ROMA – Ventottesima giornata del campionato italiano di calcio di Serie A.
Un gol di Emanuele Giaccherini nei minuti di recupero consente alla Juventus di domare un ostico Catania E di portare a +9 il vantaggio in classifica sul Napoli secondo.
Una vittoria sofferta, quella dei bianconeri, contro una compagine etnea che ha disputato una partita di grande sacrificio e che stava per tornare a casa con un prezioso pareggio.
La squadra di Conte, però, si conferma micidiale nel saper trovare il guizzo vincente.
Una vittoria di fondamentale importanza, perchè consente ai campioni d’Italia di affrontare il tour de force che li attende da qui a metà Aprile, con un rassicurante vantaggio.
Prime schermaglie con la Juve a fare la partita e un Catania accorto, ma sempre pronto a ripartire con la rapidità di Gomez. Primo sussulto bianconero al 15′, con Vucinic che prova un diagonale dal limite deviato in angolo da Andujar.
Replica immediata del Catania, con Gomez che dai venti metri chiama Buffon alla parata. Al 27′ ci prova Lodi con un sinistro dai trenta metri che Buffon controlla terminare a lato.
Dall’altra parte ci prova Lichtsteiner anche lui da fuori, palla ancora a lato. Al 32′ bello scambio al limite tra Giovinco e Marchisio, con il destro del centrocampista che termina di poco a lato. Passano due minuti e incredibile occasione per la Juve:
la difesa del Catania pasticcia davanti ad Andujar, Vucinic è lesto a recuperare palla ma il suo tiro da due passi viene respinto dal palo. Prima dell’intervallo viene espulso per proteste Maran, allenatore etneo.
Inizio di ripresa con una Juve in campo con ben altro piglio. I bianconeri schiacciano subito il Catania nella sua metà campo. Conte fa scaldare Matri e Quagliarella, lo stadio approva.
E’ Pogba a suonare la carica al 6′ con un bolide dai 25 metri deviato in angolo da Andujar. Al 18′ il tecnico juventino si gioca la carta Matri, al posto di un Gioivinco deludente. Dopo un inizio a tutta, i bianconeri sono costretti a rifiatare e il Catania prova a venire fuori. Pirlo perde un pallone pericoloso sulla trequarti, Castro prova dalla distanza ma la palla termina a lato.
Il regista bianconero ha un’occasione buona su una punizione dai 20 metri, il tiro rasoterra respinto da un difensore carambola sui piedi di Marchisio che da due passi manda incredibilmente a lato. Nel frattempo Conte manda in campo anche Giaccherini e Quagliarella al posto di Asamoah e Vucinic.
I bianconeri premono, trascinati da un Pogba fisicamente impressionante. Poco dopo la mezzora ci prova Matri di testa, palla di poco a lato. La porta del Catania sembra stregata.
All’43’Giaccherini sfonda sulla sinistra, ma invece di servire Matri solo in area, prova un dribbling di troppo e si becca anche un’ammonizione per simulazione.
Il folletto ex Cesena si fa perdonare al 46′ quando trova il gol che decide la partita, risolvendo una mischia a centro area dopo un delizioso cross di Pogba dalla destra.
Al triplice fischio di Giannoccaro, lo Juventus Stadium esplode letteralmente, per una vittoria cercata, voluta e che potrebbe valere un bel pezzo di scudetto.
Il sogno scudetto si allontana ulteriormente per il Napoli. La formazione di Mazzarri, dopo quattro pareggi consecutivi, cade 2-0 sul campo del Chievo vedendo la Juve scappare a +9 e le inseguitrici in chiave secondo posto, Milan su tutte, a sole due lunghezze di distanza.
La crisi dei campani coincide con quella di Cavani che oggi resta ancora a secco sbagliando pure un calcio di rigore. Per il Chievo, invece, tre punti di importanza capitale in chiave salvezza.
