Egitto, nazionale chiusa se non sei musulmano

Pubblicato il 15 Gennaio 2010 - 15:01 OLTRE 6 MESI FA

Hassan Shehata

Abilità e devozione. Senza queste due caratteristiche, nella nazionale di calcio egiziana non si può giocare. Il commissario tecnico Hassan Shehata, infatti, convoca solo giocatori di fede musulmana. Se per motivi di fede, poi, resta a casa uno dei calciatori più talentuosi dei faraoni, il centravanti Mido, pazienza. Almeno fino a quando i risultati continueranno ad arridere a Shehata.

La pregiudiziale religiosa, il tecnico devoto non l’aveva mai esplicitata, almeno fino alla vigilia dell’esordio dei suoi in Coppa d’Africa. In conferenza stampa Shehata, rintuzzato proprio sull’esclusione di Mido, ha spiegato: «Le mie scelte si basano su due considerazioni, la bravura e la devozione assouta. Non considero l’una senza l’altra, chiamo solo chi ha un buon rapporto con Dio». Non Mido, uno con un passato da meteora nella Roma noto per aver lanciato un paio di forbici contro Zlatan Ibrahimovic ai tempi in cui i due erano la coppia d’attacco dell’Ajax.

Il ct egiziano lo ha prima voluto nel preritiro, forse per convertirlo, e poi l’ha rispedito a casa. A differenza di un altro attaccante della squadra africana, Mohammed Zidan, che invece si è convertito. All’inizio, ha raccontato il tecnico, «era solo e se ne stava per i fatti suoi. Gli ho parlato, ora recita le preghiere tutti i giorni e sta meglio».

Le preghiere, appunto. Quelle che i faraoni recitano in cerchio dopo ogni gol e che, secondo il tecnico, gli hanno permesso di alzare per due volte la Coppa d’Africa. Certo, nelle qualificazioni mondiali è andata male: nonostante la devozione allo spareggio, quello giocato in Sudan contro l’Algeria e salito agli “onori” della cronaca per gli scontri violentissimi tra tifosi, l’Egitto ha perso. Ma per scalfire l’incrollabile fede di Shehata ci vuole ben altro. Così come per intaccare la sua panchina: il tecnico, infatti, oltre al soprannome Mel’alem (il gran capo), gode della stima dei politici giusti, presidente Mubarak in testa.