ROMA – La Fifa ha annunciato un piano di quasi 18 milioni di sterline, mica quattro lire, per risolvere, attraverso un programma di 10 anni, il problema del calcio scommesse. Un’operazione nobile certo, ma se si vanno a leggere, sul sito della Bbc, le motivazioni fornite dal presidente Fifa Josepp Blatter si capisce che “il piano verrà realizzato soprattutto per combattere la situazione che si è venuta a creare nel calcio italiano e in quello asiatico”. Ora, passi per quello asiatico, dove la corruzione nel mondo del pallone è all’ordine del giorno, perchè citare la situazione del calcio italiano?
Lo scandalo scommesse ha investito il campionato italiano diverse volte certo, ma la stessa cosa è capitata nel campionato inglese, in quello tedesco, anche in quello spagnolo. In Italia ne sono nati diversi casi, negli altri paesi anche, salvo poi insabbiare tutto per una “questione d’immagine”. Cosa che a noi forse riesce un po’ meno ma l’insabbiare una cosa non significa dire che non c’è stata.
La Fifa ha deciso di mobilitarsi dopo la scoperta di più di 300 partite truccate per un giro d’affari di centinaia di milioni di euro, arbitri comprati con bustarelle da migliaia di euro, loschi faccendieri incaricati di girare il mondo per organizzare amichevoli dal risultato scontato, almeno sei Federcalcio affiliate alla Fifa sotto inchiesta. Una rete criminale di dimensioni globali che negli ultimi tre anni ha manipolato a piacimento il risultato di tantissime partite, anche ufficiali. Al centro delle indagini un cittadino originario di Singapore, Wilson Raj Perumal. Ma allora perchè citare l’Italia?
Lo scandalo Calciopoli ha influito negativamente sull’immagine del calcio italiano, chi doveva pagare a pagato, anche se il fascicolo non è stato ancora chiuso. Ha influito negativamente anche il rendimento delle squadre italiane in campo internazionale, infatti la Uefa ha declassato il rating delle italiane in campo europeo. La vittoria dell’Inter dello scorso anno è servita solo ad alleggerire la sconfitta, almeno per il morale. Ma lo scandalo scommesse non è un “cancro italiano”. In Germania per esempio diversi arbitri sono stati indagati per aver determinato il risultato in alcune partite, e non è un fatto risalente a 20 anni fa, ma allo scorso anno.
Blatter però ci tiene a sottolineare che oltre al calcio asiatico c’è l’Italia che andrebbe tenuta d’occhio, monitorata, giocatori, arbitri e dirigenti “rieducati” al fine di evitare partite truccate e scommesse illecite. Può essere che Blatter abbia nominato l’Italia solo perchè in questo periodo il nostro calcio è inferiore a quello inglese, spagnolo e tedesco? Allora si ridurrebbe tutto ad una questione di convenienza. Ci sono dei cicli, ora quello spagnolo e inglese è superiore, quindi sentenziamo su quello italiano. Magari se la Fifa avesse deciso questo piano qualche anno fa, quando il Milan vinceva in campo internazionale un anno sì e uno no, Blatter avrebbe parlato di calcio asiatico e “cancro inglese”.
Questione di convenienza ma non solo. Blatter punta infatti ad essere rieletto per il quarto mandato di fila, e quale pubblicità migliore c’è di un piano contro le scommesse illecite e le partite truccate? A proposito, sapete contro chi correrà Blatter per la presidenza Fifa? Contro il presidente del calcio asiatico Mohamed Bin Hammam. Aspettiamo con ansia un piano anche per avere la moviola in campo perchè quello del gol fantasma è un altro “cancro italiano”.
C’è poi un altro aspetto del discorso di Blatter. Tra tre settimane la Fifa vota per il nuovo presidente e per la prima volta la conferma di Blatter è tutt’altro che certa. La linea dura del presidente, quindi, potrebbe essere anche una manovra per strappare qualche voto in più.