La gara si sblocca già al 13′. Dramè controlla sui 30 metri una respinta di testa da parte di Rolando prende la mira e con un sinistro al fulmicotone batte in diagonale De Sanctis. I partenopei sbandano e tre minuti dopo i clivensi hanno l’occasione per raddoppiare con un colpo di testa di Paloschi fuori di poco.
Scampato il pericolo il Napoli si fa vedere per la prima volta dalle parti di Puggioni al 20′ con un rasoterra di Cavani ben controllato dall’estremo difensore di casa. Al 38′ è ancora il centravanti uruguayano a rendersi pericoloso con una potente punizione di destro respinta da Puggioni.
Quando i campani sembrano poter pareggiare arriva però il raddoppio di un cinico Chievo al 43′. Preciso passaggio filtrante di Cofie verso Thereau, il francese scatta sul filo del fuorigioco alle spalle di Gamberini e con un diagonale di destro supera un De Sanctis non esente da colpe. Una vera e propria doccia fredda per la seconda della classe.
Mazzarri inizia la ripresa con Dzemaili al posto di Gamberini. La difesa del Napoli passa quindi a quattro. I partenopei provano a prendere in mano le redini della gara ed al 13′ hanno un’occasione gigantesca per accorciare le distanze quando Dainelli ostacola in maniera fallosa Cavani in area.
La conclusione dal dischetto dell’attaccante però è un destro potente ma non troppo angolato che Puggioni respinge per il delirio del ‘Bentegodi’.
Il Napoli prova a non mollare la presa ed al 20′ un colpo di testa di Hamsik su punizione di Insigne si perde alto sopra la traversa.
In precedenza però era stato Paloschi ad andare vicino al 3-0. I partenopei ci provano pure al 33′ con un colpo di testa di Maggio su corner di Insigne la sfera termina alta.
Per il Napoli non è proprio giornata e la sicurezza del ko arriva al 41′ quando Puggioni nega la gioia della rete a Cavani con una grande parata su botta dal limite del centravanti blindando la vittoria veronese.
Il ciclone Amauri si abbatte sul Torino e risolleva il Parma dalla crisi. La squadra di Donadoni si rialza dopo tre ko consecutivi e otto turni senza vittorie, I granata, invece, crollano nel finale.
Il Toro sblocca il risultato nella ripresa. Al 12′ Birsa mette al centro per Santana, che insacca in sospetta posizione di fuorigioco. I ducali si portano all’attacco e trovano il pari con Amauri al 32′: l’attaccante anticipa Ogbonna sul cross di Palladino e batte Gillet.
I padroni di casa si portano in vantaggio tre minuti dopo: Masiello regala palla a Sansone che si invola e realizza il 2-1. Amauri, incontenibile, resiste a tre difensori granata e realizza il gol che chiude il match al 39′.
I granata sono allo sbando e l’ex attaccante della Juventus li colpisce ancora con il gol del 4-1 finale e della tripletta personale.
Il Siena batte il Palermo nella sfida della disperazione e fa un passo avanti nella salita verso la salvezza, mentre i rosanero vedono ormai vicino il baratro della retrocessione.
Il Siena ha il merito di non essersi abbattuto dopo il vantaggio rosa nei minuti finali del primo tempo, riuscendo poi nel sorpasso con Emeghara e Rosina. Gli uomini di Gasperini, che non vincono da oltre cento giorni e 14 partite, escono dal terreno di gioco tra i fischi assordanti. Poi fuori dai cancelli circa cinquemila tifosi palermitani hanno contestato il presidente Maurizio Zamparini e la squadra. Le porte del ”Barbera” sono state serrate e le camionette della polizia e dei carabinieri hanno formato un cordone di sicurezza davanti le uscite.
