F1 GP Monaco: diretta in tempo reale delle qualifiche

Pubblicato il 28 Maggio 2011 - 08:36 OLTRE 6 MESI FA

MONTECARLO – F1 GP Monaco: diretta in tempo reale delle qualifiche

Di passare la mano, nonostante
abbia ormai 80 anni suonati, non ne ha nessuna intenzione.
Bernie Ecclestone, ‘padre-padrone’ della Formula 1 moderna,
vuole continuare a tenere le mani ben salde sul Circus. E pare
che stia preparando una contromossa con i fiocchi per spiazzare
la concorrenza del tandem targato Murdoch ed Exor, cassaforte
della famiglia Agnelli-Elkann, che nelle scorse settimane ha
annunciato il desiderio di mettere un piede – e meglio ancora se
tutti e due – nel milionario affare della Formula 1.
A Montecarlo, dove Ecclestone si è concesso una camicia rosa
schocking per il giorno libero dalle corse, gira voce che
l’inglese voglia ricomprare dal fondo londinese Cvc – di cui è
amministratore delegato – le quote cedute nel 2006. Un’impresa
con tanti zero, nella quale verrebbe aiutato da Paddy McNally,
fresco di pensione dopo aver gestito per anni la pubblicitÃ
lungo i circuiti della Formula 1, e dal fondo di investimento
Aabar di Abu Dhabi, entrato nella scuderia Mercedes e, sembra,
ora anche nella Toro Rosso.
Altro che mollare, dunque. Dopo aver negato che la Formula 1
fosse in vendita, Ecclestone rilancia e, stando ai rumor del
paddock, sembra addirittura intenzionato a ricomprarsi la
Formula 1. Le risorse, del resto, non gli mancano anche dopo il
divorzio milionario dalla bella moglie Slavika: nonostante la
crisi, resta infatti uno dei maggiori contribuenti
dell’Inghilterra, con un patrimonio stimato di oltre 1.400
milioni di sterline. Un tesoro da ‘zio Paperone’ che, sommato a
quello dei suoi potenziali alleati, può davvero realizzare
qualunque sogno.

