Europa League, avanti 5 su 5. Italia torna grande nell’Europa di Serie B

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Febbraio 2015 - 23:35 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Giornata di gloria per il calcio italiano: 5 squadre su 5 hanno ottenuto la qualificazione agli ottavi di finale di Europa League. Missione compiuta per Roma (2-1 al Feyenoord), Napoli (1-0 al Trabzonspor), Torino (3-2 all’Athletic Bilbao), Inter (1-0 al Celtic) e Fiorentina (2-0 al Tottenham).

Inter-Celtic 1-0. L’Inter vola in Europa grazie ad un gol capolavoro di Fredy Guarin. I nerazzurri battono il Celtic 1-0 e centrano la qualificazione agli ottavi di Europa League. È un altro passo verso il rilancio, poiché i nerazzurri non perdono da cinque partite e da undici in Europa. Il presidente Thohir, in tribuna a San Siro, sorride, si complimenta con tecnico e giocatori, e batte il cinque al vicepresidente Zanetti prima di lasciare lo stadio. Il gol qualificazione di Guarin arriva nei minuti finali. La strada per il Celtic, dopo il 3-3 dell’andata, era già in salita e l’espulsione al 37′ del primo tempo di Van Dijk per doppia ammonizione, ha reso l’impresa al limite dell’impossibile. Non è bastato il caloroso tifo dei 4mila sostenitori scozzesi approdati a Milano, per un Celtic volenteroso ma tecnicamente modesto che è riuscito a contenere i danni grazie ad un eccellente Gordon. L’Inter, per più di un tempo in superiorità numerica, ha sprecato molto, ma ha trovato delle conferme. Guarin da separato in casa ora è protagonista assoluto dell’era Mancini. Gli acquisti del mercato invernale, Santon e Shaqiri, rendono possibile il salto di qualità. L’obiettivo era quasi una formalità e i nerazzurri possono continuare a sperare di ottenere un posto in Champions. Il pubblico di San Siro ha risposto all’appello di Mancini che aveva chiesto uno stadio pieno per spingere la squadra verso la qualificazione. Stessa richiesta di Thohir che finalmente vede il Meazza come la vera casa dell’Inter e dopo l’1-0 si lascia andare ai festeggiamenti negli spogliatoi. Forse l’unico a non essere soddisfatto della doppia prova è proprio Mancini che sottolinea le disattenzioni dei nerazzurri. “Dopo l’espulsione è stato più semplice. Stiamo migliorando ma di errori ne facciamo sempre, c’è da lavorare ancora. Il rosso, ovviamente, ci ha facilitato. Ma dobbiamo correre meno rischi in difesa”, l’analisi del tecnico dopo la gara. Nel primo tempo, infatti, il Celtic ha provato subito a colpire l’Inter. Al 7′ D’Ambrosio sbaglia su Mackay-Steven e Carrizo si supera. Gli ospiti sono intraprendenti e l’Inter sembra un po’ in difficoltà. Poco dopo la mezz’ora van Dijk, interviene fallosamente due volte a distanza di dieci minuti. Doppio giallo ed espulsione. Da quel momento il Celtic è costretto a difendersi. Al 44′ Shaqiri ha sul piede la palla del vantaggio ma non è rapido nel cogliere l’attimo. Arriva D’Ambrosio ma è sempre il portiere a negare la gioia dell’1-0. Nel secondo tempo la squadra di Mancini domina. Icardi, Hernanes e Guarin provano a più riprese, ma non sono fortunati. Mancini vuole la vittoria: dà un ‘pizzino’ a capitan Ranocchia che lo consegna a Medel, il quale chiama in causa anche Shaqiri. Piccolo summit in campo, con i giocatori dell’Inter che cercano di decifrare il bigliettino dell’allenatore. “Ho visto che me ne hanno attribuito uno divertente all’andata con scritto ‘Ranocchia i tuoi compagni sono quelli con la maglia blu’. No, era solo il cambio di posizione”, scherza il tecnico. Inter sempre in attacco e a 2′ dalla fine arriva il gol della vittoria di Guarin. Affondo palla al piede di Santon che apre al colombiano, conclusione dai 25 metri sotto l’incrocio dei pali. In attesa di conoscere il verdetto dell’urna per gli ottavi, l’Inter deve concentrarsi sulla sfida di domenica con la Fiorentina. Due squadre in salute, uno scontro diretto che sarà il banco di prova per verificare i progressi della squadra di Mancini.