La prima occasione della gara e’ per il Palermo con Dossena che tira al volo, Pegolo si rifugia in angolo. Piu’ impegnativo l’intervento di Sorrentino al 10′: sul cross di Sestu, Rosina incorna da tre metri e l’estremo difensore riesce ad alzare la palla sopra la traversa. Per un quarto d’ora non succede nient’altro, con le squadre bloccate dalla paura di subire un gol. Non e’ un caso che le azioni piu’ interessanti vengano da calci piazzati.
Al 25′, sul corner tirato da Miccoli, Boselli colpisce di testa ma la conclusione centrale e’ respinta, con qualche affanno, da Pegolo. Dall’altro lato a soffrire e soprattutto Anselmo, asfaltato da Sestu che al 35′ piazza un ottimo cross basso lisciato dalla difesa rosanero e finito sui piedi di Rosina che tira alto.
Il brasiliano si fa perdonare al 43′ quando, rocambolescamente, porta il Palermo in vantaggio. Sul corner di Miccoli, interviene Terlizzi che manda la palla sul palo. Il tornante si avventa sul rimpallo e segna. Il brasiliano non evita pero’ la sostituzione che arriva all’inizio della ripresa, al suo posto il portoghese Nelson. Sull’ennesima incertezza difensiva rosanero, il Siena pareggia al 6′. Sul cross di Rosina, non si intendono Munoz e Sorrentino, la palla finisce ad Emeghara che di testa mette in rete. Gasperini si gioca le ultime carte e inserisce Ilicic al posto di un inesistente Miccoli.
Ma i rosa non riescono ad essere pungenti davanti e soffrono in difesa. Al 27′ il Palermo crolla sul contropiede del Siena. Emeghara entra in area e tenta il dribbling su Von Bergen che, secondo l’arbitro lo tocca. Il rigore viene trasformato da Rosina e gli applausi del Barbera si trasformano in fischi.
Il Palermo fa fatica a reagire, il Siena si chiude. Munoz spizza la traversa con un colpo di testa e il pubblico comincia la contestazione. Gli ultra’ in segno di protesta, riavvolgono gli striscioni e abbandonano la curva piazzandosi fuori dallo stadio.
I rosanero non sono assistiti ne’ dalla tecnica ne’ dalla sorte e nei minuti finali colgono nuovamente la traversa su tiro di Nelson. Se ne va cosi’ anche l’ultima speranza per il Palermo, mentre il Siena continua a sognare.
Dura mezzora l’effetto di Christian Bucchi sulla panchina del Pescara, ben messo in campo e in vantaggio corsaro all’Azzurri d’Italia con un gol di D’Agostino dalla distanza, prima che il Delfino perda i pezzi e l’Atalanta prenda il sopravvento con una doppietta di German Denis.
Gli abruzzesi non demordono fino alla fine ma tornano a casa con la quarta sconfitta consecutiva e in una situazione di classifica che resta preoccupante.
Per l’Atalanta la salvezza invece e’ quasi archiviata. Colantuono punta sulla coppia Livaja-Denis in attacco, con Cigarini in panchina e Radovanovic al suo posto dal primo minuto. Per la sua gara di debutto (affiancato da Bruno Nobili), Bucchi opta invece su un 4-3-3 con Sculli e Weiss esterni larghi al fianco di Vukusic punta centrale.
I tre scambiano bene e il Pescara fa subito capire che non recitera’ la parte della comparsa. Con i tre davanti il Delfino riacquista una linfa vitale che sotto la gestione Bergodi sembrava svanita. La cura Bucchi sembra funzionare, con Weiss che si dimostra autentica spina nel fianco dei bergamaschi. Lo slovacco parte da sinistra ma spesso si accentra colpendo con improvvise verticalizzazioni.
Il gol di D’Agostino pero’ arriva dalla destra, in una delle incursioni di Sculli che scarica indietro per l’ex viola, bravo a pescare il jolly dalla distanza. Anche Vukusic sembra rigenerato, lo si vede spesso indietreggiare a dar man forte ai compagni nella propria meta’ campo infastidendo non poco la fase di costruzione dei padroni di casa.
