Giro d’Italia, capolavoro tattico di Simon Yates che vince la 19° tappa del Giro d’Italia – la Abbiategrasso -Alpe di Mera di 166 km – e rosicchia 28” alla maglia rosa Bernal. Troppo poco. Il colombiano, pilotato dalla corazzata Ineos, è arrivato terzo ed ha conservato il primato della Corsa Rosa.
Damiano Caruso si è difeso con intelligenza, salendo col suo passo anche quando Bernal a 2,5 km, lasciato solo dallo scudiero Martinez, ha avuto una reazione encomiabile contenendo i danni.
Bernal al comando del Giro d’Italia
Praticamente senza scossoni la classifica generale. Caruso secondo a 2’29”, terzo Yates a 2’49”. Il podio del Giro d’Italia è cosa loro. Tagliati fuori Vlasov a 6’11” e Carthy addirittura a 7’10”. Yates c’è l’ha messa tutta per far saltare il banco, è partito presto (a 6,4 km dalla linea d’arrivo), ha avuto una fiammata che lo ha portato ad un vantaggio massimo di 32”.
Poi ha perso brillantezza a 1,5 km dall’arrivo, ha resistito ad un ritorno imperioso di Almeida e ha concluso con un netto margine. Comunque soddisfatto di aver lasciato un segno importante in questo Giro d’Italia bello e duro.
Va segnalato il buon cuore dei corridori. L’intero monte premi di giornata sarà devoluto al piccolo Eitan, 5 anni, l’unico superstite della tragedia del Mottarone. Decisione presa all’unanimità.
Peter Sagan, la maglia ciclamino del Giro d’Italia, è stato multato dalla giuria per aver violato il comma 8.2.1 dell’articolo 2.12.007 “ per intimidazioni e comportamento scorretto verso altri corridori “. Il tutto è riferito al concitato arrivo della tappa Rovereto-Stradella. A Sagan è stata comminata una multa di 1.000 franchi svizzeri (ovvero 912,87 euro) con la detrazione di 50 punti nel ranking UCI. Non è stato preso alcun provvedimento per quanto concerne i punti per la maglia ciclamino di cui è l’attuale detentore (ormai irraggiungibile). Niente da fare per gli inseguitori Cimolai e Gaviria.
Penultimo arrivo in salita. È stata una tappa con oltre 3000 metri dì dislivello. Dalla pianura attorno al Ticino, a Stresa e Omegna, per poi scalare il Passo della Colma (7,5 km al 6,4%). E dopo la discesa con cinque uomini in fuga da oltre 100 km – Pasqualon, Werbasse,Hermans, Aleotti, Christian, raggiunti a 7,9 km dal traguardo- gran finale dell’Alpe di Mera. Una salita lunga 9,7 chilometri con una media del 9% e punte del 14%. Durissimo il finale di 4,7 km con una pendenza media del 14%. Il sospirato traguardo è stato posto a 1.531 metri (GPM di prima categoria). Frazione di 176 km memorabili. Soprattutto per il duello Yates-Bernal.
Giro d’Italia, 20° tappa Verbania-Valle Spluga Alpe Motta
Tappa numero 20 (sabato 29 maggio). Da Verbania alla Valle Spluga Alpe Motta. Tre GPM nei 56 km conclusivi: Passo San Bernardino (2.065), Passo dello Spluga (2.115) e Alpe di Motta (1.727). Tre salite durissime. Pesanti. Anche perché i corridori hanno nelle gambe 3.449 km tra sterrati e grandi cime. E “ muri “ come Zoncolan e Giau. Domenica gran finale con la cronometro di 30,3 km che da Senago porta dritto in piazza Duomo a Milano. E il Giro 104 va agli archivi.