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Europa League, italiane ok: Milan passa in Lussemburgo, Lazio batte Apollon

di Redazione Blitz |20 Settembre 2018 23:21

Europa League, italiane ok: Milan passa in Lussemburgo, Lazio batte Apollon (Ansa)

Europa League, italiane ok: Milan passa in Lussemburgo, Lazio batte Apollon (Ansa)

ROMA – Le squadre italiane iniziano l’Europa League con due vittorie di misura ottenute contro avversarie modeste. La Lazio ha vinto 2-1 contro l’Apollon, gol di Luis Alberto e Ciro Immobile, mentre il Milan si è imposto per 1-0 in Lussemburgo contro il Dudelange con rete di Higuain.

Higuain fa sorridere il Milan in Lussemburgo

L’Europa League del Milan comincia in modo ben diverso da come si attendeva Rino Gattuso. Al di là della vittoria, 1-0 grazie al gol di Higuain, al secondo centro di fila, la squadra, seppur zeppa di riserve, ha fatto una fatica imprevedibile contro il Dudelange, prima lussemburghese a debuttare sul palcoscenico delle coppe europee, con una rosa che vale un centesimo di quella rossonera, bilanci alla mano.

Alla sua prima trasferta oltreconfine da dirigente, a Maldini non sarà sfuggito che il dna europeo della squadra 7 volte campione continentale è lontano da quello dei tempi d’oro. Sotto gli occhi del Granduca di Enrico di Lussemburgo e la Granduchessa Maria Teresa, il Dudelange ha invece esaltato il proprio pubblico, tenendo testa per un’ora a Higuain e compagni.

Marcato da Schnell, trentaduenne impiegato in Comune, dove ha chiesto tre mesi di congedo non pagato per affrontare al meglio il girone di coppa, l’argentino solo al 14′ della ripresa è stato servito con i tempi giusti al limite dell’area, e il suo destro deviato da un difensore ha beffato il portiere Frising, comunque protagonista di una serata da ricordare con un paio di prodezze sullo stesso Higuain. Alla vigilia Gattuso aveva esortato i suoi a non sottovalutare l’avversario, e di sicuro molte seconde linee non hanno approfittato dell’occasione per mettersi in mostra.

Caldara, al debutto, ha mostrato di dover lavorare soprattutto sulla fase di impostazione, Bakayoko, Mauri e Bertolacci non hanno inciso, Borini è apparso spaesato da esterno d’attacco (ma è andato vicino al raddoppio colpendo il palo) e Castillejo poco concreto.

Ordinato ed essenziale, il Dudelange si è difeso anche con qualche calcione di troppo e non ha impegnato particolarmente Reina, anche se negli ultimi minuti i lussemburghesi sono arrivati un paio di volte in area pericolosamente, aumentando il disappunto di Gattuso. Prossimo appuntamento con l’Europa il 4 ottobre con l’Olympiacos a San Siro.

Show di Caicedo, la Lazio batte di misura l’Apollon

Tre punti e primo posto nel gruppo H insieme all’Eintracht Francoforte, andato a vincere a Marsiglia. Questa è la buona notizia per la Lazio. Il rovescio della medaglia è la sofferenza che ha accompagnato il finale della partita con l’Apollon. Sotto di due reti, la modesta formazione cipriota è riuscita ad accorciare a pochi minuti dalla fine sfruttando un’incertezza difensiva ed ha costretto i padroni di casa a difendere con i denti il vantaggio, un atteggiamento senza giustificazione pensando a come era filata via la partita fino al 2-0, con il rigore trasformato da Ciro Immobile.

Un po’ di stanchezza ed un paio di cambi ad inizio ripresa indovinati dall’Apollon (soprattutto con l’ingresso del velocissimo Carayol) hanno mandato in crisi la Lazio, che nel finale si è divorata il 3-1 con Lulic. Solo a due passi dalla porta, ha saltato il portiere, ma si è fatto murare da un difensore. Sarà la serata uggiosa, sarà l’orario scomodo, unito ad un avversario non certo di richiamo, ma un Olimpico praticamente vuoto saluta la prima in Europa League dei biancocelesti. Poche migliaia di affezionati sugli spalti, compresi un centinaio di rumorosissimi tifosi ciprioti.

Pensando al Genoa di domenica ed alla trasferta a Udine di mercoledì prossimo, Simone Inzaghi cambia otto undicesima della squadra che ha vinto ad Empoli: confermati solo Acerbi, Luis Alberto e Milinkovic. A favore della Lazio l’unico precedente, nella fase a gironi dell’EL 2013-’14 (2-1 con doppietta di Floccari). Ed il primo tempo contro i vincitori di campionato e Coppa di Cipro della scorsa stagione è poco più di allenamento. Dopo 10″ Murgia potrebbe segnare il gol più veloce del torneo.

Servito da Caicedo il centrocampista conclude bene, ma Vale non si fa sorprendere e devia in angolo. Tra quelli che hanno una chance di mettersi in mostra Caicedo è uno dei più attivi e proprio l’attaccante ecuadoriano chiude con uno splendido tacco uno scambio con Luis Alberto, che al 14′ porta in vantaggio la Lazio. Poche emozioni fino al riposo, escluso un bel tiro di Milinkovic, deviato da Vale. Ad inizio ripresa doppio cambio nell’Apollon. Avgousti prova a rinforzare la spinta sugli esterni, inserendo Markovic e Carayol per Kyruakou e Maglica.

Ora è Schembri ad agire come riferimento centrale in attacco. La mossa funziona ed i ciprioti guadanano un po’ di terreno. Inzaghi al 16′ toglie Badelj e Luis Alberto per Leiva e Immobile. A metà ripresa l’Apollon costruisce le migliori occasioni da gol, entrambe di testa, con Papoulis e Schambri, che escono di un soffio. Il fallo da rigore di Joao Pedro su Caicedo sembra chiudere la partita, ma la rete di Zelaya è un lampo nel buio che costringe la Lazio a buttare un paio di palloni in tribuna per evitare un pari che sarebbe peggio di una beffa.

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