L’assenza che si fa piu’ sentire per Colantuono e’ quella di Cigarini, il cui sostituto, Radovanovic, appare troppo lento in regia. In attacco Denis e Livaja fanno tanto movimento ma i rifornimenti non arrivano, cosi’ i nerazzurri puntano sulle fasce.
E se a destra Giorgi (poi sostituito da Brienza dal 14′ della ripresa) viene sempre soffocato da Bocchetti (intelligente nel costringerlo a giocare sempre sul sinistro), e’ da sinistra con Bonaventura che la Dea affonda e colpisce. Cosi’ al 34′, con una giocata in velocita’ del numero dieci bergamasco, arriva il rigore che sancisce il pareggio (segnato da Denis) con Zanon ingenuo nell’atterrarlo in area.
Il primo tempo si chiude sul pari, e nella ripresa Bucchi e’ costretto a rinunciare alla regia di D’Agostino (dolore all’adduttore) e al suo posto inserisce Togni. Nei secondi 45′ Sculli si sposta a sinistra e Del Grosso e’ piu’ libero di affacciarsi con continui cross per Denis e Livaja.
Il Pescara perde anche Weiss nell’ultima mezz’ora per infortunio e al suo posto Celik non offre le stesse accelerazioni. Per l’Atalanta e’ solo questione di minuti e infatti al 22′ passa: Biondini pesca da destra Denis – tutto solo e dimenticato da Kroldrup e Zanon – per il quale e’ un gioco da ragazzi scaricare a rete.
Per il Tanque e’ la seconda doppietta stagionale. Per Colantuono una vittoria che in attesa delle gare pomeridiane, distacca l’Atalanta di 12 punti dalla zona retrocessione, dove invece resta invischiato il Pescara.
Quella di oggi è stata anche la giornata delle triplette. Il Cagliari ha vinto 3-1 contro la Sampdoria grazie ad un tris di Victor Ibarbo. La rete della bandiera blucerchiata è stata siglata da Maxi Lopez su calcio di rigore.
Il Parma ha vinto in rimonta per 4-1 contro il Torino. Granata in vantaggio grazie ad un facile tap-in di Santana dopo un cross meraviglioso di Birsa.
Ma poi si è scatenato Amauri. Il centravanti italiano ha segnato una tripletta che ha permesso al Parma di battere il Torino. L’altra rete gialloblù è stata siglata da Sansone.
Per consultare la classifica basta cliccare qui.
JUVENTUS-CATANIA 1-0 Giaccherini 91′ (J)
JUVENTUS: Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Pogba, Pirlo, Marchisio, Asamoah (29’st Giaccherini); Giovinco (18’st Matri), Vucinic (30’st Quagliarella). A disp. Storari, Rubinho, De Ceglie, Peluso, Anelka, Padoin, Isla, Marrone. All. Conte.
CATANIA: Andujar; Bellusci, Spolli (40’st Rolin), Alvarez; Izco, Lodi, Almiron, Biagianti (35’st Salifu), Marchese; Gomez (37’Cani), Castro. A disp. Frison, Terraciano, Potenza, Sciacca, Augustyn, Ricchiuti, Keko, Barrientos, Doukara. All. Maran.
Arbitro: Giannoccaro
CHIEVO-NAPOLI 2-0 Dramè 12′ (C), Thereau 43′ (C).
Chievo (4-3-1-2): Puggioni; Frey, Andreolli, Dainelli, Dramé; Guana, L. Rigoni, Cofie; Hetemaj; Thereau, Paloschi
A disp.: Ujkani, Sampirisi, Cesar, Seymour, Luciano, Papp, Jokic, Hauche, Stoian, Pellissier, Samassa.All.: Corini
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Sardo, Spyropoulos, Acerbi
Napoli (3-4-1-2): De Sanctis; Campagnaro, Rolando, Gamberini; Maggio, Behrami, Inler, Zuniga; Hamsik; Pandev, Cavani
A disp.: Rosati, Colombo, Grava, Mesto, Dzemaili, Donadel, Armero, El Kaddouri, Insigne, Calaiò. All.: Mazzarri
Squalificati: Cannavaro (1)
Indisponibili: Britos
ATALANTA-PESCARA 2-1, gol: Gaetano D’Agostino 27′ (P), Denis su rigore al 43′ e 66′ (A).
