Giovanni Malagò vs Giancarlo Abete: chi vince decide Ct nazionale e presidente Figc

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Giugno 2014 - 05:53 OLTRE 6 MESI FA
Giovanni Malagò vs Giancarlo Abete: chi vince decide Ct nazionale e presidente Figc

Matteo Renzi, Giancarlo Abete e Giovanni Malagò (LaPresse)

ROMA – Giovanni Malagò contro Giancarlo Abete: chi vince lo scontro di potere ai vertici del calcio italiano deciderà chi sarà il prossimo Ct della Nazionale e il prossimo presidente della Federcalcio. Poltrona, quella di numero 1 della Figc, che dà tantissima visibilità ma zero soldi.

Niente stipendio, né gettone di presenza, ma solo un rimborso spese per un incarico che ha visto alternarsi negli anni professionisti (Federico Sordillo, Franco Carraro, Luciano Nizzola) e imprenditori (Antonio Matarrese, Giancarlo Abete). Fino alle dimissioni di Abete, che ha sorpreso tutti assumendosi – insieme al ct Prandelli – a pochi minuti dalla fine di Italia-Uruguay, le colpe del fallimento degli Azzurri.

Se Abete si fa dà parte, Malagò, che secondo il Giornale ha ottimi rapporti con Matteo Renzi (come prima li aveva con Enrico Letta), si candida a ruolo di “king maker” e rottamatore del calcio italiano. Scrive Franco Ordine:

“Non vuole bruciare il candidato e non lo troverete in nessun elenco pubblicato in questi giorni. Spunterà all’improvviso tra qualche settimana. È l’annuncio indiretto di voler influire sulla scelta del successore di Abete, magari di concerto con il premier attuale. Alla segreteria del Coni, mentre Malagò era in viaggio verso Mantova, ieri mattina sono arrivate telefonate e segnalazioni, le più disparate. Un cronista del Fatto quotidiano ha fatto nome e cognome: Walter Veltroni. Gli hanno risposto a bruciapelo: «Se trova i voti… perché no».

Il candidato attuale dei media, espressione anche del rinnovamento, è Demetrio Albertini, vice-presidente uscente, espressione del sindacato calciatori, capo-delegazione della spedizione brasiliana: è stato eccellente calciatore di Milan, Barcellona e Nazionale. Gli ha subito sbarrato la strada Macalli, presidente della Lega Pro, già schierato al fianco di Carlo Tavecchio, altro storico dirigente, vice-presidente vicario rappresentante del mondo dilettante, status da pensionato, che si è già sentito eletto papa prima ancora di entrare in conclave”.

Albertini, Tavecchio e addirittura Veltroni. E come allenatore? Mancini, Allegri oppure Guidolin. Tutto si capirà dall’esito dello scontro fra Malagò e Abete:

“Perché il primo vorrebbe affidare al prossimo presidente la scelta del ct mentre il secondo è deciso a bruciare le tappe e a procedere subito alla scelta riunendo il gabinetto di crisi: il 4 settembre è fissata la prima amichevole (con l’Olanda), il 9 settembre la prima partita di qualificazione europea in Norvegia, non si può aspettare Ferragosto per il ct destinato a prendere il posto di Prandelli, conferirgli l’incarico e procedere alle prime convocazioni. Anche qui gli schieramenti sono già in campo: Sky, che è diventato un partito, ha votato ieri in diretta per Mancini, ad Albertini è stato attribuita l’idea Guidolin, Allegri è rimasto senza sponsor ma è uno dei pochi ad aver avuto a che fare con Balotelli senza litigare. Sarebbe utile, in omaggio all’autonomia dello sport, se almeno l’identità del prossimo ct non arrivasse sull’asse Malagò-Renzi”.