Diritti tv Serie A, Mediaset diserta bando. Offerte da Sky e Perform ma…troppo basse

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Giugno 2017 - 14:06 OLTRE 6 MESI FA
Diritti tv calcio Serie A, no offerte da Mediaset: partecipano Sky e Perform

Diritti tv calcio Serie A, no offerte da Mediaset: partecipano Sky e Perform

ROMA – Mediaset non presenta offerte per i diritti tv della Serie A di calcio 2018-2021. Questa la decisione del cda che ha annunciato che non parteciperà all’asta perché ritiene il bando inaccettabile: “Penalizza gran parte dei tifosi italiani”. Rinuncia alla corsa anche Tim, mentre a farsi avanti con un’offerta sono state Sky, ma solo per due pacchetti, e Perform Group, per i pacchetti C1 e C2, piattaforma internet.

Da Sky e Perform Group sono arrivate offerte per 4 dei 5 pacchetti all’asta per i diritti tv della Lega Serie A 2018-21 ma solo una supera il minimo richiesto. Quindi non è escluso che nel pomeriggio l’assemblea dei club decida la non assegnazione, possibilità prevista dal bando in caso di pacchetti rimasti invenduti, avviando una nuova asta senza procedere a trattativa privata.

Secondo quanto riportato dall’Ansa, ci sarebbe stata solo una contestazione al bando e non una proposta economica – come era apparso in un primo momento – nella busta presentata da Italia Way Srl, che era stata data tra i partecipanti all’asta.

La decisione di non presentare offerte è stata presa, spiega Mediaset

“in coerenza con l’esposto presentato all’Autorità Garante della Concorrenza al fine di ottenere una nuova formulazione del bando per l’assegnazione di diritti tv Serie A 2018- 2021”:

“Al di là dei contenuti sportivi e dei valori economici attribuiti ai singoli pacchetti, ribadiamo che la formulazione dell’invito a presentare offerte è totalmente inaccettabile in quanto abbatte ogni reale concorrenza e penalizza gran parte dei tifosi italiani costretti ad aderire obbligatoriamente a un’unica offerta commerciale”.

Tim, secondo ambienti vicini alla società, ha giudicato non interessanti i due pacchetti predisposti per il digitale nè dal punto di vista dell’offerta né dei prezzi, valutati in 200 milioni di euro.