ATALANTA (4-4-2): Consigli; Raimondi, Lucchini, Stendardo, Del Grosso; Giorgi, Radovanovic, Biondini, Bonaventura; Denis, Livaja. All. Colantuono.
PESCARA (4-3-3): Pelizzoli; Zanon, Kroldrup, Cosic, Bocchetti; Blasi, D’Agostino, Cascione; Sculli, Vukusic, Weiss. All. Bucchi.
CAGLIARI-SAMPDORIA 3-1 Ibarbo 16′, 53′ e 70′ (C) e Maxi Lopez 88′ (S).
Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Perico, Rossettini, Astori, Avelar; Dessena, Nainggolan, Ekdal; Cossu; Sau,Ibarbo
A disp.: Avramov, Murru, Ariaudo, Casarini, Cabrera, Pinilla, Nené. All.: Pulga-Lopez
Squalificati: Pisano (1) Indisponibili: Conti
Sampdoria (3-5-2): Romero; Rossini, Palombo, Costa; De Silvestri, Poli, Maresca, Obiang, Estigarribia;Eder, Icardi
A disp.: Da Costa, Berni, Castellini, Renan, Berardi, Rodriguez, Mustafi, Munari, Soriano, Sansone, Maxi Lopez. All.: Rossi
Squalificati: Gastaldello (1), Krsticic (1)
Indisponibili: Poulsen, Gavazzi
PALERMO-SIENA 1-2 Anselmo 43′ (P), Emeghara 54′ (S) e Rosina su rigore 72′ (S).
Palermo (3-4-1-2): Sorrentino; Munoz, Von Bergen, Garcia; Nelson, Rios, Faurlin, Dossena; Formica;Boselli, Miccoli
A disp.: Benussi, Brichetto, Morganella, Aronica, Anselmo, Kurtic, Donati, Ilicic, Malele, Sperduti, Fabbrini, Dybala. All.: Gasperini
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Mantovani, Barreto, Hernandez
Siena (3-4-2-1): Pegolo; Texeira, Terlizzi, Felipe; Angelo, Bolzoni, Della Rocca, Rubin; Rosina, Sestu; Emeghara
A disp.: Farelli, Marino, Uvini, Paci, Agra, Belmonte, Calello, Mannini, Valiani, Reginaldo, Paolucci, Bogdani. All.: Iachini
Squalificati: Vitiello (10/5/2013), Terzi (10/3/2013 + una giornata)
Indisponibili: Vergassola, Pozzi
PARMA-TORINO 4-1 Santana 55′ (T), Amauri 66′, 75′ e 89′ (P) e Sansone 69′ (P).
Parma (3-5-2): Mirante; Benalouane, Paletta, Lucarelli; Rosi, Marchionni, Valdes, Parolo, Mesbah;Amauri, Biabiany
A disp.: Pavarini, Ampuero, Gobbi, Maceachen, Strasser, Galloppa, Morrone, Ninis, Palladino, Sansone, Boniperti, Belfodil. All.: Donadoni
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Mariga, Santacroce, Coda
Torino (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Ogbonna, Masiello; Brighi, Gazzi; Birsa, Bianchi, Barreto, Santana
A disp.: Coppola, Rodriguez, D’Ambrosio, Di Cesare, Vives, Bakic, Caceres, Basha, Menga, Jonathas, Stevanovic. All.: Ventura
Squalificati: Cerci (1), Meggiorini (1), Diop (2).
Indisponibili: nessuno.
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