Juve un punto e sarà scudetto: 2-0 al Toro. Fiorentina da Champions, Inter ko

Pubblicato il 28 Aprile 2013 - 17:57| Aggiornato il 21 Febbraio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA –  Juventus, un punto e sarà scudetto. Il derby di Torino si è tinto di bianconero.

La squadra di Antonio Conte ha vinto 2-0 contro i granata con due reti segnate da Arturo Vidal e Claudio Marchisio negli ultimi minuti di gioco.

Fiorentina da Champions. La squadra di Vincenzo Montella ha sbancato Marassi, 3-0 alla Sampdoria, e si è portata  al quarto posto in classifica a meno uno dal Milan.

 Male l’Inter.  La squadra di Andrea Stramaccioni ha perso a Palermo ed è stata superata in classifica da Roma (5° posto) ed Udinese (6° posto). Al momento sarebbe fuori dall’Europa.

In zona salvezza da segnalare le vittorie di Palermo  e Genoa che si stanno contendendo l’ultimo posto utile per rimanere in Serie A.

TORINO-JUVENTUS 0-2 Vidal 85′ (J) e Marchisio 92′ (J).

All’ultimo respiro. La Juventus fa suo il derby contro il Toro negli ultimi quattro minuti, chiudendo nel migliore dei modi (2-0) una gara non certo spettacolare ma di grande intensità. Quando ormai il risultato sembrava incamminato sullo 0-0, il micidiale uno-due firmato da Vidal e Marchisio affonda i granata e apparecchia la festa per lo scudetto, ormai distante solo più un punto. Il Toro non riesce a riscattare il ko dell’andata e manca ancora una volta l’appuntamento con la vittoria nella stracittadina. E la squadra di Ventura adesso, complici le vittorie di Genoa e Palermo, deve guardarsi con attenzione alle spalle.

Le battute iniziali seguono le previsioni: possesso palla bianconero, Toro che attende sornione per colpire di rimessa. A complicare le cose, la pioggia che rende viscido il campo. La prima occasione è targata Juve. E’ il 12′ quando Pogba serve in verticale Vucinic, ma il destro del montenegrino a tu per tu con Gillet si spegne a lato. Cinque minuti dopo, bianconeri vicini al vantaggio: Gillet respinge su Vucinic, la palla arriva a Pogba che però a porta sguarnita trova Glik a salvare sulla linea. I granata provano ad alzare il baricentro ma non riescono ad imbastire azioni pericolose. Un minuto prima dell’intervallo, però, Buffon è chiamato alla gran risposta sulla conclusione di Santana: il portiere bianconero alza sulla traversa e le due squadre vanno al riposo con le reti inviolate. In apertura di ripresa, Vucinic spaventa i granata con un destro da fuori area: la palla, deviata da Basha, esce alla destra di Gillet (2′). Ma la squadra di Conte sembra faticare di più nella manovra, ora meno fluida. Ne risente lo spettacolo del match, dove non si segnalano altre emozioni di rilievo. Ventura prova a dare la scossa ai granata inserendo Meggiorini per Jonathas (22′).

Alla mezz’ora, Conte risponde gettando nella mischia Caceres e Quagliarella, fuori Lichtsteiner e un poco brillante Vucinic. Tra i granata esce D’Ambrosio, stirato, ed entra Di Cesare. La gara si infiamma nel finale. Prima sfiora la rete il Toro, con un affondo di Cerci che mette in mezzo per Jonathas: il brasiliano, disturbato da Bonucci, non arriva sul pallone per un soffio (36′). Replicano quattro minuti dopo Pogba, che mette a lato da ottima posizione sul cross di Asamoah. Vidal, invece, è preciso quanto spietato. Quattro minuti al termine: il cileno controlla di petto e scarica un gran destro dai 20 metri che non lascia scampo a Gillet. Toro gelato. Altra tegola per i granata al 44′, con l’espulsione di Glik, punito con il secondo giallo per una manata a Quagliarella. Come già accaduto all’andata, il difensore polacco chiude la gara in anticipo. Non è ancora finita, perché in pieno recupero, al 47′, c’è gloria anche per Marchisio. Il ‘Principino’ è impeccabile nello sfruttare la sponda di Quagliarella sulla punizione di Pirlo. Ed è il 2-0, come il conto dei derby vinti dai bianconeri quest’anno.

CHIEVO-GENOA 0-1 Borriello 73′ (G)

Il Genoa conquista tre punti pesantissimi in chiave salvezza espugnando il campo del Chievo. I rossoblù tornano alla vittoria dopo 8 gare e continuano la lotta con il Palermo per conquistare l’ultimo posto al solo. Gara brutta quella del Bentegodi risolta solo da un episodio: il gol di Borriello sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Primo tempo senza emozioni. Ai padroni di casa basta un punto per avvicinare la salvezza e badano soprattutto a non scoprirsi.

