tempo quando, imbeccato da Ghoulam, ci prova Higuain con una conclusione che finisce a lato. Nel secondo tempo gli azzurri tornano in campo trasformati e mettono in vetrina gioco, aggressività, rabbia agonistica. E’ così che i padroni di casa trovano due gol di vantaggio con Callejon e Mertens e mettono in freezer la qualificazione. La vittoria, però, se la lasciano sfuggire di mano per due leggerezze difensive, due dormite dei centrali e di Albiol in particolare, che consentono ai tedeschi con conclusioni di testa, prima di ridurre lo svantaggio e poi di pareggiare. Nulla di grave, per la verità, ma una vittoria avrebbe dato più soddisfazione ai tifosi e più punti al ranking. Il Napoli ritrova la semifinale dopo 26 anni, quando vinse l’allora coppa Uefa.

FIORENTINA-DINAMO KIEV 2-0, gol: Mario Gomez 42′ e Vargas 94′. Andata: Dinamo Kiev-Fiorentina 1-1. 

La Fiorentina supera la Dinamo Kiev per 2-0 con Mario Gomez nel primo tempo e di Vargas nell’ultimo minuto di recupero e conquista il primo obiettivo che si era prefissata cominciando questa avventura: le semifinali di Europa League. E’ la settima semifinale europea nella storia del club viola, la seconda sotto la gestione-Della Valle dopo quella ottenuta nell’allora Coppa Uefa nella stagione 2007-08, con Prandelli in panchina. Partendo da un piccolo ma importante vantaggio quale l’1-1 strappato a Kiev, la squadra di Montella schierata con tutti i suoi big ha addentato la sfida di ritorno con lo spirito giusto, senza pensare a gestire il pari dell’andata ma andando da subito all’attacco. E’ stata premiata con merito anche se la Dinamo è rimasta in 10 poco prima dell’intervallo per l’espulsione (affretta) di Lens, anche il finale di gara è stato un po’ sofferto, complice il calo fisico ma soprattutto mentale degli uomini di Montella, stavolta applauditi e acclamati dai loro tifosi dopo i fischi rimediati per il ko di lunedì col Verona.

E’ stato Gomez, il giocatore più atteso e anche ultimamente più criticato, a spianare la strada verso le semifinali: dopo una rete annullata a inizio gara per fuorigioco il tedesco ha deviato in porta un cross dello scatenato Joaquin. Un gol goffo ma estremamente importante, 10/o sigillo stagionale per l’ex Bayern, 40/o complessivo nelle coppe europee che gli permette di superare Rummenigge e portandosi al quarto posto assoluto nella classifica dei marcatori europei del calcio tedesco. La Dinamo, mai entrata in partita, ha perso Lens, a segno all’andata, per una seconda ammonizione per simulazione dopo un contatto con Gonzalo Rodríguez che lascia più di un dubbio. Comunque al di là della decisione arbitrale la Fiorentina, ispirata da Pizarro e trascinata da Joaquin, ha meritato il vantaggio, lo ha voluto, cercato e alla fine ottenuto. Spinta dai suoi tifosi, seguita da una tribuna d’onore quanto mai affollata (Diego e Andrea Della Valle, il designatore Uefa Collina, l’ex ct azzurro Lippi, il tecnico dell’Inter Mancini insieme al ds nerazzurro Ausilio, a Firenze per seguire il difensore ucraino Vida), la squadra di Montella ha messo da subito in un angolo la Dinamo e costruito almeno quattro occasioni: con Salah, Borja Valero e Gomez (sempre attento Shovkovskiy) e con Alonso che al 10′ ha colpito la traversa.

Il primo e unico affondo della Dinamo, ma senza impegnare Neto, è stato al 28′ con Yarmolenko, la stella della squadra poi avanzata al centro dell’attacco dopo il rosso a Lens. La Fiorentina ha continuato a macinare gioco anche nella ripresa tanto da sfiorare il raddoppio al 4′ con lo spumeggiante Salah che ha colpito il palo (il pallone è stato deviato da Khacheridi con un presunto tocco di mano), quindi con Mati Fernandez. Un brivido tra i tifosi viola quando Savic s’è fatto sfuggire Yarmolenko e lo stesso è accaduto al 40′, dopo l’unica parata di Neto su Rybalka, quando ancora il talento ucraino ha superato ancora Savic e scodellando in area ha fatto rischiare l’autogol a Gonzalo Rodríguez. Poi è arrivata la prodezza di Vargas. 2-0 e semifinale, Firenze è in festa.