Doping, Gazzetta choc: “Le carte su Cipollini”. Il ciclista: “Accuse assurde”

Pubblicato il 9 Febbraio 2013 - 11:15| Aggiornato il 13 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il nome in codice è ”Maria”. Ma la Gazzetta dello Sport non ha dubbi, si tratta del fuoriclasse delle volate Mario Cipollini. Dalle carte del processo ‘operacion puerto’ emergerebbe il coinvolgimento dell’ex ciclista toscano con tanto di tabelle del doping datate 2002 (l’anno d’oro di Cipollini) con il numero di fax dell’abitazione di Cipollini. I documenti, che la Gazzetta dello Sport pubblica in esclusiva oggi sembrano ”svelare, per la prima volta, il trattamento dopante mese dopo mese di Cipollini, con carichi impressionanti di Epo, ormoni e anabolizzanti, più le indicazioni sui pagamenti a Fuentes”.

”Il processo ‘Operacion Puerto’ – scrive la Gazzetta – sta permettendo di sollevare pietre sinora mai toccate. Nel 2007 e 2008 sono stati identificati e squalificati, tra gli altri, Basso, Scarponi, il tedesco Ullrich, lo spagnolo Valverde. Coinvolti 58 corridori, in gran parte della Spagna. Al centro, 206 sacche di sangue, conservate nei frigoriferi madrileni dell’ematologo Merino. Di queste, 99 da identificare. Nei giorni scorsi ci si è avvicinati al calcio, con la sigla Rsoc e i pagamenti a Fuentes denunciati da un ex presidente della Real Sociedad: due milioni di euro pagati al medico, in 6 anni di doping, dal 2002 al 2007.

Oggi tocca a Mario Cipollini. Ma le sorprese non sono finite. Nelle oltre 7mila pagine dei 23 tomi che compongono gli atti giudiziari ci sono documenti che in questi anni non sono mai venuti alla luce. I fogli di Cipollini dimostrano chiaramente l’attivita’ dopante della banda Fuentes”.

CIPOLLINI: “ACCUSE ASSURDE E INFONDATE” – In serata è intervenuto lo stesso ciclista, che all’Ansa ha definito le accuse “assurde e infondate”. Di più, ha detto l’avvocato del ciclista, ”Cipollini è disponibile alla verifica ematologica di confronto con le 99 sacche ancora da identificare”.

”I documenti pubblicati non sono in alcun modo riferibili” a Cipollini, ha detto l’avvocato. ”Il numero di fax che compare sulla tabella incriminata e che sarebbe riconducibile al Sig. Cipollini, non è un numero di fax, bensì un numero telefonico italiano non intestato al mio cliente”. ”Il Sig. Cipollini sino a tutto il 2004 era residente nel Principato di Monaco”. Il presunto nome in codice  ”Maria” o ”CP” ”sarebbe davvero singolare ove si consideri che gli altri atleti implicati nell’Operacion Puerto sono indicati con un solo pseudonimo” mentre ”Mario Cipollini avrebbe addirittura due pseudonimi”. Il legale conclude ricordando di aver ”ricevuto ampio mandato di tutelare gli interessi del mio cliente in sede giudiziaria sia civile che penale”.