Storie di calcio e di “biscotti”: da Argentina ’78 al famigerato “2-2”

Pubblicato il 16 Giugno 2012 - 00:26 OLTRE 6 MESI FA

Andrea Pirlo

POZNAN – Sarà il retropensiero maligno geneticamente caro al popolo italiano, magari è anche la proiezione sugli altri delle proprie debolezze: e poi finisce pure che se ne parla tanto ma non succede. Fatto sta che la paura azzurra del biscotto calcistico tra Spagna e Croazia nell’ultima giornata del girone eliminatorio degli europei un qualche fondamento storico ce l’ha. ”A pensare male si fa peccato – dice Giulio Andreotti – ma quasi sempre ci si azzecca”. Ecco, quasi sempre forse no, ma spesso il forno del calcio “biscotti” (”risultati tra due squadre che in forza di un accordo tacito creano profitto ad entrambe in danno a una terza”) li ha confezionati.

Così da Argentina-Perù del ’78, il primo e più evidente caso di intesa in frode al fair play più che ai codici, le scorrettezze si sono ripetute a qualsiasi latitudine del calcio mondiale. Clamoroso infatti fu il 6-0 dell’Argentina sul Peru’ a danno del Brasile nel mondiale organizzato dalla dittatura militare per propagandare sè stessa: tanti erano i gol di scarto necessari ai padroni di casa per passare il turno ed andare in finale, e tanti ne furono fatti. Come ammise qualche anno dopo Quiroga, portiere di origini argentine che giocava però nella squadra “incas”.

Ma che dire appunto del 2-2 fra Danimarca e Svezia a Euro 2004, con l’eliminazione dell’Italia dai quarti? Era l’unico risultato, proprio come potrebbe succedere adesso in Croazia-Spagna, con cui quale qualsiasi altro incastro di classifica avrebbe di certo qualificato le due scandinave. E così fu: l’Italia protestò, l’Uefa non ebbe nulla da dire. Qualche anno dopo ‘Bild’ rivelò dialoghi e risate in campo tra rivali.

”Di biscotti o tortini – disse quattro anni fa Gigi Riva nel ritiro azzurro, durante il precedente Europeo e riferendosi al rischio che l’Olanda potesse perdere con la Romania per eliminare sia Italia sia Francia – ne ho vissuti tanti. Certo, il pari tra Svezia e Danimarca nel 2004, ma anche la vittoria della Repubblica Ceca al 90′ sulla Russia nel 96”.

L’Uefa non è intervenuta neppure, a parte qualche frase di circostanza, dopo il rocambolesco Dinamo Zagabria-Lione 1-7, guarda caso l’unico risultato che serviva al team francese, nell’ultima giornata della fase a gironi della Champions di questa stagione. Ci fu, dopo uno dei gol lionesi, tanto di occhiolino di un difensore croato al francese Gomis, ed alla fine chi ci rimise fu l’Ajax, eliminato a causa di questo accordo.

Altro caso che fece scalpore fu Germania-Austria ai Mondiali del 1982: bastava l’1-0 ai tedeschi per eliminare l’Algeria. E 1-0 fu, con tedeschi ed austriaci che fecero un’imbarazzante ‘melina’per tutta la partita, dopo la rete iniziale di Hrubesch. Passarono il turno tutte e due ed a farne le spese fu l’Algeria. Molto chiacchierata, sempre in quel mondiale spagnolo, fu la sfida tra Italia e Camerun: fini’ 1-1, con l’Italia qualificata e gli africani – secondo la teoria del complotto – felici di andare a casa senza perdere. Ci furono polemiche furibonde ma le prove non vennero mai trovate.

Eclatante anche il 12-1 della Spagna su Malta nelle qualificazioni a Francia ’84, una goleada che danneggio’ l’Olanda. Altri tempi, ma identiche scene. Come quella che a fine di questa stagione ha macchiato l’immacolata immagine della Liga Spagnola. Rayo Vallecano-Granada, il Villareal in contemporanea perde dall’Atletico Madrid ed e’ retrocesso mentre il Granada e’ matematicamente salvo. Cosi’ Michu del Rayo avverte i rivali, e magicamente al 91′ arriva il gol salvezza anche del Vallecano.