Fiorentina-Tottenham 2-0. Con i gol di Mario Gomez e Mohamed Salah la Fiorentina ha battuto il Tottenham per 2-0 qualificandosi agli ottavi di Europa League. E’ stata una gara ricca di emozioni, in cui i viola specie nel primo tempo hanno sofferto la manovra avvolgente degli inglesi che Pochettino ha schierato escludendo ancora una volta, come già nella sfida d’andata il capocannoniere Kane, preferendogli Soldado. E proprio lo spagnolo, autore al White Hart Lane della rete che sbloccò il match dopo soli 6′, prima del pareggio siglato da Basanta, ha fallito alla mezz’ora l’occasione più nitida e clamorosa di portare il vantaggio la sua squadra. Nell’occasione è stato bravo Neto, titolare dopo due mesi e contestato spesso dai tifosi viola dopo il no al rinnovo, a ipnotizzare Soldado costringendolo all’errore. In mezzo a momenti di sofferenza e di battaglia, la Fiorentina spinta dai propri tifosi (che stavolta hanno scelto l’indifferenza e non i fischi verso il portiere brasiliano) ha saputo tirare fuori il carattere, la grinta e anche la classe dei suoi uomini migliori. Come Mario Gomez che ha sbloccato la gara a inizio ripresa, sfruttando a dovere una ripartenza lui che contropiedista non è: è stato Badelj a innescare il tedesco pronto a superare il maldestro controllo di Fazio e a trafiggere Lloris. Per Gomez, che poco prima dell’intervallo aveva protestato per un tocco di mano in area di Vertonghen, è il primo gol stagionale in Europa League. Pochettino a quel punto ha giocato le carte Kane e Townsend ma a parte qualche azione manovrata e qualche affondo la Fiorentina è riuscita a sbrigarsela senza troppi affanni e anzi dopo aver sfiorato il raddoppio in un paio di circostanze è riuscita a passare di nuovo stavolta con Salah ben innescato da Gomez. Per l’attaccante egiziano, ormai beniamino dei tifosi di casa, si tratta della terza rete nelle ultime quattro gare, la prima per lui nella competizione europea da quando veste la maglia viola. A parte un tiro neutralizzato da Neto a Eriksen il Tottenham non ha partorito altro e alla fine è esplosa la gioia del Franchi, presenti in tribuna anche Diego e Andrea Della Valle: ”E’ una serata importante per la Fiorentina e tutto il calcio italiano, ce la possiamo giocare con tutti” ha detto il primo. ”E’ la migliore Fiorentina della mia gestione, sono orgoglio” ha aggiunto il secondo. Unico neo gli infortuni subiti da Mati Fernandez (distorsione alla caviglia) e Basata (distrazione agli adduttori): entrambi saranno indisponibili per la trasferta di domenica con l’Inter, un’altra battaglia, non l’ultima.

Athletic Bilbao-Torino 2-3. Festa granata a Bilbao: con una prova autorevole il Torino sbanca (3-2) il ‘San Mames’ centrando una qualificazione quasi insperata dopo il 2-2 dell’andata all’Olimpico. La squadra di Ventura vola così agli ottavi di Europa League dopo una partita combattuta per 90′ sotto la pioggia battente e su un terreno scivoloso, ma perfettamente praticabile. Granata in vantaggio due volte, prima con un rigore di Quagliarella poi con un colpo di testa di Maxi Lopez e due volte raggiunti dai baschi, poi ancora capaci di trovare il guizzo vincente, il gol-partita di Darmian, uno dei migliori in campo, pescato da El Kaddouri. Sempre convinti di potere vincere la sfida, gli uomini di Ventura, seguiti da 3.000 tifosi nella città basca, hanno concesso solo piccoli pezzi della partita all’assedio dell’Athletic, riuscendo quasi sempre ad imporre il gioco. Partita ricca di occasioni ed emozioni, con continui capovolgimenti di fronte, un palo per il Bilbao sul 2-1 granata dopo il 3-1 fallito da Maxi Lopez, ma più occasioni per il Toro che nel finale ha sfiorato addirittura il 4-2, quando Martinez in velocità, dopo avere scartato il portiere, ha perso l’equilibrio e tirato alto. L’Athletic si è arreso solo poco prima del recupero: per passare il turno avrebbe dovuto vincere 4-3, non è più riuscito neanche a pareggiare. Il momento più duro per i granata dopo il 2-2, segnato da un difensore, Iraola, per un errore di valutazione di Molinaro, che si è fatto scavalcare dal cross alto di Benat. L’unico sbaglio, in pratica, dell’esterno granata in una partita di grande temperamento, come tutti i suoi compagni. Sul difficile campo del ‘San Mames’ il Torino di Ventura dato un’altra prova di compattezza ed affiatamento, oltre che di qualità.

