Fifa, chiesto rinvio Egitto-Algeria dopo l’aggressione contro i 3 calciatori

Pubblicato il 13 Novembre 2009 - 19:51 OLTRE 6 MESI FA

Il pullman preso d'assalto al Cairo

La Fifa starebbe decidendo se rinviare la partita Egitto – Algeria in seguito all’aggressione compiuta il 12 novembre contro il pullman che stava trasportando la nazionale algerina poco dopo il suo arrivo al Cairo.

Lo riferisce una nota dell’agenzia algerina APS, precisando che la Fifa è in attesa del rapporto dei suoi rappresentanti al Cairo che stanno verificando la gravità dell’incidente e la capacità dei giocatori di scendere in campo. Secondo Walter Gagg, rappresentante Fifa al Cairo, citato da France Presse, “tre giocatori” della nazionale algerina, sono stati “feriti” durante il lancio di pietre compiuto contro il convoglio algerino. «Kaled Lemmuchia è stato ferito al cuoio capelluto, Rafik Halliche, all’arcata sopraccigliare, e Rafik Saifi, al braccio», ha precisato Gagg, incaricato di redigere il rapporto sull’incidente.

Anche «l’allenatore dei portieri ha subito una colpo», ha aggiunto sottolineando che «non si può parlare di ferite superficiali. Bisogna capire se con i punti di sutura i giocatori possono giocare di testa. Il medico della nazionale deve ancora pronunciarsi». Secondo fonti della Federazione algerina di calcio (FAF), l’Algeria avrebbe chiesto il rinvio dell’incontro previsto per sabato al Cairo e la sua organizzazione in un terreno neutro o almeno, nella capitale egiziana, ma “a porte chiuse”. La Fifa al momento avrebbe chiesto alla Federazione egiziana di calcio e alle alte autorità nazionali “garanzie scritte” per un rafforzamento delle misure di sicurezza necessarie per la delegazione algerina.

Intanto subito dopo l’aggressione, misure speciali di sicurezza sono state adottate per impedire eventuali rappresaglie contro l’ambasciata d’Egitto ad Algeri. Tutte le strade che portano alla sede diplomatica sono state bloccate dalle forze di sicurezza ed è impossibile avvicinarsi all’edificio situato nel quartiere chic di Algeri, Hydra.

Con gli animi in ebollizione dopo l’aggressione, presentata come una montatura dalla stampa cairota, poco sembra essere riuscito a fare un concerto “pacificatore” del “re del Rai” Chebi Khaled e del popolare cantante egiziano Mohammed Mounir.

Nessun riferimento esplicito dal palco alla partita, anche se l’algerino Khaled ha gridato, riferisce l’Afp, «Viva l’Egitto, paese arabo, e viva l’Algeria, paese arabo!». «Qualunque cosa voi facciate – gli risponde un internauta sul web – i popoli non sono pronti ad essere tolleranti».

Prima del concerto Khaled avrebbe detto che non sarebbe andato alla partita ma che la musica è capace di unire i popoli arabi divisi a causa della politica e dello sport. Il tema è trattato  anche dal giornale indipendente Al Dostour, in cui l’editorialista Ibrahim Issa sostiene che «il calcio non è lontano dalla politica: se la squadra egiziana vince il campionato è per merito del presidente e di suo figlio, se perde è colpa dell’allenatore e del portiere».

L’editorialista di un altro giornale indipendente, Al Shourok, paragona il match ad una guerra e osserva che nell’estremismo sportivo il cittadino riversa la rabbia per le privazioni subite ed il suo senso di oppressione. Condizioni, osserva Salama Ahmad Salama, «si offrono generosamente in Egitto ed in Algeria». Da parte sua il filogovernativo Al Akhbar suggerisce saggiamente ai suoi lettori, riportando il consiglio dei medici, di prendere dei calmanti prima della partita, e avverte che i cardiopatici sono a rischio sovra-eccitazione. Intanto il portavoce del ministero degli Esteri ha reso noto che sono in corso contatti con il dicastero algerino per «ridurre la tensione sorta ieri dopo l’arrivo al Cairo della missione sportiva algerina».

Nella dichiarazioni non vi è alcun riferimento esplicito all’incidente, ma si afferma che le parti lavorano in uno spirito di comprensione e amicizia per creare un clima propizio per una onesta e civile competizione, e dà il benvenuto ai “fratelli algerini”. Intanto nelle moschee gli imam sono stati invitati a pronunciare, per l’importante preghiera del venerdì, sermoni che invitano i fedeli alla calma ed a considerare la partita nella sua giusta luce di semplice evento sportivo.