Il Genoa, sul fronte opposto, non fa molto di più. La prima occasione arriva al 44′ quando Stoian impegna Frey con i rossoblù che rispondono un minuto dopo, ma Puggioni in uscita salva sulla conclusione da due passi di Moretti. Nella ripresa la squadra di Ballardini ci prova con maggiore convinzione e va vicina alla rete con una punizione di Floro Flores. Per sbloccare la partita serve, però, un episodio che arriva al 28′, quando Borriello corregge di testa un calcio d’angolo di Rigoni e beffa Puggioni. Il Chievo sembra non avere la forza per reagire mentre il Genoa fallisce un paio di occasioni per il raddoppio.

PALERMO-INTER 1-0 Ilicic 9′ (P)

E’ la vittoria della speranza quella del Palermo contro l’Inter al Barbera. Mentre i nerazzurri sprofondano sempre piu’ distanti dall’Europa, i rosanero rilanciano definitivamente le chance di salvezza. L’1-0 firmato dal ”solito” Ilicic permette alla squadra e ai tifosi di sognare ancora.

Al contrario l’Inter, assente per tutto il primo tempo, raccoglie l’ennesima sconfitta e appare in crisi profonda.

Il Palermo recupera Miccoli che va a comporre la coppia d’attacco con Ilicic. Sempre in emergenza l’Inter con Silvestre al posto dell’infortunato Samuel, Rocchi in avanti con Alvarez in appoggio.

Botta e risposta nei primi minuti, con Miccoli che conclude centralmente da buona posizione e Zanetti che ci prova dalla distanza impegnando Sorrentino. I rosanero hanno piu’ fame e attaccano gli spazi senza dare tregua agli uomini di Stramaccioni. Una pressione che si trasforma in gol al 9′ con Ilicic, in rete da cinque gare consecutive.

Lo sloveno riceve palla dopo una trattenuta di Silvestre su Miccoli in area, il tiro dal limite supera Handanovic.

Si infuoca il Barbera che accoglie con due boati le ottime notizie che arrivano da Roma con i giallorossi in vantaggio sul Siena, diretto concorrente del Palermo per la salvezza. Al quarto d’ora l’Inter, gia’ a corto di uomini e di idee, perde anche capitan Zanetti, per un infortunio al tendine d’Achille, al suo posto Schelotto.

Intanto i rosanero continuano a macinare gioco come non avevano mai fatto in questa stagione. Garcia, piu’ volte fischiato quando il Palermo era in crisi, diventa una spina nel fianco per la difesa nerazzurra. Al 35′ Miccoli sfiora il raddoppio con una conclusione sporca dall’interno dell’area piccola. L’Inter si affida a qualche sporadico guizzo di Rocchi che cerca di intercettare i cross nell’area rosanero. Per il resto, il Palermo si difende con ordine e i milanesi ricorrono a tiri da fuori che non impensieriscono Sorrentino.

La partita rimane pero’ in bilico con il Palermo che, nonostante l’impegno, non riesce a raddoppiare, mentre l’Inter si porta a folate in avanti con la forza dei nervi. Al quarto d’ora e’ Silvestre a sfiorare il gol dell’ex con un colpo di testa su corner.

Con il passare dei minuti la partita diventa nervosa e Orsato espelle prima due collaboratori di Stramaccioni e poi Sannino e Perinetti. Nervi tesi e partita vibrante: al grande colpo di Miccoli (tocco per alzare la palla e tiro al volo, con grande intervento di Handanovic) risponde Alvarez prima con un siluro da 30 metri e poi con una serpentina in area senza fortuna.

L’iniziativa nerazzurra spaventa i padroni di casa che si chiudono in difesa, limitando al massimo le sortite in avanti. Gli ultimi sono dieci minuti di passione per i ventimila del Barbera, con il vice di Sannino, Baiano, che mette Munoz al posto di Miccoli.

Mentre l’Inter mette in campo l’ultimo sforzo e’ il Palermo ad andare vicino al gol della sicurezza con Hernandez, il suo sinistro a incrociare non ha fortuna. Succede poco altro nei cinque minuti di recupero e il Barbera puo’ esultare.

PARMA-LAZIO 0-0

Pareggiano senza segnare Parma e Lazio. Nel primo tempo nessuna delle due squadre crea seri pericoli. Più godibile la ripresa con la Lazio che sfiora in tre occasioni il vantaggio ma Kozak e Floccari sprecano malamente buttando al vento il gol vittoria.

Nel finale convulso (espulso anche Biava per doppio giallo) annullati due gol per parte a Belfodil e Kozak per fuorigioco.

