Genoa, frode sportiva: richiesta condanna per Preziosi

Pubblicato il 18 Gennaio 2011 - 19:57 OLTRE 6 MESI FA

Nuova richiesta di condanna nei confronti del presidente del Genoa, Enrico Preziosi. Il sostituto procuratore generale, Luigi Cavadini Lenuzza, l’ha formulata oggi in Corte d’appello, dove e’ iniziato il processo a carico del patron rossublu’ per frode sportiva in merito alla vicenda del presunto accordo sull’esito della partita Genoa-Venezia, nel campionato di serie B 2004-2005, che costo’ la retrocessione in C1 della squadra.

Preziosi era gia’ stato condannato per il reato a quattro mesi, insieme al figlio Matteo, all’allora dg del Genoa, Stefano Capozzucca, e a Francesco Dal Cin, presidente del Venezia all’epoca dei fatti. La sentenza, pero’, e’ stata annullata dalla Corte di Cassazione, sostenendo che le intercettazioni fatte dal gip di Genova tra il maggio e il giugno 2005 sul caso erano inutilizzabili.

Oggi il pg Lenuzza ha sostenuto che ”ci si debba si’ basare solo sulle fonti di prova diverse dalle intercettazioni ma che l’inutilizzabilita’ di queste ultime si estende agli interrogatori, che sono stati regolari”. ”I fatti storici – ha aggiunto – sono pacifici e il fatto di pagare per evitare che altri paghino non lo si puo’ considerare penalmente irrilevante”. Nel corso dell’udienza, gli avvocati di Preziosi hanno presentato una memoria scritta in cui sostengono l’esatto contrario, e cioe’ che le intercettazioni sono inutilizzabili, chiedendo quindi che il loro assistito venga assolto. Il processo e’ stato rinviato al 15 febbraio per eventuali repliche e per la sentenza.