La Fiorentina rischia la Serie B e i tifosi la contestano ferocemente

Pubblicato il 1 Aprile 2012 - 19:53 OLTRE 6 MESI FA

Delio Rossi (foto LaPresse) non vuole dimettersi

FIRENZE – Al fischio finale di Fiorentina-Chievo, che i veneti hanno vinto 2-1, i tifosi della curva Fiesole hanno insultato soprattutto i giocatori viola definendoli ‘uomini di m…’ in mezzo a fischi. Qualche sporadico slogan anche contro i Della Valle. Gia’ nell’intervallo, con la Fiorentina sotto di un gol, erano stati lanciati i cori ‘Fate ridere’, ‘Andate a lavorare’, ‘Rispettate la maglia’. Poi tutti a sostenere la squadra sperando in una rimonta che non e’ arrivata.

”Se ho intenzione di dimettermi? Io vado avanti, non mi sembrerebbe giusto venire meno alle mie responsabilita’ in un momento difficile, non ho intenzione di lascire, poi ovviamente ogni decisione spetta alla societa”. Cosi’ Delio Rossi al termine della gara persa con il Chievo, la quarta al Franchi da inizio stagione, la seconda di fila dopo lo 0-5 con la Juventus.

”Non vedo alcuna analogia tra la Sampdoria che allenavo l’anno scorso e questa Fiorentina, l’importante pero’ e’ riuscire a mantenere l’equilibrio e non farsi prendere dalle tensioni e dalle negativita’ ”. Lo ha detto il tecnico del Chievo Mimmo Di Carlo che la scorsa stagione era alla guida dei blucerchiati retrocessi sorprendentemente in serie B. ”Non ci sono analogie – ha proseguito Di Carlo – perche’ quella Samp fini’ per pagare la mancata sostituzione di Pazzini e Cassano e con l’infortunio di Pozzi ci ritrovammo senza attacco. La Fiorentina ha qualita’ per salvarsi, sono convinto che ci riuscira’, io glielo auguro”.

La Fiorentina cade anche con il Chievo (1-2) nella sfida che avrebbe dovuto segnare il riscatto e il ritorno al successo, che manca da un mese, dopo l’umiliante sconfitta per 5-0 di 15 giorni fa con la Juve. Invece per la squadra viola, finita ko all’88’, continua la discesa negli inferi: per sua fortuna il Lecce, terz’ultimo, non e’ andato oltre lo 0-0 casalingo con il Cesena e a 8 partite dalla fine si mantiene a 5 punti di distanza. Il Chievo, invece, con questa vittoria esce praticamente dalla lotta salvezza: a 39 punti puo’ considerarsi salvo.    Ma al di la’ della concorrenza, questa Fiorentina insultata dai suoi tifosi al fischio finale e contestata gia’ prima con un polemico silenzio deve temere soprattutto se stessa: niente idee, niente cuore, niente gioco. Una squadra allo sbando che Delio Rossi, subentrato a Mihajlovic proprio un girone fa dopo la sconfitta a Verona con il Chievo, non ha saputo ricaricare e guarire come dimostrano soprattutto gli ultimi risultati: appena un successo nelle ultime nove gare. Una squadra modesta che al cospetto di un avversario che pur in emergenza (out per influenza Thereau, debilitati anche Sorrentino e Pellissier, assenti per squalifica Sanmarco e per infortunio Moscardelli) s’e’ confermato compatto, grintoso e ordinato, paga gli ennesimi errori difensivi: i veneti sono passati al 24′ del primo tempo con Pellissier rapido a sfruttare uno sciagurato retropassaggio di Natali e hanno conquistato con Rigoni ben servito da Paloschi la meritata vittoria al 43′ della ripresa approfittando di un errore di Pasqual.

Ma la Fiorentina paga pure un centrocampo che non chiude ne’ propone e un attacco che fatica non solo ad andare a segno ma anche ad arrivare al tiro: Jovetic non va in gol su azione dal 29 gennaio, Amauri (sostituito nell’intervallo per problemi alla caviglia destra) e’ ancora a digiuno dal suo arrivo a Firenze. E il giovane Ljajic, che ha momentaneamente pareggiato i conti al 26′ della ripresa su punizione conquistata da Jovetic (l’unico che la difesa veneta non perdeva mai di vista) e’ stato rispolverato oggi dopo un lungo periodo di esclusioni tecniche.

Insomma chi pensava che andando per la quinta volta stagionale in ritiro anticipato oppure silurando il ds Corvino all’indomani del ko con la Juve (nella prima parte della gara le curve sono rimaste in silenzio ‘per non dimenticare’ come recitava lo striscione esposto in Fiesole) i problemi fossero risolti dovra’ ricredersi.    A fine gara qualche sporadico coro contro Della Valle (il patron Andrea e’ rimasto nelle Marche dopo la recente scomparsa del padre) ma soprattutto insulti contro i giocatori viola sempre piu’ frastornati e impauriti mentre i dirigenti presenti, tra cui l’ad Mencucci, si chiudevano negli spogliatoi per l’ennesimo confronto stagionale. E sabato prossimo questa Fiorentina sara’ impegnata nella trasferta con il Milan contro cui manchera’ per squalifica Montolivo destinato la prossima stagione a vestire la maglia rossonera.