Con questo pareggio la Lazio accorcia sull’Inter sconfitta a Palermo (53 contro 52), ma si allontana da Roma ed Udinese entrambe vincitrici nei rispettivi match. Il discorso Europa League resta sempre in ballo, ma si fa più complicato.

ROMA-SIENA 4-0 Osvaldo 14′, 40′ e 72′ (R), Lamela 16′ (R)

Nell’Osvaldo-day che con una tripletta si riprende gli applausi dell’Olimpico e fa pace con i suoi tifosi, resta di sottofondo l’interrogativo se il 4-0 al Siena per la Roma sia un successo utile ai fini dell’Europa League o se aumenterà ulteriormente i rimpianti per una stagione che avrebbe potuto prendere un’altra piega. Mai in partita il Siena, la gara dopo un quarto d’ora era già in ghiaccio.

Il primo lampo al 13′: Lamela controlla il pallone e di tacco serve Osvaldo che con un pallonetto mette in rete, concedendosi anche un’esultanza polemica nei confronti del pubblico. L’italoargentino non segnava all’Olimpico dalla fine del 2012.

Il raddoppio neanche due minuti dopo con Lamela, ben servito da Totti, che al volo trova l’angolino e marca il 15° centro stagionale. Contro un Siena allo sbando arriva al 41′ anche il tris ancora con Osvaldo (che aveva colpito anche un palo in precedenza) su assist di Florenzi. Il poker al 21′: azione personale di Totti e destro respinto da Pegolo su cui si avventa Osvaldo che firma il suo 15° gol.

SAMPDORIA-FIORENTINA 0-3 Cuadrado 24′ (F), Ljajic 42′ (F) e Aquilani 73′ (F)

La Fiorentina batte una Sampdoria-fantasma, Ljajic si ‘vendica’ di Delio Rossi dopo la rissa dello scorso anno che costo’ all’allora tecnico viola, ora a Genova, la panchina, e per i blucerchiati e’ l’ennesimo  matchpoint in chiave salvezza sprecato.

Gia’ dal primo minuto e’ evidente che la formazione toscana e’ padrona del gioco. La squadra di Delio Rossi, schierata con un prudente 4-4-2, resta schiacciata nella propria area e non riesce, per mancanza di aggressivita’ e assenza totale di orientamento, a mettere la testa fuori.

Romero presente e impegnato nella prima manciata di minuti poi, al 36′ Cuadrado spara un missile terra-terra dalla trequarti e, con una precisione al millimetro la colloca nell’angolino in basso alla destra del portiere argentino. Nessuna possibilita’ di parare la sfera sparata di potenza da grande distanza.

Pochi minuti dopo al 41′ Ljajic, protagonista assoluto in campo, ribadisce il concetto: si accentra in area e lascia partire un tiro imprendibile che s’insacca nell’angolo basso a sinistra di Romero. A chiudere, per il 3-0 finale, ci pensa Aquilani.

Dal 1′ st Delio Rossi sceglie di tornare al piu’ offensivo 4-3-3 e fa entrare Eder al posto di un distratto Estigarribia. Ed e’ proprio Eder che a pochi secondi dal fischio d’inizio della seconda frazione di gioco scombussola la difesa viola e innesca Sansone.

L’attaccante blucerchiato impensierisce Viviano bravo a bloccare in due tempi. Adesso la Samp e’ piu’ propositiva ma manca ancora di concretezza: De Silvestre all’ 8′ sugli esiti di un calcio d’angolo da posizione favorevolissima cicca la palla battendo con il collo, tiro facile per Viviano.

I continui capovolgimenti di fronte hanno come protagonista la squadra di Vincenzo Montella, piu’ attenta e concreta che piu’ di una volta approfitta della velocita’ di Cuadrado. Infine, la Viola abbassa i ritmi, girando piu’ sul centrocampo: rare e poco organizzate le incursioni in area avversaria della Sampdoria che trova sempre i toscani pronti.

Al 23′ Cuadrado potrebbe chiudere la partita con una magia colombiana: se ne va in velocita’, si beve Berardi e prova una conclusione da posizione difficile.

Guai per la Samp: Sansone si fa male e Rossi spedisce in campo Munari, ma ciononostante la Sampdoria non riesce a bucare l’area avversaria.

La Viola parte e riparte e al 36′ st Gastaldello chiude la sua 200/a partita in serie A con un bruttissimo fallo su Ljajic. Rosso diretto per il capitano blucerchiato che lascia i suoi in 10. In finale di partita ancora Ljajic si rende protagonista per la Fiorentina: supera un paio di avversari, si porta fino sulla linea di fondo in piena area di rigore e serve Aquilani, gol.

Una Samp distratta, poco concreta che si trova a un passo dalla salvezza rischia di venir risucchiata nella zona rossa della classifica. La Fiorentina invece vola, e vede sempre piu’ chiaramente quel terzo posto che vale la Champions League.