Giappone-Argentina 1-0: Zaccheroni sorride con Okazaki

Pubblicato il 8 Ottobre 2010 - 17:53 OLTRE 6 MESI FA

Alberto Zaccheroni

Alberto Zaccheroni ha esordito nel migliore dei modi, questa volta sulla panchina e non in tribuna, alla guida dei Blue Samurai in una amichevole di lusso che ha visto la Nazionale nipponica prevalere sull’Argentina della star Lionel Messi.

Un gol, segnato al 18′ del primo tempo dall’attaccante Shinji Okazaki, in forza al Shimizu S-Pulse, è stato il miglior regalo per i 57.735 spettatori accorsi allo stadio di Saitama, alle porte di Tokyo, e che non hanno mai smesso di tributare tutto il loro apprezzamento all’allenatore romagnolo.

”Ero un po’ teso in avvio, ma sono molto contento”, ha ammesso Zac in conferenza stampa al termine della gara. ”E’ stata una partita importante soprattutto in considerazione degli avversari che avevamo di fronte: c’è poi da considerare che non è solo prioritario vincere, ma anche crescere”.

Con alcuni titolari fuori per infortunio, tra cui il centrale Tulio Tanaka, Zaccheroni ha schierato giocatori come Yasuyuki Konno e il poco utilizzato Yuzo Kurihara, oltre a Atsuto Uchida (Schalke 04) più il terzino destro dei Mondiali Yuichi Komano. Buono il contenimento delle tante stelle argentine: il Pallone d’oro Messi, Carlos Tavez del Manchester City, e gli interisti Diego Milito ed Esteban Cambiasso.

Questi ultimi due sono usciti anzitempo – al 32′ e al 44′ della prima frazione, sostituiti rispettivamente da Higuain (del Real Madrid) e Bolatti (Fiorentina) – per problemi muscolari, la cui esatta entità sarà valutata nei prossimi giorni. ”E’ stata una partita molto piacevole – ha continuato Zaccheroni – e ci sono state a nostro favore anche due o tre occasioni per il raddoppio”.

Il ct si è detto soddisfatto per il gioco ”in verticale” interpretato al meglio dalla squadra. ”Hanno giocato tutti bene, al meglio delle loro possibilità e con personalità”, ha sottolineato. Contro la Corea del Sud, ultimo test prima della Coppa d’Africa in Qatar a gennaio 2011, ”sarà più difficile”, ha osservato l’ex allenatore di Milan e Juve, ben consapevole della forte rivalità tra le due potenze del calcio in Estremo Oriente. ”La squadra – ha concluso – può crescere ancora e ha margini di miglioramento, ma se mi si chiede se si poteva chiedere di più ai giocatori, posso solo dire di no. Hanno giocato tutti bene e con grande generosita”.