Cambiare ”per il bene della
squadra”, cambiare ”per migliorare”, nell’immediato come in
futuro. Nel giorno di pausa del Gran Premio di Montecarlo,
mentre in casa McLaren tiene banco la moda con una sfilata della
supermodella Ester Caminadas e alla Red Bull Vettel firma
autografi, in casa Ferrari continua a tenere banco il caso Aldo
Costa, il direttore tecnico rimosso dall’incarico dopo il
disastroso inizio di stagione della 150° Italia. Una scelta
”razionale”, come la definisce Stefano Domenicali, che invita
il Cavallino a non mollare: ”Red Bull a parte, il campionato è
aperto, dobbiamo lavorare e continuare a crederci”.
”C’era un problema di autorevolezza”, spiega il
responsabile della gestione sportiva di Maranello, senza
nascondere le difficoltà di una simile scelta. ”Parliamo di una
persona che stimo e di cui sono amico – precisa – e bisogna
avere rispetto per le persone, specie quando attraversano
momenti difficili. Non me la sento di entrare nei dettagli, io
sono fatto così, certe cose preferisco dirle ai diretti
interessati”.
Le prestazioni della Rossa in questa stagione, nessuna
vittoria e un solo podio in cinque gare, parlano però da sole.
”Non facciamo personalismi”, prosegue Domenicali, che
preferisce parlare di ”decisione presa per il bene della
squadra”. ”Quando uno cambia – osserva – lo fa nella logica di
migliorare. Dobbiamo quindi continuare a lavorare su questo
campionato e anche in funzione della vettura per il 2012, che
nasce proprio in questo periodo”.
Chi ha criticato i tempi di questa ‘rivoluzione rossa’, deve
quindi ricredersi. ”Sono tempi strutturali – ribatte il team
principal della Ferrari – e non stabiliti in base al calendario
delle gare”. Che, comunque, il Cavallino vuole ”continuare a
vincere”. ”Previsioni non ne faccio, quest’anno sono
difficili, perch̩ ci sono alcune variabili Рsostiene Рche non
sono ancora sotto controllo. Lavoriamo per avere una vettura
competitiva su tutti i circuiti”, il resto verrà da sé.
Per invertire la tendenza negativa, la Rossa si affida a Pat
Fry, un inglese, ma non boccia la linea italiana: ”Resto io a
tenere alta la bandiera – scherza Domenicali – e sono italiani
anche Corrado Lanzone e Luca Marmorini”, entrambi promossi dopo
il benservito a Costa. ”Forse – osserva – la cultura
aerodinamica non fa parte di quelle ‘skill’ in cui l’Italia è
forte”. E proprio l’aerodinamica è il tallone d’Achille della
150° Italia: ”La nostra vettura ha meno carico aerodinamico –
ammette il team principal – in certe condizioni fatica a portare
le gomme in temperatura”.
Il compito di provare a migliorarla è ora affidato a Nicholas
Tombazis, che ”avrà la responsabilità dello sviluppo
aerodinamico e deve provare a dar vita a progetti vincenti”. Ma
tutti, alla Ferrari, sono sotto esame. ”E’ sempre così, fa
parte delle regole del gioco”, minimizza Domenicali, che nega
altri cambiamenti in vista: ”abbiamo modificato la gestione
delle microattività – dice – ma, dal punto di vista della
struttura di primo livello, non ci sono altri cambiamenti in
vista”.
Domani, intanto, la Ferrari dovrà confermare quanto di buono
ha fatto vedere nelle prove libere. ”Solo un pazzo snobberebbe
la Rossa per il Mondiale”, mette in guardia il team principal
della Red Bull, Christian Horner. La superiorità della monoposto
di Vettel e Webber sembra fuori discussione, ma la stagione
passata dimostra che è meglio non fidarsi. ”Vi ricordate la
rimonta di Alonso? Non sottovalutiamo assolutamente i nostri
rivali”, conclude Horner. I tifosi del Cavallino sperano abbia
ragione.

Il Team Lotus non deve cambiare
nome. L’alta corte di Londra ha dato infatti ragione alla
scuderia di Formula 1 nel contenzioso con il Gruppo Lotus. Resta
comunque aperto il contenzioso tra la squadra e il Gruppo,
abbinato alla Renault, che secondo quanto si apprende ricorrera’
in appello contro la sentenza di oggi. Nel frattempo, quindi, il
circus continuerà ad avere due Lotus.
”Siamo lieti per la decisione dell’Alta Corte – commenta
Tony Fernandes, proprietario del Team Lotus Рperch̩ siamo
sempre stati convinti di essere i legittimi proprietari del
nome. Resta, però, la delusione per la decisione in base alla
quale il Group Lotus aveva il diritto di terminare il nostro
accordo di licenza nel 2010. Noi avremmo voluto sviluppare un
rapporto a lungo termine con il Group Lotus e aiutarli a vendere
più auto in giro per il mondo – conclude – ma quella porta ormai
è chiusa”.

”Abbiamo l’obbligo di crederci
e di continuare a lavorare. Solo tra tre o quattro gare potremo
fare un primo bilancio”. Le difficolta’ incontrate dalla
Ferrari in questo inizio di stagione non scoraggiano Stefano
Domenicali. Il team principal del Cavallino non fa previsioni –
”quest’anno sono molto difficili, spiega, perche’ ci sono
variabili che non sono ancora sotto controllo” – ma conferma
che la Ferrari ”vuole vincere le gare” e che vuole
”continuare a lavorare su questo campionato”.
”Ora la nostra priorita’ e’ quella di avere una vettura
competitiva su tutti i circuiti”, osserva ancora il
responsabile della gestione sportiva di Maranello. ”La 150
Italia ha meno carico aerodinamico – spiega – e in certe
condizioni fatica a portare le gomme in temperatura. Ora mi
aspetto delle risposte – ribadisce – perche’ dobbiamo continuare
a lavorare e a crederci”.

F1 GP Monaco: diretta in tempo reale delle qualifiche