Feyenoord-Roma 1-2. La Roma risorge in Olanda guadagnando gli ottavi di finale di Europa League. Totti e compagni, non si fanno intimidire dalle intemperanze dei tifosi del Feyenoord, battendo 2-1 gli uomini di Rutten grazie alle sue frecce ritrovate, un brillante Ljaji? e un redivivo Gervinho. In un match che verrà ricordato anche per la decisione dell’arbitro francese Turpin di sospendere la gara per lancio di oggetti in campo (tra cui una banana gonfiabile con chiaro messaggio a sfondo razzista sembra rivolta proprio al giocatore ivoriano), i giallorossi chiudono una grande notte per il calcio italiano che rialza la testa in Europa con la qualificazione di tutte e cinque le sue squadre. Pronti via ed è subito Feyenoord: Karsdorp approfitta di una marcatura larga e prova il cross in mezzo, spizza di piede Kazim-Richards ma Skorupski para facile. Gli olandesi spinti dal pubblico cominciano forte e mettono alle corde la difesa giallorossa che riesce a tamponare le folate degli uomini di Rutten. Passa un quarto d’ora e i giallorossi si fanno vedere pericolosamente in avanti: errore in uscita per la difesa olandese, palla a Totti che alza la testa e prova il cucchiaio, palla fuori di un soffio. Poco dopo il numero 10 giallorosso va di nuovo vicinissimo all’1-0 colpendo il palo su calcio di punizione dal limite. E’ il segnale che la Roma c’e’, i giallorossi cominciano a prendere campo e non rischiano più come nei minuti iniziali fatta eccezione per un gran tiro di Toornstra ben parato da Skorupski. L’offensiva della Roma si fa tambureggiante soprattutto con Ljajic. Si arriva così al 38′ quando la gara viene fermata per qualche istante per il lancio di una banana gonfiabile in campo. Il quarto uomo su segnalazione del direttore di gara raccoglie l’oggetto nei pressi della bandierina. Subito dopo l’arbitro francese Turpin va dal tecnico del Feyenoord Rutten e da Garcia e intima che al prossimo episodio di razzismo la gara verrà sospesa. La gara riprende con la Roma sempre più pericolosa e con un piglio diverso rispetto alle ultime apparizioni. Lo sforzo offensivo giallorosso viene ripagato a pochi secondi dalla fine del primo tempo: al 47′ Ljajic riesce a superare Vermeer con un piatto sinistro di prima intenzione arrivando puntuale sul perfetto cross da destra di Torosidis. Comincia la ripresa con la Roma che controlla e spreca una buona occasione per il 2-0 con Gervinho. Al 54′ Te Vrede commette un brutto fallo su Manolas, viene espulso e succede di tutto. La partita viene momentaneamente interrotta. L’arbitro Turpin costretto a sospendere la gara per continuo lancio di oggetti in campo da parte dei tifosi del Feyenoord. Le due squadre rientrano negli spogliatoi dove restano per circa 15′. Il match riparte e gli olandesi in inferiorità trovano subito il gol del pari 1-1 con il nuovo entrato Manu. Ma la reazione della Roma è veemente e il 2-1 arriva subito con Gervinho che, ricevuto un bel cross di Torosidis, non deve far altro che appoggiare in rete a due passi dalla porta per il gol che ridà la qualificazione ai giallorossi. La partita finisce praticamente qui, con la che Roma sfiora più volte il 3-1 e il Feyenoord che prova l’ultimo assalto. Finisce 2-1 con i tifosi del Feyenoord indiavolati e quelli della Roma che festeggiano una vittoria che potrebbe rilanciare i giallorossi anche in campionato in vista del big-match con la Juve lunedì prossimo.

Napoli-Trabzonspor 1-0. La formazione mandata in campo da Benitez, piena di riserve, dà l’idea di quanti pericoli ritenesse di dover correre il Napoli, affrontando al San Paolo il Trabzonspor, già sconfitto una settimana fa a Trebisonda per 4-0. Gli azzurri replicano la vittoria, ma la partita deve considerarsi solo un intenso allenamento per i padroni di casa. Si gioca sotto ritmo, non c’è stress, non c’è agonismo, men che meno cattiveria negli interventi. Benitez fa riposare difesa e centrocampo titolari, probabilmente più concentrato com’è sugli impegni prossimi, domenica sera a Torino sul campo dei granata, il mercoledì successivo a Roma con la Lazio per la semifinale di Coppa Italia e la domenica dopo ancora al San Paolo in campionato con l’Inter. Con i turchi finisce ancora una volta con un successo (1-0), ma questa volta senza goleada. D’altro canto non c’è alcun bisogno di spingere, semmai rischiando infortuni. Gli ospiti, anch’essi in formazione ampiamente rimaneggiata, fanno tutto quanto è possibile per non sfigurare. Il Napoli aspetta il Trabzonspor nella propria metà campo, pronto a ripartire in contropiede appena se ne presenti la possibilità. Nel primo tempo il gol di De Guzman è la perfetta attuazione di tale atteggiamento tattico. Da un’azione degli ospiti, interrotta davanti all’area di rigore azzurra, nasce un lancio di 50 metri di Mertens che mette Callejon in condizioni di battere a rete. Sulla respinta del portiere irrompe De Guzman che deposita il pallone in rete. Tre tocchi e Napoli è in vantaggio. Nella ripresa Benitez sostituisce anche Higuain, per evitargli sovraccarichi di lavoro e gli azzurri sfiorano ripetutamente il gol soprattutto con Callejon al quale il portiere turco ed un palo della sua porta negano la soddisfazione della marcatura. Poi la partita si spegne, ma il Napoli è già da tempo negli ottavi di finale.

Foto Ansa sulle partite di Roma, Inter, Napoli, Torino e Fiorentina.