Genoa-Sampdoria, ecco il derby della Lanterna dopo mille polemiche

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Febbraio 2014 - 10:59 OLTRE 6 MESI FA
Genoa-Sampdoria, ecco il derby della Lanterna dopo mille polemiche (LaPresse)

Genoa-Sampdoria, ecco il derby della Lanterna dopo mille polemiche (LaPresse)

GENOVA – Gli attacchi di Sky e le polemiche della Lega Calcio corrono veloci in Prefettura a Genova, dove nessuno commenta apertamente le critiche mosse dalla televisione a pagamento alla decisione di rinviare il derby della Lanterna da domenica all’ora di pranzo a lunedì sera.

Ma di quegli attacchi si è parlato nei corridoi di palazzo Doria-Spinola, sede della prefettura, dove ieri si è tenuto il Comitato per l’ordine pubblico che ha deciso lo slittamento. E quando si fa notare che pare sia stata proprio la contestazione dei tifosi a innescare l’ordinanza con la quale sono stati spostati data e ora della stracittadina si avverte la sonora risata di chi è abituato a ben altre e più feroci tifoserie.

Probabilmente l’errore è stato quello di non aver segnalato alla Lega che in quella domenica si svolgeva la fiera di Sant’Agata. Chissà, forse c’è stato un problema di comunicazione tra Lega che stila il calendario e le società che devono segnalare certi appuntamenti una volta avuta comunicazione dal Comune. E anche le parole della Lega non sono piaciute e c’è chi fa notare che un rappresentante della ‘Confindustria del calcio’ era seduto al tavolo al momento della decisione.

“Devo invitare il dottor Caressa a visitare Genova – ha detto l’assessore regionale allo sport Rossi, genoano di quelli con l’anima rossoblù, riferendosi alle parole del commentatore di Sky – Perché forse non ha mai visto il quartiere di San Fruttuoso che ha lo stadio praticamente fuso nel cuore. Gestire una situazione del genere, con la gente alla fiera e la gente che va allo stadio, sarebbe stato praticamente impossibile”.

Anche in considerazione del fatto che le forze di polizia sono poche e che la cosiddetta ‘zona rossa’, che viene sempre allestita quando c’è una partita particolarmente ‘sentita’ dalle tifoserie, avrebbe rosicchiato spazi fondamentali, tra stradine e banchi, per la corretta gestione di supporter e ultras. Infatti, non c’è niente di peggio, dicono in questura, che “imbottigliare in un cul de sac tifosi prima e dopo il derby“.

Polemiche dunque rispedite al mittente. Ma il clima della stracittadina, mai particolarmente pacifico, non accenna a intiepidirsi. Sul web, da tempo ormai divenuto l’agorà dell’insulto telematico, impazza quello destinato alla pay tv in particolare e ai media in generale. I tifosi del Genoa, che ieri hanno perso Pippo Spagnolo, 80 anni, un ‘faro’ del tifo rossoblù, impegnati a creare la camera ardente allo stadio per quell’uomo della Nord che ha fatto dell’amore per il Genoa un abito mentale, si dicono soddisfatti. E così anche i blucerchiati della Tito Cucchiaroni che scrivono in una nota:

“Mettere davanti a chi ha in mano le leve decisionali sul mondo del calcio non una moltitudine di singoli, che loro considerano clienti, ma una forza collettiva. Avergli fatto tenere in considerazione, per la prima volta, la voce dei tifosi che vanno allo stadio”.

Qui Sampdoria. 

“Trovo assurdo rinviare la partita a 48 ore dal calcio d’inizio: chi ha preso questa decisione non ha mai giocato a calcio e non sa come si prepara una partita”. Lo ha detto il tecnico della Sampdoria Sinisa Mihajlovic, commentando la decisione del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza di rinviare il derby della Lanterna a stasera. Mihajlovic, nel consueto incontro con la stampa a Bogliasco afferma che si rende conto “che il calcio è business ma certe decisioni vanno prese per tempo. Visto il rinvio ho deciso poi di non portare la squadra in ritiro per alleggerire la tensione. Comunque pur di vedere Marassi pieno con i suoi tifosi e le sue emozioni avrei giocato anche martedì a mezzanotte”.

Qui Genoa

Minuetto pre-derby tra Gasperini e Mihajlovic alla vigilia di un Genoa-Samp incorniciata da tensioni, polemiche e incertezze. E a Mihajlovic che afferma senza esitare come il Genoa sia “favorito” subito risponde Gasperini che ammette di prendersi volentieri il titolo di favorito ma, ricordando ancora una volta la vittoria sull’Inter e il pareggio a Firenze, ammonisce elencando i necessari ingredienti per una partita vincente: “Meno presunzione e più fame: vince chi en avrà di più”. Lasciando al web insulti e scaramanzie che sempre precedono i derby, Mihajlovic da una parte e Gasperini dall’altra soffiano sul fuoco dell’orgoglio.

“I nostri tifosi hanno già vinto perché hanno la sciarpa blucerchiata al collo” dice il tecnico serbo, mentre Gasperini replica che “il Genoa ha più facce e questo deve essere una forza, un fattore che ci ha permesso di fare molti punti”. Pretattica, non svelare nulla che non sia già evidente a tutti e suonare la carica. Gasperini: “Dobbiamo essere squadra al di là dei nomi e dobbiamo essere bravi in queste prossime trenta ore a ridare la carica giusta perché ci sono state troppe situazioni che hanno distolto dall’attesa per questo derby. Abbiamo 30 ore giuste per riaccendere l’attenzione, il derby è una partita alla quale dobbiamo arrivare con tutto l’ambiente su di giri”. Gli alchimisti del modulo spiegano che il tecnico piemontese potrebbe arretrare un difensore ma lui glissa:

“Possiamo permetterci di giocare e interpretare i 90′ con diversi concetti e possiamo lavorare su più soluzioni a secondo della partita che affrontiamo e poi abbiamo tutti i giocatori a disposizione e ci possiamo sbizzarrire”.

Infatti: solo Kucka e Gamberini sono assenti per infortunio e il cavallo di ritorno Sculli potrebbe anche scendere in campo. A proposito di cavalli di ritorno ma sul fronte blucerchiato dovrebbe giocare l’argentino Maxi Lopez anche se Mihajlovic ricorda che “non e’ detto che scenda in campo dal primo minuto. La rosa è al completo – ha detto – e tutti sono pronti a giocare”. Anche per il serbo il modulo potrebbe cambiare ma per scaramanzia Mihajlovic si limita a un “vediamo” prima di lanciarsi ancora nel minuetto con Gasperini: “Le sue squadre sono sempre organizzate – ha detto -, giocano bene al calcio e sono offensive. Non c’è solo Gilardino da temere, ci sono tanti giocatori validi”.