Calcio scommesse, Ilievski: “Lazio-Genoa combinata da Sculli”

Pubblicato il 11 Marzo 2012 - 11:47 OLTRE 6 MESI FA

Calcio scommesse (LaPresse)

SKOPJE – Giuliano Foschini e Marco Mensurati, su le pagine de “La Repubblica”, hanno riportato l’intervista a Hristiyan Ilievski , uno dei personaggi chiave nell’inchiesta del calcio scommesse che sta interessando diverse società di Serie A; riportiamo i passi più importanti dell’articolo de “La Repubblica”. Ai due giornalisti Ilievski ha raccontato la sua versione dei fatti su alcuni episodi legati allo scandalo. Questi sono alcuni dei passaggi più interessanti dell’articolo, soprattutto per la vicenda legata a Lazio-Genoa.

Ilievski dà la sua versione su Lazio-Genoa. Queste, dice, le parole che non meglio precisate persone gli avrebbero detto: “Non avete capito niente. Lazio-Genoa l’ha fatta Sculli, non Mauri”. Sculli? Sicuro? “Sculli. Con gli amici suoi di Genova. Al cento per cento. Anzi no, a un milione per cento. Se volete ve ne parlo. Però non qui, non ora”. Sculli, Mauri, Lazio e Genoa al momento non risultano indagati nella vicenda.

Ilievski è ricercato da polizia e Interpol. Secondo la procura di Cremona – scrivono Foschini e Mensurati – è la pedina chiave, l’uomo che avvicinava i giocatori di serie A per “fare le partite”, li contattava tramite intermediari, li aspettava in albergo o nei ritiri con le borse piene di soldi, e li convinceva con le classiche “offerte che non si possono rifiutare”. La mattina del primo giugno scorso, mentre Beppe Signori finiva in manette insieme con gli altri complici, lui è scappato dalla sua casa di Cernobbio e si è rifugiato qui, in Macedonia, protetto dalla propria fama e da un manipolo di bodyguard che lo chiamano boss. 

Questo di seguito è il racconto del macedone su Laizo-Genoa: “Un sacco di soldi li abbiamo fatti anche con Lazio-Genoa. È andata così: io cercavo da un po’ di parlare con qualcuno della Lazio, per avere informazioni sicure. Ma non ci riuscivo. Sono andato a Formello, vero, ma lì non ho incontrato nessuno.
Però mi hanno detto: “Guarda che la partita è fatta. L’ha fatta Sculli. L’accordo è 1-1 per il primo tempo, poi nel secondo tempo partita vera, anche se alla fine il Genoa ha poi dato i tre punti alla Lazio che doveva andare in Champions” (la circostanza risulta anche dagli atti dell’indagine, mentre Sculli al Quello che “ha detto” è Zamperini? “Non sono uno scarafaggio, io.
Il nome di Zamperini non lo farò mai. Gli ho rovinato la vita chiedendogli di trovarmi delle informazioni sul campionato di Serie A e adesso lo difenderò fino alla fine. Non sono come Gervasoni, uno che fa le estorsioni. Dopo la prima parte dell’inchiesta, quest’estate voleva andare da Mauri, “se non mi dà un milione di euro vado a Cremona e racconto tutto”, aveva detto. Quello che so io è che quella dritta era giusta, Sculli ha “fatto” la partita e io ci ho guadagnato un sacco di soldi. E come me mezzo Lazio, inteso come regione, lo sapevano tutti”. Come confermano anche i flussi delle giocate”.