Serie A. Empoli-Juventus 0-2 e Napoli-Roma 2-0: bianconeri +3 sui giallorossi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Novembre 2014 - 23:16 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Napoli-Roma 2-0, Empoli-Juventus 0-2 e Parma-Inter 2-0.

Gli anticipi del sabato della decima giornata del campionato italiano di calcio di Serie A (per consultare la classifica clicca qui).

EMPOLI-JUVENTUS 0-2, gol: Andrea Pirlo 61′ ed Alvaro Morata 72′. 

 La Juventus torna alla vittoria, risponde alla sconfitta contro il Genoa con una vittoria a Empoli, frutto di un secondo tempo in cui gli uomini di Allegri hanno solo leggermente alzato il ritmo rispetto ai padroni di casa.

Per gli azzurri è la terza sconfitta consecutiva, dopo cinque risultati utili, una partita persa, ma dopo avere subito non moltissimo dai campioni d’Italia. Per i bianconeri il successo del ‘Castellani’ significa il ritorno in solitaria in testa alla classifica, dopo la sconfitta pomeridiana della Roma a Napoli.

Partita segnata da una ripresa quasi tutta di marca juventina. Migliore in campo nella Juventus lo spagnolo Morata che sembra aver ormai ‘rubato’ il posto da titolare a Llorente, anche se oggi Allegri aveva puntato sul turn-over, inserendo anche Giovinco davanti. Solo nella ripresa è entrato Tevez in vista della sfida di Champions in programma martedì a Torino contro l’Olympiacos. Il primo tempo finisce in parità anche ai punti.

Qualcosa in più la Juventus, ma solo grazie alle accelerazioni di Morata, lievemente acciaccato dal primo minuto dopo uno scontro che l’ha visto dolorante alla caviglia. Il primo tiro, però, è di Maccarone e arriva al 2′ di gioco, un destro potente ma sballato. Risponde al 6′ l’ex Giovinco, in campo in azzurro insieme a Marchisio nella stagione 2007/08, con un sinistro a girare debole e centrale, sul quale Bassi non ha problemi. Al 9′ Juventus pericolosa con Vidal e poi con Giovinco, ma la conclusione è ribattuta e, sul capovolgimento di fronte, Pucciarelli, lanciato da Zielinski, trova l’intervento di Chiellini. La Juventus non sfonda e allora ci provano anche dalle retrovie.

Al 27′ si registra il primo angolo della Juventus, sul volo di Chiellini s’infortuna Rugani all’arcata sopracciliare, ma il difensore in comproprietà fra le due squadre rientra dopo una medicazione. Al 32′ ancora l’attaccante iberico Morata che serve palla a Vidal che accende il sinistro, ma il diagonale è fuori di molto. Ancora il cileno al 41′ dalla lunetta dell’area, il suo destro è centrale e Bassi si accascia a terra e controlla.

Nella ripresa si riparte dalle ‘sgommate’ di Morata che si gira e prova di destro, il pallone va fuori di un paio di metri. Al secondo minuto della ripresa l’Empoli guadagna il suo primo corner grazie a Mario Rui autore di un numero di alta scuola. La prima ammonizione arriva all’8′ ed è per Vidal che arpiona Zielinski prima del tiro, sulla punizione successiva lo stesso polacco tira alto.

Al 14′ colpo di testa di Chiellini su corner la palla esce di pochissimo alla destra di Bassi sfiorando il palo. Al quarto d’ora della ripresa l’episodio che cambia la partita e porta un bel piombo dalla parte della Juventus sulla bilancia del match: Tonelli fa fallo su Giovinco al limite dell’area e viene ammonito e su quella palla va Pirlo.

E’ la sua ‘zolla’ e il regista bianconero non fallisce la punizione. Uno a zero per la Juve ed Empoli che subisce psicologicamente ma non demorde. Dopo un minuto c’è il raddoppio dei campioni d’Italia con Morata che riceve palla in area, si accentra e di sinistro a girare batte sotto la traversa Bassi per il 2-0.

A questo punto l’Empoli non ne ha più o quasi, arriva anche l’occasione per Tevez che fallisce. Nel finale, al 45′, occasionissima per Tavano che si ritrova face to face a Buffon dopo un velo di Pucciarelli, ma il portierone juventino chiude lo specchio allargando le braccia e ribattendo.

NAPOLI-ROMA 2-0, gol: Higuan 3′  e Callejon 85′
Striscioni per Ciro Esposito —-> clicca qui per guardare le foto

 Il Napoli delle grandi occasioni interrompe la corsa della capolista Roma. Benitez vince nettamente il confronto con Garcia, due tecnici che avevano preparato la gara del San Paolo più come una sfida a scacchi che una partita di pallone.

Le mosse vincenti le fa però lo spagnolo mentre a Garcia, che lascia in panchina De Rossi ed Iturbe, resta la delusione per essere stato costretto ad interrompere il cammino proprio sul più bello.

E in un match che faceva paura sul piano dell’ordine pubblico, il primo confronto al San Paolo tra le due rivali dopo la morte di Ciro Esposito, ha prevalso il gioco, anche se quasi tutto di marca partenopea. Stadio blindato, qualche striscione in ricordo del tifoso morto e solo uno apparso nella ripresa e che invocava vendetta.

In campo il Napoli, nell’arco dei 90′ si dimostra complessivamente superiore ai giallorossi, apparsi in certi momenti della gara anche in difficoltà sul piano atletico. La strada degli azzurri viene spianata dal gol iniziale di Higuain che va in rete dopo appena tre minuti di gioco. La marcatura del Pipita modifica profondamente le caratteristiche tattiche della gara.

La Roma, infatti, è costretta a fare la partita, lasciando al Napoli la possibilità di utilizzare la sua migliore arma, vale a dire il contropiede manovrato. Non c’è, dunque, da meravigliarsi se la squadra di Benitez nel corso del primo tempo sfiora più volte il gol del raddoppio, colpendo, fra l’altro, in due occasioni l’incrocio dei pali, prima con una conclusione di Callejon e, nel finale della prima frazione di gioco, con una legnata di Hamsik.

Il Napoli è sempre corto e molto ben raccolto nella propria metà campo quando è la Roma a proporre l’azione. Il centrocampo dei giallorossi ha difficoltà ad impostare la manovra perchè Hamsik va ad infastidire Keita sulla prima palla giocabile e Jorghino e David Lopez si sacrificano a turno su Pjanic e Nainggolan.

In fase offensia, Totti tenta di lanciare in profondità negli spazi Gervinho e Florenzi, ma contrariamente a tante alte occasioni, la retroguardia degli azzurri è attenta e lascia pochissimi spazi aperti. Nella difesa del Napoli giganteggia Koulibaly, autore di una prestazione straordinaria.

Il francese, in particolare, non lascia mai gli spazi utili a Gervinho e riesce perfino a batterlo in velocità in occasione di alcuni tentativi di spunto bruciante dell’avvresario lanciato in area di rigore.

Nella ripresa la Roma accentua il forcing ed in un paio di occasioni riesce a presentarsi pericolosa con Florenzi davanti a Rafael. L’ingresso in campo in contemporanea di Destro ed Iturbe arriva nel momento migliore dei giallorossi quando, evidentemente, Garcia ritiene che la maggiore freschezza dei due nuovi entrati possa far cambiare l’inerzia della gara.

Il Napoli, che in questa fase è realmente in imbarazzo perchè le offensive della Roma si fanno incalzanti, risponde con energia ed arriva a sfiorare il raddoppio con Callejon la cui conclusione ravvicinata viene ribattuta sulla linea di porta da Nainggolan.

Nella fase finale della gara i partenopei non solo contengono senza affanni gli avversari ma trovano anche il raddoppio con il capocannoniere Callejon che sfrutta un perfetto assist di Higuain.

Finisce con i tifosi in delirio per una vittoria attesissima. La Roma comincia malissimo un doppio turno campionato-coppa che culminerà in settimana con la partita di Champions con il Bayern.

PARMA-INTER 2-0, gol: De Ceglie 5′ e 76′ 

L’Inter sprofonda al Tardini, e adesso la panchina di Walter Mazzarri comincia davvero a traballare. Il Parma dopo sei sconfitte consecutive supera infatti i nerazzurri 2-0 nell’anticipo della decima giornata di campionato e torna a respirare abbandonando momentaneamente l’ultimo posto della Serie A, ora del Chievo Verona. Uomo copertina dell’incontro Paolo De Ceglie, protagonista assoluto con una doppietta, la prima in carriera, con un gol per tempo. La squadra di Mazzarri manca l’appuntamento con la terza vittoria di fila e subisce l’ennesima inaspettata battuta d’arresto contro una squadra che finora aveva sempre subito gol in campionato.

Mazzarri deve rinunciare dal 1′ a Hernanes e affida le chiavi del centrocampo a Kovacic, supportato da Medel e Kuzmanovic con compiti maggiormente difensivi. Scelte obbligate sugli esterni (Obi-Dodo) e in attacco, formato da Palacio e Icardi. Dall’altra parte Cassano viene affiancato da Coda in attacco. Coda in cabina di regia, Rispoli e De Ceglie ai lati. Al primo affondo i padroni di casa si portano in vantaggio. Rispoli è libero di crossare dalla destra, De Ceglie si inserisce con i tempi giusti e con un tocco un po’ fortunoso da due passi infila la sfera in rete. Gli ospiti sembrano in difficoltà e si espongono al contropiede dei ducali, ben orchestrato spesso e volentieri da Lodi e Cassano. Al 9′ ci prova Acquah, la sfera finisce non lontana dal palo. Al 16′ arriva l’unica vera azione pericolosa del primo tempo dei lombardi. Dodò lavora bene sulla corsia mancina, il suo cross sul secondo palo finisce dalle parti di Obi che rimette in mezzo per Palacio che viene anticipato provvidenzialmente da Lucarelli. La gara vive più sui nervi che sulle azione di gioco. Rizzoli deve darsi un bel da fare per calmare gli animi in campo.

L’Inter nella ripresa se non con le geometrie prova a rimettere in piedi la partita almeno con il cuore. Mazzarri si gioca in avvio ripresa la carta Hernanes, non al meglio. Gli ospiti mettono alle corde il Parma senza però creare vere e proprie opportunità. Manca infatti un po’ di precisione negli ultimi 16 metri. Al 22′ la palla buona capita sui piedi di Palacio, che calcia malamente da buona posizione. Un minuto dopo il tiro da fuori di Kovacic viene sporcato e finisce contro la base del palo a Mirante battuto. Mazzarri butta nella mischia anche il giovane Bonazzoli, ma è il Parma invece a raddoppiare. Cassano entra in area, prova a calciare, la palla finisce a De Ceglie che da due passi infila la sfera sotto le gambe di Handanovic e realizza la propria doppietta personale, facendo esplodere il Tardini. E’ la rete che di fatto chiude la partita: l’Inter sparisce dal campo e nel finale solo un grande intervento di Handanovic su Rispoli e su De Ceglie evita un tracollo peggiore che resta comunque pesante in virtù di come è maturato.

(Foto LaPresse).

Foto Ansa.